Amare Stoudemire contro Tim Duncan. Una sfida nella sifda
San Antonio Spurs contro Phoenix Suns. Sarà questa una delle due sfide che presenterà il tabellone della Western Conference. Un confronto affascinante, fatto di grandi contrasti e contraddizione, che si ripete a due anni di distanza da quei playoff 2005 che avevano premiato in cinque gare gli uomini di Gregg Popovich. Dopo quel confronto gli Spurs si preparavano a vincere il titolo in sette appassionanti partite contro i Detroit Pistons, campioni NBA l'anno precedente.
I Suns all'epoca erano stati la sorpresa dell'anno (primo stagione con Mike D'Antoni come "head coach" e 62 vittorie a fronte di 20 sconfitte), capaci di imprimere alla Lega un gioco nuovo, dedicato molto più all'attacco che alla difesa, fatto di velocità e rapide transizioni, che negli anni futuri sarebbe stato imitato (con scarsi risultati) in più di un'occasione. Phoenix arrivò a quella finale di Conference con le batterie scariche e fu incapace di adattarsi alla straordinaria duttilità dei San Antonio Spurs.
In quella serie, che per la nostra analisi è una vera manna, Tim Duncan fu semplicemente dominante, il giocatore più decisivo della Lega sui 28 metri, capace di imporsi nei momenti fondamentali della gara sia in difesa che in attacco. Un vero leader insomma, consapevole dei propri mezzi e in grado di bloccare, in molte occasioni, le doti offensive di Amare Stoudemire versione pre-infortunio.
Fu un 4-1 abbastanza umiliante e la voglia di riscatto sarà tanta in casa D'Antoni. Inoltre, oggi, molte cose sono cambiate per i soli dell'Arizona: più consapevolezza nei propri mezzi, più familiarità con il gioco di coach Mike e soprattutto uno Stoudemire di nuovo in quintetto dopo l'anno passato in infermeria, senza contare poi la presenza inquietante del furetto brasiliano Leandro Barbosa, capace di entrare dalla panchina e mettere in difficoltà anche la difesa più rocciosa. Una differenza non da poco con la sfida di due anni fa.
La stagione dei due team
Testa di serie numero 2 contro la numero 3. Sessantuno vittorie contro cinquantotto. Dopo l'All Star Game sia i Suns che gli Spurs hanno avuto un ritmo impressionante: 22 vittorie su 28 per Phoenix, 23 vittorie su 29 gare per San Antonio. Insomma stiamo parlando, soprattutto dopo l'uscita di scena dei Dallas Mavericks contro i Golden State Warriors, delle due migliori squadre della Lega. Altre parole da questo punto di vista sarebbero superflue.
Il primo turno dei due team
Entrambe hanno faticato poco. Un doppio 4-1 molto semplice, in cui le due squadre hanno scaldato i motori per avversari più impegnativi. Sia i Nuggets che i Lakers non sono stati in grado di adeguarsi alle loro avversarie e alla fine sono state "terminate" proprio dai punti più forti di San Antonio e Phoenix: rispettivamente la Difesa (si, quella con la "D" maiuscola) ed il "pass and run/gun".
La condizione fisica attuale
Entrambe sono al 100% della condizione e tutti gli effettivi sono disponibili e pronti ad essere utilizzati. Ad occhio i Suns potrebbero accusare il fatto di aver giocato tutta la stagione con sette-otto uomini contati, ma fino ad esso non hanno mostrato segni di cedimento e di sicuro Mike D'Antoni conosce meglio di chiunque altro la condizione fisica dei suoi.
