Jefferson segna il canestro decisivo
Fin da quando si definì la griglia dei Playoffs si sapeva che quella tra Toronto e New Jersey sarebbe stata una delle due serie più incerte ad Est.
Con il proseguire della post-season e i vari sweep che si materializzavano (prevedibili quelli di Pistons e Cavaliers su Magic e Wizards, clamoroso quello dei Bulls sugli Heat), la serie ha rispettato le previsioni ed è rimasta l'unica veramente combattuta nel tabellone della Eastern Conference.
E anche il finale della serie, che è andata ad un passo da Gara 7, ha confermato il grande equilibrio tra le due squadre.
New Jersey l'ha portata a casa sul filo di lana, lasciando molto, moltissimo amaro in bocca ai tifosi Raptors.
Si arrivava a questa gara 6 con entrambi i playmaker di Toronto con problemi fisici, ma entrambi erano regolarmente in divisa, con Mitchell che regala il posto in quintetto a Calderon (infortunatosi alla caviglia in gara 5) relegando Ford (che non si è allenato a causa dell infortunio al collo) in panchina.
Nelle precedenti partite nelle Meadowlands i Nets avevano sempre trovato una fluidità offensiva perfetta, in grado di garantir loro due nette vittorie: fin dall'inizio di questa gara 6 si è capito invece che i Raptors non avessero alcuna intenzione di abbandonare la postseason malamente, e l'oliato meccanismo gestito da Kidd ha iniziato a cigolare, e non poco.
Guidati da un gioco di squadra ben organizzato e caratterizzato da una grande collaborazione tra tutti i 5 in campo, i Raptors hanno iniziato la partita in maniera decisa, con i Nets capaci di rispondere colpo su colpo ma non di scappare.
Il primo quarto è infatti finito sul 21-21
Nel secondo quarto l'ingresso di Ford sconquassa letteralmente la difesa dei Nets: in un quarto di gioco il velocissimo numero 11 segna addirittura 13 punti. Con un Carter ancora non pervenuto e un Kidd in difficoltà (3 perse e soli 5 assist nel primo tempo), i Nets si ritrovano sotto solamente 46-43 all'intervallo, il che è un ottimo segnale in vista della ripresa.
E infatti, puntualmente, il fenomenale play dei Nets si sveglia nel terzo quarto e illumina la scena, insieme al nostro Andrea Bargnani, autore di ben 10 punti nel periodo.
Grazie ai 7 punti e soprattutto ai 7 assist con i quali Kidd fa segnare un po' tutti, New Jersey ingrana la quarta e sorpassa Toronto con un 32-22 nel terzo periodo.
Si entra dunque nel periodo decisivo con l'impressione che New Jersey possa scappare, partendo dal risultato di 75-68, e invece tutto ciò non accade anche grazie a 5 punti in un battito di ciglio con i quali TJ Ford apre l'ultima frazione, prima di essere tolto dal campo dopo appena 3 minuti.
Lentamente i Raptors scolpiscono qualche punto, anche grazie al risveglio del fin lì pessimo Bosh ( autore di 13 punti nell'ultimo quarto), e rimettono la testa avanti sul 93-92 dopo due liberi dello stesso Bosh, che segna anche a 47 secondi dalla fine il tiro del 97-96 per i suoi.
Le due squadre gestiscono male i seguenti possessi e si arriva a 12 secondi dalla fine con la palla in mano a Nets.
Dopo il Timeout Jefferson segna con troppa facilità (ma anche con grande bravura) il layup del vantaggio Nets, e sul decisivo possesso dei Raptors intercetta il passaggio lob di Calderon diretto a Bosh, e la partita finisce con la sudata vittoria dei padroni di casa.
MVP della serie Jason Kidd, che chiude con una tripla doppia di media: 14 punti 10 rimbalzi e 13.2 assist.
I Nets si apprestano dunque ad affrontare i Cleveland Cavaliers di LeBron James, che si son potuti riposare dopo lo sweep inflitto ai Wizards.
Entrambe le squadre vedono ghiotta l'occasione di arrivare in finale di Conference.
Rimane un grande rammarico per i Raptors, autori di una grande stagione che ha fruttato il titolo di Coach of the Year a Sam Mitchell (a dir la verità un premio forse non meritato), ma comunque con un futuro roseo, da costruire su un gruppo giovane ma molto talentuoso, con due giocatori come Bargnani e Bosh che hanno appena 23 e 22 anni ma già possono spostare in questa lega.
I Nets dal canto loro possono davvero puntare alla finale, con una squadra davvero molto competitiva e "mascherata" dietro quel numero 6 che si è portata sulla griglia. I Cavs e LeBron sono avvertiti.