Oui Tony, puoi festeggiare
San Antonio vince gara 1 della finale Nba per 85 a 76, in una partita non così scontata come potrebbe far intendere il risultato; un incontro equilibrato fino a metà del terzo quarto, cioè fino a quando gli Spurs hanno inserito le marce alte, creando un solco nel risultato non colmabile da parte di James & Co. I due protagonisti principi della serata sono Parker e Duncan, che insieme segnano 51 degli 85 punti di squadra, non lasciando nessuna via di scampo alla franchigia dell'Ohio.
Commento della partita
I quintetti sono gli stessi utilizzati, da parte dei due allenatori, anche nelle scorse serie di playoff.
E' Finley a segnare il primo canestro della finale Nba 2007. Duncan e Parker cominciano subito forte, James è poco coinvolto in attacco, ma i Cavs, grazie al movimento di palla, reggono il primo allungo tentato dagli Spurs; le difese lavorano bene, mantenendo il punteggio basso, Lebron segna i primi 2 punti in una finale dalla lunetta, a 1'10'' dalla fine, mentre dal campo sbaglia molto per l'ottima difesa di Bowen e Duncan, che permettono alla loro squadra di chiudere sopra per 20 a 15.
Nel secondo, i Cavs effettuano il primo sorpasso grazie ad un parziale di 6 a 0, subito ribaltato da un 9 a 0 in favore di San Antonio, con canestri in fila di Parker, Elson e Duncan; i padroni di casa, allora, per cercare di allungare le mani sulla partita, provano continuativamente il gioco "Four down", per mandare in post basso Duncan, ma i gregari dei Cavs si mantengono a contatto, andando in spogliatoio sotto per 40 a 35.
Dopo la pausa lunga, il ritmo di gioco si abbassa e le due squadre faticano a trovare la via del canestro con continuità , James segna il suo primo canestro dal campo a 7:20 dalla fine, Gooden realizza 10 punti nel quarto, sfruttando bene il pick&roll con "LBJ", ma non bastano; la macchina degli Spurs, infatti, comincia a girare al massimo delle sue possibilità , trovando sempre il tiro migliore in attacco, e costringendo a tiri forzati gli avversari, il solco che si crea tra le due squadre, alla fine del quarto, è difficilmente recuperabile, 64 a 49 Spurs.
Nell'ultima frazione i Cavs, guidati da un Varejao mai domo, credono nella rimonta, che avviene solo in parte, dal -19, infatti, la squadra allenata da Mike Brown si porta sul -9, sfruttando il fatto che gli Spurs faticano a chiudere le partite, ma dopo la tripla segnata da Gibson, James sbaglia il tiro che potrebbe ridare qualche speranza, e Duncan, come il solito, sigilla il risultato sfruttando un grande gioco "alto-basso" con Horry.
Prestazioni giocatori
SAN ANTONIO: Tony Parker: con 27 punti (12 su 23 al tiro) e 7 assist è il miglior giocatore della partita; se prima della partita il problema di Brown era quello di trovare un antagonista per il francese in difesa, dopo questa prestazione, in previsione del resto della serie, il problema si amplia di molto. Nessuno, infatti, da Gibson a James, passando per Hughes, è riuscito a limitarlo, permettendogli la maggior parte dei punti nell'area pitturata.
Tim Duncan: 24 punti, 13 rimbalzi e 5 stoppate è il fatturato del tre volte Mvp delle finali, una partita giocata alla grande, soprattutto in difesa, dove i vari Pavlovic, Ilgauskas e James, non hanno mai trovato la strada libera verso il canestro. La solita prova da Mvp, per il giocatore più forte, attualmente in circolo nel mondo.
CLEVELAND: Lebron James: così come nella prima partita contro i Pistons, James ha fatto una fatica tremenda a trovare lo spazio, sia per penetrare che per tirare; 14 punti, 7 rimbalzi e 4 assist con 4 su 16 al tiro, non sono queste le cifre che ci si aspetta da un giocatore come lui nella prima finale della sua carriera, ma forse un po' di pressione, questa volta, l'ha sentita. Il merito di questa prestazione sottotono va, ad ogni modo, alla difesa degli Spurs (con Bowen e Duncan su tutti), che l'ha costretto a pensare molto, togliendogli la possibilità di canestri facili e concedendogli pochi tiri liberi.
Zydrunas Ilgauskas: nullo, è l'unica parola per definire il lituano questa sera, prima Duncan ed Oberto, poi Horry ed Elson, hanno annullato il centro dei Cavs, che non è riuscito ad incidere minimamente sulla partita, realizzando solo 2 punti, e non trovando mai, le sue classiche giocate offensive da pick&pop o in post basso.
Anderson Varejao: è stato l'ultimo ad arrendersi, nei primi minuti in cui è sceso in campo, ha messo in crisi gli Spurs grazie alla sua straordinaria abilità a rimbalzo, in attacco, inoltre, non ha sporcato più di tanto il foglio, muovendosi bene, e subendo alcuni falli dopo aver preso il rimbalzo d'attacco. I 10 punti e 4 rimbalzi, dicono, come il solito, poco di quello che il brasiliano fa su un campo da basket.
Dichiarazioni post partita
James:
Per avere una chance di vittoria, devo giocare meglio di così.
Duncan:
Abbiamo fatto una buona partita in difesa, ed è lì che abbiamo vinto; all'inizio eravamo un po' arrugginiti per via dei molti giorni di riposo che abbiamo avuto, ma siamo riusciti a venirne fuori bene. L'unica cosa che ci ha preoccupato un po', è stato il loro recupero nell'ultimo quarto, ma abbiamo tenuto, vincendo la partita.
Coach Brown:
Hanno fatto un gran lavoro su Lebron stasera, ruotando bene sugli scarichi. Quando cercava di penetrare, gli mettevano addosso due, tre corpi, non permettendogli di finire a canestro.
Le prossime partite
Domenica 10 giugno va in scena gara 2 della serie, ancora a San Antonio. Dopo questa partita, dove gli Spurs hanno controllato bene il ritmo, giocando al loro meglio, anche nella prossima partita ci si deve aspettare lo stesso atteggiamento, la squadra di Popovich difficilmente cambia intensità nelle partite casalinghe; difensivamente, la presenza di James mette di sicuro in allarme, ma i texani useranno ancora la stessa strategia, per fermare il numero 23 in maglia Cavs.
Coach Brown, invece, ha le mani piene: gli imperativi sono cercare di limitare Duncan e Parker, per quanto possibile, magari lasciando qualche tiro in più a Finley e Bowen, sperando, naturalmente, che Ginobili non esca con la partita da 25 punti, che allora chiuderebbe ogni speranza; in attacco la chiave è sempre "il prescelto", è lui che fa il buono e il cattivo tempo, ma sicuramente c'è bisogno di qualcosa anche da Ilgauskas, che ha impegnato troppo poco Duncan, e da Hughes (ancora infortunato alla caviglia), che è stato nullo in questa gara 1.