Jerry Sloan e i suoi Jazz in finale di Conference
Utah vince ancora una volta in casa (6 vittorie in altrettante partite tra le mura amiche, in questi playoff), per 100 a 87, aggiudicandosi anche la serie per 4 a 1. Dopo la sconfitta patita in casa, i Warriors, sono sembrati un po' demotivati, oltre che nervosi, i Jazz hanno approfittato proprio di questo, non complicandosi la vita, e chiudendo la serie già a gara 5.
Anche gara 5 è molto simile alle altre partite della serie, le due squadre rimangono a contatto per i primi 3 quarti e per circa metà dell'ultimo periodo, quando la palla pesa (negli ultimi 4 minuti), però, i Warriors non riescono più a segnare, permettendo un parziale di 12 a 0 in favore di Utah, che chiude la partita la suo favore.
I Warriors hanno tirato col 20% da tre punti e col 36% dal campo, troppo poco, se si aggiungono i soli 42 rimbalzi contro i 69 di Utah, per sperare di vincere una partita in trasferta. I Jazz, invece, col 29% da tre e il 44.6% dal campo, si sono mantenuti sulle loro medie della serie.
Commento della partita
Il primo quarto è contrassegnato dalla parità nel risultato e nel gioco, i Warriors chiudono in vantaggio per 32 a 29, dando l'impressione di essere concentrati e pronti a giocarsi la partita fino alla fine; Ellis, realizza 10 dei suoi 12 punti finali, mentre per i Jazz segnano tutti i giocatori impiegati tranne Williams.
Anche nel secondo, il distacco tra le squadre rimane pressoché nullo, Okur e Boozer realizzano rispettivamente 7 e 6 punti, chiudendo ogni possibile allungo di Golden State ad opera di Barnes, andando al riposo lungo sul risultato di 54 a 52 in favore degli ospiti.
Dopo il riposo la situazione non cambia, quando una squadra cerca di creare un minimo di separazione nel punteggio, l'altra riesce, subito, a riaccorciare lo svantaggio; un Williams latitante, segnagli unici 2 punti della sua partita, Boozer e Kirilenko tengono bene testa a Harrington e Davis. Il quarto si chiude sul 77-73 per i Jazz, con Stephen Jackson che commette prima un flagrant foul, e poi, non contento, si fa dare anche un fallo tecnico.
L'ultimo quarto sembra essere la copia di quello visto in gara 4, Fisher è scatenato e segna 3 triple nei primi 6 minuti (finirà con 20 punti, di cui 11 in questo quarto finale), i Warriors riescono a tenersi a galla con i canestri di Barnes e Davis, ma quando si arriva al momento culminante della partita, Golden State si scioglie, non segnando più un canestro negli ultimi 4 minuti, e lasciando il via libera, verso la finale di Conference, agli Utah Jazz.
Prestazioni giocatori
UTAH: Boozer, Okur e Millsap, i tre "lunghi" della squadra, hanno mostrato una superiorità imbarazzante nei confronti dei Warriors, insieme hanno realizzato 44 punti e 36 rimbalzi (più di tutti quelli messi assieme da Golden State), non permettendo, inoltre, gran parte delle penetrazioni, molto care alle guardie avversarie.
Andrei Kirilenko, è risultato decisivo ai fini della serie, perché dopo una stagione contrassegnata più da bassi che da alti, nessuno poteva immaginarsi una reazione così imponente, 21 punti, 15 rimbalzi (di cui 6 offensivi) e 3 recuperi, con una presenza fisica molto importante.
Derek Fisher, è forse da considerare il miglior giocatore della serie per i Jazz, non per le cifre, ma per l'impatto che ha avuto nelle partite. Dopo la prima gara saltata, ha dato la vittoria alla sua squadra in gara 2, giocandone meno di metà , e in gara 4; questa sera, ha dimostrato come l'esperienza, nei playoff, può contare maggiormente rispetto alla tecnica o alle capacità fisiche, realizzando le tre triple in un momento decisivo della partita.
Deron Williams, è lui l'unica nota dolente della serata per coach Sloan, dopo le prime partite giocate da vera Star, l'ex Illinois si è un po' eclissato, incidendo veramente poco nelle partite che più contavano; anche in questa gara 5, Williams ha realizzato solamente 2 punti, con un 1 su 11 al tiro, 7 assist ma 5 palle perse, e soprattutto, ancora una volta, 5 falli commessi, il suo vero problema nella serie.
GOLDEN STATE: La prestazione non è stata convincente da parte di nessuno dei giocatori dei Warriors, Baron Davis, che ha messo a referto 21 punti, 8 assist e 6 recuperi, ha, però, tirato 1 su 7 da tre; ci si aspettava qualcosa in più, da parte di Jason Richardson, che, però, sembrava aver esaurito le batterie dopo gara 3.
Dichiarazioni post partita
Coach Nelson:
Eravamo a contatto fino a 4-5 minuti dalla fine, abbiamo avuto le nostre possibilità , ma loro si sono dimostrati grandi in questa serie.
Coach Sloan:
Se non avessimo avuto il controllo dei rimbalzi nella serie, avremmo fatto sicuramente maggiore fatica.
Davis:
Siamo arrivati a tre vittorie dalla finale di Conference, non dobbiamo avere rimpianti, ma cominciare da questo punto per le prossime stagioni.
Jackson:
Utah è stata la migliore in questa serie, e si è meritata di vincere, ci ha battuto anche vincendo in casa nostra, per cui complimenti a loro.
Le prossime partite – Utah
I Jazz, ora, avranno un paio di giorni di riposo, in attesa di sapere l'avversaria nella finale di Conference; sia i Suns che gli Spurs sono due corazzate della Western Conference, che fanno paura a chiunque, ma Utah ha già dimostrato, sia durante la Regular Season, sia in questi playoff, di non temere nessuno, e di poter competere con tutti.
La prossima stagione – Golden State
La stagione era cominciata male, si parlava del fallimento di Nelson e del bisogno di rifondare, alla fine della Regular Season, però, i Warriors sono riusciti ad agguantare un insperato ottavo posto nella Western Conference, ed a sconfiggere i Mavs al primo turno di playoff.
Un po' d'inesperienza e di nervosismo, e molte energie bruciate nel turno precedente, hanno costretto la squadra di Nelson alla resa contro i Jazz; una stagione cominciata male, dicevamo, ma finita sicuramente bene, e sulla quale ricominciare l'anno prossimo.