Yao Ming con questa faccia può essere un serio problema per i Jazz…
Anche ieri sera i Rockets hanno difeso il fattore campo, sconfiggendo (98-90) i Jazz che ora tornano a Salt Lake City con, praticamente, l'obbligo di portare a casa gara 3, se non vogliono vedere le proprie speranze di portare a casa la serie diminuire drasticamente.
E le indicazioni che escono dalla partita di ieri sera, come anche da gara 1, non sono particolarmente confortanti, con I jazz che hanno perso nonostante Houston non abbia esattamente giocato la partita della vita. E soprattutto Utah ha perso nonostante i quarantuno punti segnati da Carlos Boozer, che ha reagito alla grande dopo un esordio ai playoff deficitario.
E sei Jazz non riescono a portare a casa la serie con il Carlos Boozer di ieri sera, favoloso in attacco, con 17/31 dal campo, ai quali ha aggiunto dodici rimbalzi, allora c'è probabilmente qualcosa che manca. E' anche vero che buona parte dei tiri di Boozer sono stati dalla media distanza, vale a dire lontano dall'area controllata da Yao Ming, non allontanando dunque del tutto i dubbi sulla capacità di Boozer di andare a sfidare il settepiedi dei Rockets nel suo territorio.
Il problema di coach Sloan è però stato trovare un contributo efficace da quelli che non erano Boozer, con i soli Williams e Harpring che sono andati in doppia cifra (15 e 14 punti contemporaneamente) e soprattutto con Okur e Kirilenko, autori di quattro e zero punti, che hanno toppato un'altra partita. Di certo, per quanto riguarda il russo, la sua poca attività in attacco non è certo il modo migliore per conquistare quei minuti che chiede.
Il problema è che AK-47 è entrato in una spirale negativa, soprattutto a livello psicologico, sfociata nel pianto davanti ai giornalisti, che deve essere risolta se Utah vuole avere qualche speranza.
Alla fine Houston l'ha portata a casa un po' come aveva vinto la prima gara, lasciandosi guidare dalle sue superstar, come dice Hayes: "Eravamo in difficoltà , poi le superstar hanno fatto quello che le superstar normalmente fanno. Tracy e Yao hanno preso in mano la partita nel secondo tempo, si sono presi la squadra sulle spalle".
Lo stesso Hayes, probabilmente limitato in gara uno dalla nascita del suo primogenito, avvenuta nella nottata precedente, ha giocato alla grande, mettendo a segno una doppia doppia che è stata fondamentale, perché Houston ha ovviamente bisogno di trovare alternative alle sue due bocche da fuoco principali.
In casa Rockets non possono che essere soddisfatti della partita giocata, visto anche le pessime percentuali di tiro che avrebbero potuto condizionare fortemente la agra; i ragazzi di Van Gundy hanno infatti chiuso con il 36% dal campo ed un orribile 16% da tre punti. I motivi per i quali hanno vinto sono presto detti e portano il nome di Tracy McGrady e Yao Ming, ed alla loro capacità di salire di livello nel secondo tempo. Il numero uno ha realizzato venti dei suoi trentuno punti nella seconda frazione, mentre il centro cinese quindici dei suoi ventisette.
Ma i razzi hanno vinto anche perché hanno sopperito alle difficoltà al tiro con la capacità di andare in lunetta, come afferma anche McGrady: "E' così che devi fare, anche se i tiri non entrano devi continuare ad eseguire, ad essere aggressivo e, se continuano a non entrare, cercare di andare in lunetta. Questo è quello che abbiamo cercato di fare stasera".
Per Utah la frustrazione è evidente nelle parole di Boozer: "Continuano a tirare sotto il quaranta per cento, ed è esattamente quello che vogliamo noi, ma continuano a vincere le partite. Dobbiamo trovare un modo per batterli". Ed ora risuonano un po' sinistre le parole di Williams, che aveva detto che Utah doveva vincere questa partita se voleva vere possibilità di portare a casa la serie, ed ora che la partita è stata persa i dubbi sulla squadra s'infittiscono.
Nel senso che tutti, Sloan in testa, sottolineano come la squadra non abbai ancora giocato ben per un'intera partita, ma che sia andata su e giù, solitamente calando nei secondi tempi,proprio quando invece il livello dovrebbe crescere.
E' chiaro che le possibilità dei jazz di vincere la serie sono ancora intatte, anche perché il precedente di due anni fa, quando i Rockets persero la serre contro Dallas dove guidavano sempre 2-0, perdipiù con due W in trasferta, è di buona augurio per la squadra dello stato dei mormoni. Ma il tempo sta iniziando a finire e ci si aspetta che ora, tornando a Salt Lake City, i Jazz alzino il loro livello di gioco, diventando più efficaci e soprattutto ritrovando il contributo da parte di molti giocatori che hanno passato in partita le prime due gare della serie. E di certo i jazz non possono permettersi di regalare giocatori.
I Jazz potrebbero anche, ma non l'hanno fatto, mostrare le statistiche di fine partita, dalle quali è evidente che i Rockets hanno avuto molti più tiri liberi nel secondo tempo (29/32 per Houston, 4/6 per i Jazz). Ma questa disparità nelle conclusioni dalla lunetta non è solo legata ad un presunto trattamento di favore per la squadra di casa, ma anche se non soprattutto al fatto che Houston ha attaccato molto più il canestro di quanto non abbiano fatto i jazz, e di conseguenza è stata premiata dalle zebre.
Potrebbe partire proprio da qui la risposta dei Jazz in gara 3., nell'attaccare con più decisione ed aggressività il canestro, nel ritrovare meccanismi abituali in stagione, e sarà più facile farlo visto che si tornerà nella loro casa, con i tifosi di uath che sono decisamente più calorosi di quanto non lo siano i texani.
Quindi appuntamento a giovedì notte, con i Rockets che vogliono cercare di chiudere i conti il prima possibile, mentre i Jazz sperano di tirare la testa finalmente fuori dall'acqua.