Se Rasheed Wallace decide di giocare, in genere per Detroit la vita è più facile…
Mamma butta la pasta, direbbe a questo punto Dan Peterson.
Questa è l'impressione ricavata dopo i primi due confronti tra Orlando e Detroit. Che Detroit partisse con i favori del pronostico era arcinoto, che era una serie che solo Detroit poteva perdere pure. Che Dwight Howard soffrisse così tanto l'impatto con i Playoff no.
Ma sarebbe sciocco e ingiusto addossare le colpe dell'impotenza di Orlando alle titubanze del suo giovane franchise player.
La motivazione è una sola: Detroit è davvero troppo superiore ai ragazzi di Brian Hill.
Ottime letture in attacco (Saunders è criticabile per tante cose, ma non per il suo playbook), attenzione in difesa e coivolgimento di tutti in attacco sono stati i cardini della vittoria di Detroit.
A spiegare ciò ci pensa Brian Hill, coach di Orlando: “Non sono solo una squadra bilanciata. Sono bilanciati e sono forti. È dura difendere contro di loro, perchè sanno giocare assieme e non son per nulla egoisti.”
Come in gara 1 i Pistons non son mai stati dietro, erano i netti favoriti della serie e non stanno tradendo le attese, ma a differenza di gara 1 non hanno mai dato l'impressione di poterla perdere.
Per la seconda volta di fila tutto il quintetto è andato in doppia cifra e il sesto uomo Totò McDyess si è fermato a 9 (ma con 11 rimbalzi), ancora una volta i Pistons han tirato leggermente peggio come percentuale (41 contro 46%) ma hanno saputo usare meglio l'arma del tiro pesante (8 tiri da 3 realizzati contro solo 3 di Orlando) e soprattutto han tirato meglio i liberi, vero cruccio di Orlando durante tutta la serie (78% contro 65).
Menzione d'onore meritano per i Pistons le prestazioni di Billups (21+8 ast) e Wallace (17+11, e un tiro impossibile a fil di cronometro dei 24 che ha respinto un disperato assalto di Orlando) , che come da tradizione quando sente odore di Playoff si ridesta e diviene tutto un altro giocatore, come ha avuto modo di sottolineare Billups nel dopopartita: “Sheed è molto concentrato da quando abbiamo iniziato ad allenarci per i Playoff. Le differenze si vedono, e se gioca così, siamo una squadra difficile da affrontare”. Confermano il buon momento Rip Hamilton (22+6 ast) e la usuale prestazione di sostanza di Prince (18 con 6 carambole), così come Webber il cui innesto a stagione in corso sta tremendamente somigliando a quello di Sheed nell'anno del titolo.
Unica nota: Saunders rischia di ridurre davvero troppo all'osso la rotazione: ieri sera solo Dice è entrato dalla panca con minutaggio consistente.
Ad Orlando invece non è bastato un commovente Grant Hill (ah, maledetti infortuni che gli hanno pregiudicato una carriera da grandissimo…) da 21+8+4 che ha provato a fare il leader.
Il solo Turkoglu (22 per lui, ma 7/7 al tiro e 15 punti in un irreale primo periodo) ha provato a seguire l'esempio, mentre sul resto della squadra meglio stendere un velo pietoso.
Il solo Milicic è andato in doppia cifra, peraltro quando i buoi erano già scappati dalle stalle nel quarto periodo. Howard si è fermato ad un inusuale 8+11 (ma a fine partita Brian Hill dirà che non stava bene,avvertendo anche mal di stomaco), mentre Nelson è stato troppo impreciso e distratto per essere vero.
Pronti via, e Wallace con una stoppata e una tripla fa subito capire che ha voglia di far sul serio. E se Wallace fa sul serio in genere son dolori. Figurarsi per Orlando, che tuttavia cerca di resistere all'imbarcata con Turkoglu, come già detto infallibile nella prima metà di partita. Si va al riposo con Detroit avanti di 3 punti.
Ma come al solito, nel terzo quarto, Billups prende le chiavi della squadra, e dopo aver smazzato assist decide di sfruttare il suo corpaccione per abusare di Nelson e dare lo strappo decisivo nel terzo quarto, in coppia col gemello di backcourt Hamilton.
L'ultimo quarto vede il disperato tentativo di rimonta di Orlando, che si porta anche a -5, ma una tripla in condizioni umanamente impossibili di Wallace spegne l'ultimo barlume di speranza nei giocatori della Florida.
Orlando per covare ancora speranze deve obbligatoriamente portare a casa le due partite a domicilio che la attendono, e ritrovare l'Howard della regular season, quello che si è guadagnato con merito la convocazione all'All Star Game.
Cosa deve fare Detroit per portare a casa la serie? Semplicemente non distrarsi, e continuare così come sta facendo. E Sheed sembra ben determinato: “Non possiamo rimetterli in pista, dobbiamo vincere assolutamente la terza”.
E se Sheed è determinato come stasera, per Orlando la vita si prospetta dura per davvero.