Boozer e Williams protagonisti
Gli Houston Rockets, e soprattutto il loro leader Tracy McGrady, ancora una volta si trovano a dover smaltire una cocentissima e deludente uscita al primo turno dei Playoffs, confermando quel sinistro rapporto della squadra texana con la post-season. Fuori al primo turno tre anni fa contro i Lakers e 2 anni fa contro Dallas, non in griglia lo scorso anno, fuori al primo turno anche quest'anno.
Per McGrady, inoltre, sembra essere nata una vera e propria maledizione: 6 volte è arrivato ai Playoffs, 6 volte si è fermato al primo turno, le ultime 3 uscendo a gara 7.
Però almeno questa volta nella gara decisiva T-Mac ha giocato in maniera ottima e le colpe (che McGrady si è già addossato nel post partita) possono essere spartite anche con il resto della squadra (Ming in primis) e soprattutto con l'allenatore, Jeff Van Gundy.
Andiamo all'analisi di questa emozionante e decisiva gara7.
La partenza è guardinga, Boozer (8 punti) e Williams (6 assist) consentono ai Jazz di chiudere il primo quarto in vantaggio 29-22.
Il secondo quarto, invece, è un mezzo disastro per i Rockets quanto un mezzo capolavoro per i Jazz, che tirano con percentuali favolose (molto vicine al 60%) e, trascinati dagli 11 punti di Williams nel quarto allungano anche fino a + 16 (40-24). Per i Rockets nulla pare andare: T-mac è impreciso, Yao invece annullato da Okur e in tremenda difficoltà difensiva contro quell'autentico mastino che è Carlos Boozer.
Una reazione d'orgoglio (guidata dai 6 assist di McGrady nel quarto), riporta i razzi sul -4 ( 45-41), ma una nuova accelerata della coppia Boozer-Williams fa sì che il tempo si chiuda sul 53-43.
Il secondo tempo si apre con un McGrady meno playmaker e più attaccante: le sue penetrazioni però non bastano: riportatisi sul -3 dopo un canestro di Hayes (61-58), i Rockets non riescono a stoppare il fluidissimo attacco dei Jazz, che non sbagliano praticamente un tiro e allungano ancora sul 71-60.
Alston non segna un tiro che sia uno (3-11 complessivo, 2-8 da 3), Yao non prende un rimbalzo che uno (6 totali) e il periodo si chiude sul 75-67 Jazz.
I Rockets necessitano di una spinta nel quarto periodo, il quale infatti si apre con un secco 7-0 che riporta i texani sul 74-75, agganciandosi definitivamente ai Jazz per un punteggio che non andrà mai oltre i 5 punti di distacco tra le squadre.
Una Tripla di Alston porta la partita in parità (80-80), due liberi di Ming (15 punti nel quarto periodo) consentono a Houston di mettere la testa avanti (82-80) e un canestro di T-Mac porta il massimo vantaggio ai Rockets, 88-83. Ed è qui, secondo la mia modesta opinione, che è giunto uno dei primi segnali negativi per i padroni di casa: sull'errore sul tiro libero seguente (il canestro di T-Mac, infatti, era con fallo subito), Houston ha preso il rimbalzo offensivo e, con l'opportunità di andare su un ottimo +7 o +8, Alston è scivolato penetrando, perdendo di fatto la palla.
Sul possesso successivo Boozer (stratosferico, immarcabile per la difesa dei razzi) segna da due per il -3 e, dopo il successivo errore di Howard, Kirilenko segna la tripla dell'88-88 con 4 minuti e spiccioli da giocare.
Boozer e Ming si scambiano due giochi da 3 punti e quindi ecco che Okur fa assaggiare ai Rockets la sua capacità di segnare i tiri importanti: la tripla del 94-91, con la mano di Hayes in faccia, è da campione.
Ma c'è ancora tempo, e i Rockets riescono a rimanere attaccati alla partita grazie a Yao e Hayes(entrambi ottimamente serviti da T-Mac) che rispondono a Deron Williams. Ad 1 minuto e 40 secondi dalla fine il risultato vede i jazz con la palla in mano sul 96-95.
Ed è qui che arriva il secondo pessimo segnale per i razzi: dopo il timeout, Okur sbaglia una tripla, ma Yao perde il rimbalzo (catturato, strano ma vero, da Boozer) e Okur, senza paura, infila la tripla del 99-95.
Due liberi di Ming riducono il margine sul 97-99 con 57 secondi da giocare, ma ecco che ancora la "mollezza" di Ming si fa vedere: tripla di Okur, errore. Rimbalzo di Harpring. Altra tripla di Okur, altro errore. Rimbalzo di Boozer, che penetra, subisce il fallo. Mancano 19.9 secondi, e Carlos con grande freddezza, segna entrambi i liberi per il +4.
Dopo un timeout, McGrady penetra e segna da sotto.
"Ok, ora faranno subito fallo, mancano 9 secondi alla fine, magari un libero lo sbagliano e si può tentare un pareggio" è il pensiero di chi guarda la partita: e invece accade l'incredibile.
La palla viene rimessa in mano a Williams, che già si aspetta il fallo. McGrady e Battier invece stanno a pochi centimetri da lui, in raddoppio, ma non fanno fallo: per Williams è molto semplice lanciare la palla a centrocampo, dove c'è un compagno libero che la fa giungere in angolo a Kirilenko. Quando finalmente Battier fa fallo, sul cronometro ci sono 1.7 secondi. Il 2-2 del russo dalla linea dei liberi (molto""rocambolesco") chiude i giochi.
Non si capisce cosa abbia voluto fare Van Gundy.
Per i Jazz è una grande vittoria, frutto di una serie giocata ad alti livelli e nella quale hanno dimostrato una maggiore quadratura di squadra, mai sopperendo nettamente ai Rockets, che sono rimasti aggrappati a questa serie grazie alla combo T-Mac - Ming e che hanno ricevuto davvero pochissimo dagli altri giocatori.
McGrady chiude la serie con 25 punti 6 rimbalzi e 7 assist di media: pioveranno di certo critiche sul suo esser "perdente", ma più di così cosa doveva fare, il povero T-Mac?
MVP della serie è l'indiscusso Carlos Boozer: ha letteralmente fatto di Ming ciò che ha voluto.
I Jazz ora si apprestano ad affrontare i Warriors in una semifinale di Conference che davvero nessuno si sarebbe mai aspettato, frutto di due UpSet (uno nettamente più clamoroso dell'altro) e che promette spettacolo.