Si preannuncia una bella bettaglia fra Devils e Senators…
Gli appassionati con la memoria migliore si ricorderanno la serie di finale della Eastern Conference nel 2003, una memorabile maratona tra Ottawa Senators, sospinti dallo spettacolare trio formato da Marian Hossa, Martin Havlat e Daniel Alfredsson, e New Jersey Devils, tenuti a galla dal solito Martin Brodeur e dai polmoni di Jay Pandolfo.
Quella serie si concluse soltanto dopo sette fantastiche partite, con i senatori che, in vantaggio 3 a 1, si fecero rimontare dai diavoli, che andarono poi a conquistare la Stanley Cup contro gli Anaheim Mighty Ducks. Quest'anno la sfida si ripropone con un turno d'anticipo, ma gli ingredienti per una contesa da ricordare ci sono tutti.
Se rispetto a quattro anni fa ci sono diverse facce nuove e molti protagonisti (gli stessi Hossa e Havlat su un fronte, Scott Stevens e Scott Niedermayer sull'altro) sono partiti per altri lidi, l'orientamento delle due franchigie non è sostanzialmente cambiato. Sempre maestri della fase difensiva gli uomini di Lou Lamoriello, sempre votati a una manovra rapida e ariosa gli atleti di Bryan Murray.
In questo senso dal punto di vista tattico la serie potrebbe assomigliare molto a quella che ha visto di fronte gli stessi Devils e i Tampa Bay Lightning, un'altra compagine che fa della fase offensiva il proprio migliore atout. Rispetto alla squadra della Florida, tuttavia, i canadesi possono contare su una rosa decisamente più profonda.
Quando una delle due porte è difesa da un certo Martin Brodeur, l'analisi della sfida non può non iniziare dagli estremi difensori. Il fuoriclasse dei Devils è reduce da una serie in chiaroscuro contro i Lightning. Se nelle prime tre partite è sembrato "terreno", nei successivi tre incontri ha preso per mano i compagni e li ha letteralmente condotti al turno successivo. C'è quindi da credere che Brodeur abbia girato l'interruttore con l'etichetta "Play Off" e sia ora in grado di sopperire a un attacco storicamente poco generoso.
Da questo punto di vista, Ray Emery, bravissimo nel primo turno contro i Penguins, si troverà ad affrontare una situazione psicologica del tutto differente rispetto al primo turno, dove il suo dirimpettaio era il debuttante (e a tratti insicuro) Marc-André Fleury. Questa volta, invece, sa che ben difficilmente la difesa dei New Jersey consentirà ai senatori di realizzare maree di reti. Spetta quindi a lui prenderne ancora meno, una condizione che in passato ha intimidito portieri ben più esperti del giovane Emery.
Sembra sin d'ora certo che il trio formato da Jay Pandolfo, John Madden e Sergei Brylin, forse la miglior checker-line della Lega, verrà sguinzagliata sulle tracce di Dany Heatley, Daniel Alfredsson e Jason Spezza, mentre a loro volta Mike Fisher, Peter Schaefer e Chris Kelly cercheranno di tenere a bada l'agilissima linea composta da Brian Gionta, Scott Gomez e Patrik Elias. Una volta di più, quindi, se questi abbinamenti dovessero annullarsi a vicenda spetterà agli altri assicurare la necessaria produzione offensiva.
In questo senso, l'incredibile primo turno giocato da Zach Parise (6 reti) in combutta con l'altro sorprendente rookie Travis Zajac (3 assist) e con l'esperto Jamie Langenbrunner (1 gol e 4 assist) prova che mai come quest'anno i New Jersey Devils hanno diverse frecce al proprio arco. Sull'altro fronte, Chris Kelly, oltre a registrare una stratosferico +5, ha segnato tanto quanto Jason Spezza e Dany Heatley (4 punti) e dovrà continuare di questo passo per garantire ai senatori una chance di passare il turno.
Difficile azzardare un pronostico: da quando Martin Brodeur ha ripreso a fare il Brodeur, i Devils hanno fatto un sol boccone dei Lightning, dimostrando di sapersi difendere al meglio dalle continue folate offensive dell'avversario. I Senators dovranno cogliere i dovuti insegnamenti proprio da quella serie, nella quale Brad Richards, Vincent Lecavalier e Martin St. Louis hanno sfiorato a tratti i 30 minuti di ghiaccio per mancanza di alternative. Toccherà a Bryan Murray far girare tutto l'organico, per non stancare oltre misura Heatley, Alfredsson e Spezza.
Quanto a noi, apprestiamoci a gustare la rivincita della serie del 2003. Se avesse anche solo la metà dell'intensità di quella sfida, credetemi, ci sarà da divertirsi.