Match-up
Parker-Nash
Sfida affascinante. L'MVP degli ultimi due anni (forse tre dopo il crollo di Dirk Nowitzky?) se la vedrà contro il play franco-belga. Se da una parte Parker è chiamato a confermare i miglioramenti fatti in "post season" negli ultimi tre anni dopo le sue note "allergie ai playoff" (vedi semifinali di "conference" contro i Lakers nel 2004), dall'altra Nash dovrà trovare linee di passaggio molto più complesse rispetto alla serie contro la Los Angeles in gialloviola. Dovrà inoltre velocizzare il gioco offensivo al massimo livello per mettere in crisi la difesa degli Spurs, di sicuro aumentando il numero dei possessi e magari prendendosi più tiri nei primi secondi dell'azione. Altro obiettivo sarà quello di alzare il volume della radio in difesa, permettendo così facili ripartente ai suoi compagni. Gran parte delle fortune dei Suns dipendono dal canadese e dalla sua schiena, soprattutto considerando il maggior numero di minuti che giocherà .
Finley-Bell
Michael Finley sembra essere tornato quello di Dallas: 16 punti e 4 rimbalzi di media nella serie appena conclusa contro i Denver Nuggets. Soprattutto nell'ultima partita (26 punti e 8/9 da tre) ha messo in mostra una ritrovata affidabilità dalla lunga distanza. Certo la difesa dei Nuggets ha molto contribuito a questa rinnovata fiducia, ma questo non significa che Finley possa essere un importante fattore nel corso della serie. Di sicuro, con Raja Bell nei paraggi, le conclusioni dall'arco saranno molto più contestate, ma è altrettanto vero che la difesa dei Suns ti concede molti tiri dal perimetro. Quello di Finley potrebbe cambiare le sorti della serie. Per Bell il compito sarà quello di adattarsi ad un diverso giocatore: dopo Bryant potrebbe essere dietro l'angolo un calo di concentrazione, soprattutto perché l'attacco di San Antonio non ti concede un punto di riferimento od un accentratore come è successo in casa Lakers. Le alternative nel back-court nero-argento saranno parecchi e per Bell non sarà affatto facile entrare in partita.
Bowen-Diaw
Bruce Bowen è in un momento molto positivo. Ha giocato una grande serie contro Denver e ha messo in mostra una ritrovata affidabilità difensiva. Inoltre anche in zona offensiva ha recuperato un discreto smalto (10 punti in gara4 contro i Nuggets) e sarà un altro problema per la non impenetrabile difesa Suns. Dall'altra parte ci aspetta molto di più da Diaw. Nella serie contro i Lakers è stato forse l'unico elemento che non ha impressionato e che anzi ha preoccupato. Sembra lontano anni luce il giocatore sfavillante di un anno fa, capace di avvicinare la tripla doppia ad ogni partita. Phoenix avrà bisogno di un Diaw diverso se vuole sperare nel passaggio del turno.
Elson-Marion
In questo ruolo i Suns sono veramente avvantaggiati. Marion, se ha la testa giusta per farlo, ha il potere di cambiare questa serie, di stravolgerla come un calzino. In difesa è il migliore dei suoi e in attacco ha la giusta fisicità per cambiare le sorti della serie. Chiaro che Francisco Elson avrà un ruolo importante, soprattutto dal punto di vista fisico, per limitare Marion, ma verrà usato da Popovich come specchietto per le allodole. In realtà Robert Horry e Fabricio Oberto avranno molti più minuti e molta più fiducia nei momenti decisivi della serie sia per la loro maggiore esperienza, sia per la discreta qualità di possessi che Big Shot Rob tende a prendersi nel "crunch time"
Duncan-Stoudemire
Se Italia-Germania 4-3 è la madre di tutte le partite, Duncan contro Stoudemire è la madre di tutte le sfide nel post basso. Due giocatori straordinari, due grandi attaccanti e due ottimi passatori, per non parlare della grande abilità che entrambi posseggono quando si tratta di dominare a rimbalzo.
L'unico aspetto dove l'uomo delle isole vergini prevale sicuramente è quello difensivo: quando decide di chiudere, Duncan chiude la porta e non esista a inserire la doppia mandata. Stoudemire, da questo punto di vista è più ondivago e dovrà migliorare nel breve periodo se vorrà avere la meglio.
