Raptors: analisi di fine anno

Bargnani ha dimostrato che i Raptors hanno fatto bene ad investire su di lui

Gara 6 della serie tra i Raptors e i Nets ha segnato ufficialmente l'inizio dell' Off-Season per la franchigia canadese, trovatasi a tirar le somme di un'annata che, nonostante la prematura uscita dai Playoffs, sarà  da ricordare per molti, diversi motivi.

La stagione 2006/2007 dei Toronto Raptors è in pratica iniziata il 28 febbraio 2006, a stagione regolare ancora in corso ma con la squadra già  abbondantemente fuori corsa per i Playoffs 2006.

E' in questa data che infatti viene annunciato che Brian Colangelo, Executive of The Year grazie alla strepitosa stagione dei Phoenix Suns, rivestirà  la carica di presidente e general Manager dei Toronto Raptors a partire dalla stagione 2006/2007.

La nuova era Raptors si è subito aperta nel modo giusto: il 23 Maggio 2006 l'urna della Draft Lottery ha stabilito che la franchigia canadese avrebbe avuto la prima scelta assoluta al Draft 2006.

In attesa della notte di fine Giugno, i Raptors hanno messo a segno un nuovo importante colpo: il 22 Giugno, Maurizio Gherardini diventa ufficialmente vice presidente e assistente del GM di Toronto.

Tutto dunque fa presagire ciò che poi realmente accadrà  al Madison Square Garden il 28 Giugno: Andrea Bargnani, proveniente da Treviso (dove lo stesso Gherardini investiva la carica di Gm), viene scelto dai canadesi come prima scelta assoluta.

Il Roster, pian piano, si va formando e dell'ossatura della squadra della scorsa stagione rimangono i soli Chris Bosh, Maurice Peterson e Jose Calderon. Alla corte di coach Sam Mitchell sono arrivati, uno dietro l'altro, T.J. Ford in cambio di Charlie Villanueva, Jorge Garbajosa e Anthony Parker dall'Europa, Nesterovic dagli Spurs, Fred Jones (freeagent) e Kris Humphries dai Jazz.

Una squadra tutta nuova, mirata a diventare i "Phoenix Suns" dell'Est, che però inizia il campionato in maniera pessima, con tutte le cose fuori posto: Bargnani deludente (ma anche poco utilizzato), la coppia Ford e Bosh che non rende come previsto, il coach che pare non capirci mai nulla delle partite con rotazioni ogni volta diverse e sempre 11-12 giocatori impiegati alla rinfusa.

Colangelo non ci sta, e chiama a rapporto l'intero staff tecnico: ne risulta immediatamente un gioco più sensato e ragionato, con una rotazione che si limita finalmente a 8-9 giocatori e un Bargnani progressivamente più impiegato e decisivo nelle partite.

I Raptors iniziano a vincere con continuità , grazie soprattutto alla consistenza dei nuovi (Bargnani, Garbajosa e Parker), alla grande vena di Chris Bosh e all'ottima combo di playmaker Ford-Calderon, sempre pronti l'uno (spesso Calderon) a sopperire la serata storta dell'altro (spesso Ford).

Con il passare del tempo ci si rende conto che, grazie anche alla pochezza degli avversari, i Playoffs non sono assolutamente un miraggio e effettivamente i Raptors vinceranno l'Atlantic Division con ampio margine sui New Jersey Nets, autori di una stagione pessima ma risollevata al termine. E proprio i Raptors ne faranno le spese.

Un finale di stagione in netto crescendo (sebbene senza Garbajosa, fermato da un gravissimo infortunio alla gamba sinistra, e Bargnani,alle prese con l'appendicite) ha garantito ai canadesi addirittura la terza piazza in griglia, ma all'ultima notte Nba i Nets hanno scavalcato i poveri Wizards (che hanno perso, in vista della postseason, Arenas e Butler) al sesto posto, diventando quindi gli avversari dei Raptors.

La splendida stagione ha anche portato il riconoscimente di Coach of the Year a Sam Mitchell, capace di portare la sua squadra dal record di 27-55 dello scorso anno al 47-35 di quello che si è appena concluso.

La serie dei Playoffs è andata come già  sapete, con i Nets trascinati alla vittoria 4-2 da un superlativo Jason Kidd, che ha finito la serie in tripla doppia di media.
Ai Raptors è rimasto un grande rimpianto per quell'ultimo possesso di gara 6 e soprattutto per la scarsa condizione fisica di Bargnani (un fattore decisivo per la squadra) nelle prime tre gare. L'italiano, appena rientrato dopo un mese di inattività  e con 7 kili in meno, ha fatto molta fatica nelle prime 3 gare della serie, ma quando ha trovato una forma almeno accettabile ha segnato 16, 18 e 17 punti.

Per i canadesi è clamorosamente mancato Bosh nei Playoffs, in costante difficoltà  contro i "lunghi" dei Nets e ancora acerbo per giocare a certi livelli di pressione: sotto questo aspetto il più giovane Bargnani si è dimostrato già  più pronto e rodato, grazie alle esperienze dell'Eurolega; anche lo stesso Calderon ha dimostrato più capacità  ed esperienza di T.J Ford, guadagnandosi infatti la fiducia di Mitchell nei momenti decisivi. Peccato che sia stato proprio suo il passaggio errato dell'ultimo possesso di gara 6, perché se i Raptors avevano vinto gara 5 era stato grazie ai 25 punti dello spagnolo. E anche Anthony Parker, 2 volte Mvp dell'Eurolega, ha dimostrato grande polso e freddezza.
Vien dunque da se immaginarsi cosa sarebbe stata questa post-season per i canadesi con un Bargnani al Top e un Garbajosa in campo.

Ma per una squadra che era ufficialmente nel "re-building year" i risultati di questa stagione sono più che ottimi e le previsioni per il futuro sono più che rosee.

I due giocatori più talentuosi (Bosh e Bargnani) hanno solo 23 e 22 anni e possono garantire un combo di lunghi davvero molto futuribile; la coppia di playmaker Ford (24 anni) e Calderon (26 anni) ha dimostrato di essere ottimamente assortita; Garbajosa (30 anni) e Parker (32 anni) possono garantire ancora per qualche anno ottima esperienza.

Bisognerà  ora vedere come si muoverà  Colangelo per quanto riguarda l'allenatore: Sam Mitchell era nell'ultimo anno del suo contratto e molte squadre bussano già  alla sua porta.

L'ipotesi più gettonata per il suo sostituto vede l'assistant coach di Mike D'Antoni, Mark Iavaroni, seduto sulla panchina dei Raptors. Ma i sognatori sperano addirittura in un'ulteriore "italianizzazione" della franchigia, con Ettore Messina ad affiancare i "nostri" Bargnani e Gherardini nell'entourage canadese.

Appuntamento dunque alla prossima staione, che si preannuncia positiva per una squadra davvero piena di prospettive a talento.

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