Bulls â€â€œ Heat: Gara 4

Scott Skiles, è lui l'artefice della vittoria su Miami

Doveva essere la serie più incerta del primo turno dei playoff Nba 2007, invece, è stata quella meno combattuta insieme a Detroit - Orlando. Neanche in gara 4 c'è stata la reazione che tutti i tifosi degli Heat speravano, la squadra è sembrata, in quasi tutti i momenti, succube della difesa dei Bulls (che non ha mai fatto superare i 96 punti nella serie a Miami), e troppo disattenta difensivamente. Di contro, i Bulls hanno girato come un ingranaggio ben oliato, eseguendo bene i giochi, difendendo con intensità  e trovando varie soluzioni offensive, anche dai giocatori con meno talento (Wallace 13+11, Brown 8+5).

Commento della partita

La partita comincia con un parziale di 8 a 0 in favore degli Heat, a cui rispondono i Bulls con uno di 7 a 0: da qui in poi la parità  tra le due squadre continuerà  fino agli ultimi minuti del quarto quarto; Miami, ad ogni modo, è viva, e con O'Neal e Haslem riesce a trovare canestri facili, anche per via della difesa dei Bulls, molto attenta a non fare entrare in partita Wade.

Chicago cerca di accorciare le distanze sfruttando le palle perse ed i numerosi rimbalzi in attacco lasciati dalla difesa degli Heat, e riesce a portarsi, prima dell'intervallo lungo, sul 48 a 44 in favore della squadra di Riley.

Dopo il riposo Miami riesce ad allungare, sfruttando un appannamento offensivo dei Bulls, quando, però, la squadra di Skiles riesce a tornare in partita ed a portarsi anche in vantaggio per la prima volta nella partita (a 2'45'' dalla fine del terzo quarto), naturalmente grazie a Deng e Gordon, la gara prende una piega diversa, con Miami che di colpo sembra scarica, e con i tori che invece hanno il sangue agli occhi.

L'ultimo tempo è la fotografia dell'intera serie: tiri liberi sbagliati da Mourning ed O'Neal, che non tiene fede al suo motto "I tiri liberi nei momenti decisivi li segno", tiri dalla lunetta segnati da Wallace (6/7 nella serata, di cui un 6/6 sul fallo sistematico su di lui); forzature e palle perse per Miami, esecuzione e tranquillità  per Chicago; uno contro uno di Wade o Shaq per gli Heat, sfruttamento delle varie opzioni offensive per i Bulls. E così il risultato finale è 92 a 79 in favore della squadra dell'Illinois, che realizza lo "sweep" ai danni dei campioni in carica al primo turno, cosa che non succedeva dal 1957!

Prestazioni giocatori

CHICAGO

Scott Skiles, è a lui che va il premio di migliore in campo questa sera, non tanto per la partita in se, ma quanto per la gestione della serie, in cui i molti addetti ai lavori, davano per sfavorita la sua squadra. Tutta la squadra è da elogiare, tutti hanno giocato nel migliore dei modi, quando sono stati chiamati in causa, riuscendo in quella che può essere tranquillamente definita un'impresa.

MIAMI

Dwyane Wade, sicuramente non era al meglio della sua condizione fisica, gli infortuni alla spalla e al ginocchio gli hanno fatto perdere il finale di stagione ed un po' di ritmo, ma dal MVP delle passate finali ci si attendeva di più, anche in quest'ultima partita, se si escludono alcune belle giocate e begli assist, nei momenti cruciali, il nativo di Chicago si è sciolto, perdendo moltissimi palloni e non trovando più la via del canestro.

Shaquille O'Neal, alcuni ipotizzavano potesse essere addirittura la sua ultima stagione nella Nba, di certo dopo questa batosta subita, "The Diesel" non si ritirerà ; cercherà  il riscatto l'anno prossimo, con un anno ed altri chilometri sulle spalle, ma sicuramente non lascerà  la Lega con un risultato (e delle prestazioni) così misere nei playoff.

Gary Payton, per lui si, invece, questa sarà  molto probabilmente l'ultima stagione come giocatore, e nel finale della partita, forse per essere stato in panchina nelle gare due e tre, ha mostrato un po' di voglia (cosa sconosciuta a Jason Williams) ed alcuni sprazzi di difesa come ai vecchi tempi. Marcare Gordon non è facile per nessuno, figurarsi per uno di 39 anni, ma "The Glove" ci ha provato, onorando fino alla fine la sua carriera.

Dichiarazioni post partita

Coach Riley:

Hanno giocato bene, meglio di noi, ed hanno meritato di vincere; quando accade di perdere così, rompendo tutte le aspettative personali, non è mai facile, ci si sente sempre male, ma nello sport ci sta di perdere, anche così nettamente. I Bulls hanno grandi possibilità  di arrivare fino alla fine, giocano intensi e con moltissima volontà , e questo permette a qualsiasi squadra di raggiungere obiettivi importanti.

Wallace:

Abbiamo dimostrato di non essere una squadra senza esperienza, anzi. Adesso giocheremo contro i Pistons, sono molto contento di ritrovarli nella mia strada, sarà  uno stimolo in più.

Coach Skiles:

Siamo molto felici, ci stiamo godendo questo momento, abbiamo giocato bene, duri, intensi tutte quattro le partite, ed abbiamo meritato di vincere.

Deng:

In questa serie abbiamo giocato come una squadra, tutti nello stesso senso, credo che siamo riusciti a dimostrare il nostro valore e la nostra maturità  come gruppo.

Le prossime partite – Chicago

4 a 0 e tutti a casa: è questo che hanno pensato i giocatori dei Bulls a fine partita, che hanno permesso alla franchigia, di tornare a superare il primo turno di playoff dal 1998, alla fine dell'era Jordan-Jackson. Si, perché adesso potranno tornare a casa sereni, ed avranno un bel po' di giorni per preparare al meglio la serie contro i Detroit Pistons, vittoriosi facilmente contro i Magic; un'altra serie tutt'altro che facile, in cui i Bulls partono ancora una volta da sfavoriti, ma con la consapevolezza di poter battere chiunque, giocando come in queste quattro partite contro Miami.

La prossima stagione – Miami

Ci sarà  da rinnovare in casa Heat durante l'estate: l'età  media dei giocatori è la più alta della Nba, quasi sicuramente Payton si ritirerà , e si attendono le decisioni di Walker, Mourning e soprattutto O'Neal; c'è bisogno di un nuovo playmaker, un giocatore che possa dare una terza opzione all'attacco, Williams non ha convinto e Bibby sembra essere in pole position per subentrargli; maggiore lunghezza nel roster, perché anche se Riley è un allenatore vecchio stile (ne ho 12, ma mi fido di 7), servono alcune alternative in panchina, per dare minuti, durante la regular season, ai titolari.

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