Phoenix pareggia i conti: 1-1

Amare Stoudemire torna a dominare. Duncan, contenuto bene da Thomas, è troppo solo in attacco.

I Phoenix Suns hanno battuto i San Antonio Spurs in gara2 per 101-81 e hanno riequilibrato la serie sull'1-1. La mossa decisiva l'ha compiuta Mike D'Antoni che ha inserito a sorpresa Kurt Thomas nel quintetto titolare, rallentando di un buon 10% le proiezioni offensive della sua squadra, ma permettendo ai "soli" di difendere in maniera molto più ordinata su Tim Duncan, il quale non solo ha avuto estremi problemi nel crearsi facili conclusioni offensive, ma ha limitato di molto la sua facilità  nel far circolare il pallone.

Fatto sta che gli Spurs, dopo un ottimo primo quarto, hanno sofferto terribilmente l'ottima organizzazione difensiva di Phoenix e non sono riusciti a recuperare un match che alla fine si è chiuso con venti punti di scarto: ripartenze rapidissime, meno sofferenza a rimbalzo (40-39 per gli Spurs dopo il dominio nero-argento in gara1), conclusioni molto più semplici sotto canestro (si è tornati al 52% dal campo), meno tiri da tre (solo 10 tiri dall'arco), meno palle perse (16 sono ancora troppe però) ed in generale un ottimo lavoro compiuto non solo nel pitturato, ma anche dalla linea dei tre punti (a livello difensivo) dove, i vari Ginobili, Parker e Finley sono stati molto più imprecisi rispetto a gara1. Inoltre, quando i Suns corrono per davvero, c'è poco da fare per arginarli (anche se ti chiami Spurs) e la difesa texana ha fatto molta fatica ad accoppiarsi con i veloci contropiedisti dell'Arziona.

Meno efficace anche la difesa di Tony Parker e Bruce Bowen su Steve Nash, il quale ha giocato tutta la partita con una vistosa bendatura al naso dopo i sei punti di sutura applicati in seguito alla fortuita testata di Parker in gara1. Alla fine per il canadese sono arrivati 20 punti e 16 assist (della serie fai di Nash un passatore e ti becchi facilmente una sconfitta), molti dei quali sono arrivati grazie a combinazioni veloci con Amare Stoudemire, capace finalmente di dominare l'area avversaria e di piazzare le primissime schiacciate della serie.

Inoltre Amare, il meglio di sé lo ha dato soprattutto nel secondo tempo (21 punti dei 27 totali sono arrivati nella ripresa) dimostrando di avere un'ottima condizione psico-fisica.

Dunque molti segnali positivi sono arrivati a Mike D'Antoni: i Suns non solo hanno ritrovato l'atletismo del loro centro dopo la difficile prima partita della serie, ma hanno anche messo in mostra un'insospettabile duttilità  ed efficacia difensiva che di sicuro non molti addetti ai lavori concedevano alla vigilia.

Mike D'Antoni:"Difensivamente abbiamo giocato una partita davvero buona. Siamo partiti con Shawn e Kurt (12 punti, con 6/7 dal campo) e subito hanno dato dimostrazione di quanto possano essere efficaci in coppia a livello difensivo. Per non parlare poi della loro capacità  offensiva che nel corso del match è migliorata costantemente. Ora dobbiamo ripetere questa prestazione in altre tre occasioni". E di sicuro la vittoria Suns deve essere attribuita anche a coach Mike, il quale, dopo una prima partita difficile in cui forse ha pagato un po' di emozione, ha tirato fuori mosse e strategie da vero veterano del "pino".

Come dicevamo in precedenza una grande prestazione l'ha offerta finalmente anche Amare Stoudemire che è tornato ad imperversare con il suo atletismo dirompente nell'area degli Spurs: 27 punti (10/16 dal campo e 7/8 ai liberi) e 9 rimbalzi. Un'ottima prova, soprattutto difensiva, l'ha fornita anche Shawn Marion (lo ha detto anche D'Antoni) il quale ha collezionato solo 5 punti, ma ha raccolto 10 rimbalzi e messe a segno ben tre stoppate, senza contare poi il lavoro oscuro e di sostanza per impedire facili penetrazioni del back-court sperone.

Di notevole aiuto in casa Suns è stata anche la prestazione di Raja Bell il quale è tornato a fare la voce grossa in attacco (oltre che in difesa): 18 punti (6/9 dal campo, 1/3 dall'arco e 5/6 ai liberi) e rimbalzi. A completare il box score il solito Leandro Barbosa: 13 punti entrando dalla panchina.

Brutte notizie, invece, per coach Gregg Popovich e la sua squadra, forse appagata dopo l'importante vittoria di gara1, ma anche troppo convinta di portare a San Antonio uno 0-2 con troppa facilità . Infatti, dopo aver giocato un primo quarto molto tosto, la palla ha cominciato ad essere troppo statica (troppi isolamenti per Timoteo) e gli adeguamenti difensivi dei Suns l'hanno fatta da padrone. Chiaro che non si può sempre avere un tiratore libero sugli scarichi, chiaro che Parker e Finley non possono avere un giornata fantastica, ma compito di San Antonio è di far girare la sfera con più rapidità  e trovare un maggior numero di tiri con più spazio a disposizione. Pensare di vincere in casa dei Suns con solo 14 assist, il 42% dal campo e 10 miseri punti dalla panchina è pura follia.

Inoltre, a complicare la situazione più del previsto, ci si sono messi anche i falli di Tim Duncan (29 punti e 11 rimbalzi) che alla fine del primo tempo erano già  tre, per poi diventare quattro nella prima metà  del terzo quarto. Gli Spurs sono riusciti comunque a rimanere in scia (-7 alla fine del terzo periodo) grazie a qualche importante tiro di Duncan e Bowen, ma hanno poi ceduto di schianto nel quarto periodo dove i Suns hanno totalmente dominato il campo.

Tim Duncan:"Hanno deciso di mettere Kurt accoppiato a me e hanno raddoppiato con meno intensità  rispetto a gara1. Ciò ha portato a tiri con meno spazio per i miei compagni sul perimetro o dalla media. Questo è quello che è accaduto". Un'analisi fredda, ma lucida e veritiera.

Gregg Popovich: "Grande difesa e aggressività . Loro hanno messo in pratica queste situazioni in diversi modi. Noi no. Sono davvero arrabbiato. Avremmo dovuto fare la stessa cosa. A volte sembrava che eravamo in tre a farlo, a volte in quattro, ma mai in cinque. Ovvio che poi non vinci".

Ora si torna a San Antonio (si gioca sabato notte) dove gli Spurs potranno giocarsi al meglio il fattore campo conquistato in gara1. Distrazioni non saranno ammesso e fino alla fine di gara4 la tensione e la pressione saranno tutte dei texani. La chiave sarà  rispondere alla soluzione Thomas di D'Antoni con un nuovo adeguamento. Riuscirà  Popovich nell'impresa o i Suns avranno ancora la meglio?

Stay tuned

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