Rispetto a due anni fa, quando il caraibico ebbe la meglio, Amare ha perso un po' di esplosività (non molta, ma i salti disumani che faceva prima si vedono di meno), ma ha guadagnato un tiro dalla media distanza, soprattutto dal gomito piedi per terra e in "fade-away" dal post basso, davvero notevole, che alcune volte strabilia per la continuità con cui lo mette. Sarà interessante vedere come Duncan si adeguerà a questa nuova arma di Stoudemire.
Mis-match
Anche questo sarà un punto fondamentale per gli esisti finali della serie: come si adeguerà la difesa dei San Antonio Spurs ai moltissimi pick'n'roll che Steve Nash avrà sia con Stoudemire che Shawn Marion? Obiettivo primario per gli uomini di Gregg Popovich sarà quello di far palleggiare il più possibile Nash, raddoppiarlo continuamente, impedendogli continue linee di passaggio.
Duncan e l'altro lungo con il quale si alternerà nei vari momenti della serie, dovranno continuamente aiutare Tony Parker nella marcatura di Nash. Questo è stato il modo in cui i Lakers sono riusciti a portare a casa una partita. Compito per San Antonio sarà quello di attuare tale tattica per più partite possibili. Molto interessante sarà anche il lavoro di Bruce Bowen che potrebbe prendere in marcatura sia Raja Bell che Boris Diaw, ma all'occorrenza potrebbe anche scalare su Shawn Marion e chiudergli facili conclusioni a canestro.
E se da una parte la versatilità di Bowen avrà un ruolo importante, non meno efficace sarà la presenza di Bell il quale avrà il difficile compito di contrastare il back-court nero-argento: Parker, Ginobili e Finley, non saranno certo clienti comodissimi. Compito per l'anti-kobe per eccellenza quello di annullare, almeno in parte, le proiezioni offensive del trio.
Allenatori
Mike D'Antoni contro Gregg Popovic
Due sistemi a confronto, due mondi opposti, due modi di pensare il basket agli antipodi che potrebbero dar vita ad una delle serie più appassionanti e divertenti di sempre. I Suns dedicati a velocizzare il gioco, gli Spurs a disfarlo e a rallentare il ritmo. Quale sistema avrà la meglio? Anche le personalità dei due allenatori sono completamente diverse: D'Antoni che mette nelle mani di Nash il suo modo di concepire il basket, Popovich legato al sistema "bastone e carota" che ha estrema fiducia nei suoi senatori, ma che non manca di trovare il jolly o l'uomo della provvidenza nel momento del bisogno. Sarà anche una serie di aggiustamenti, in cui le mosse dell'uno saranno replicate dall'altro: molto simile ad una partita a scacchi fra maestri. Una sfida nella sfida che non mancheremo di seguire costantemente.
Panchine
Qui si gioca gran parte della serie. Horry, Matt Bonner, Brent Barry, Manu Ginobili, Oberto, Jacque Vaughn e Beno Udrih. Stiamo parlando della panchina più decisiva e vincente che sia mai esistita. Senza contare la grande esperienza di playoff che potranno dare dal pino questi "ragazzi". Potrebbe essere l'arma in più per i San Antonio Spurs, soprattutto considerando quello che può offrire dall'altra parte Phoenix. I Suns, infatti, oltre a Leandro Barbosa, James Jones, Jumaine Jones e Kurt Thomas non hanno alternative valide. Certo per chi gioca da 87 partite in questo modo sarà uno scherzo risolvere questo problema.
Precedenti in stagione
In stagione gli Spurs sono in vantaggio per 2-1. Entrambe le vittorie sono arrivate in casa: 111-106 l'otto novembre (W), 87-103 il primo febbraio (L in casa dei Phoenix Suns), 92-85 il cinque aprile (W). Ai playoff sarà tutta un'altra storia, ma certo queste partite saranno degli importanti punti di riferimento per entrambi gli staff tecnici in vista di gara1.
Pronostico
Molto difficile azzardare un pronostico per una serie così tirata. Le variabili potrebbero essere moltissime. Di sicuro non mancheranno le emozioni e molto probabilmente sarà una serie in sei o sette partite. Dico 4-2 o 4-3 Spurs.