Iverson e Anthony: chi li ferma questi 2?
Che ci apprestavamo a commentare una sfida piuttosto interessante lo sapevamo già , ma che si cominciasse subito col botto era più difficile da prevedere. I Denver Nuggets con un atto di pura spavalderia si presentano all'AT&T Center di San Antonio e portano a casa una vittoria sofferta ma meritata, e soprattutto importantissima per il proseguo della serie.
Il tutto davanti a 19. 000 spettatori attoniti, che adesso si staranno chiedendo cosa sia succquasi esso ai loro speroni da renderli così. . . spuntati!Tra di loro la fidanzata di Tony Parker, Eva Longoria che per essere presente allo stadio aveva saltato il classico appuntamento col suo “Desperate Housewives”…
E così mentre in Texas si è passati dalla disperazione delle casalinghe a quella dei padroni di casa. . . (!), il coach dei Nuggets, George Karl si gode il primo trionfo, consapevole però, da grande vecchio della pallacanestro qual è, che il difficile deve ancora arrivare.
COME HANNO VINTO
Denver ha sì vinto la partita grazie ad un'ottima performance offensiva, ma il vero punto di forza degli ospiti è stata. . . . la migliore arma di S. Antonio: una grande difesa che ha limitato l'attacco texano, dove il duo Parker-Duncan ha potuto mettere a referto soltanto 33 punti insieme. . .
Due in più di Allen Iverson e tre in più di Carmelo Anthonyda soli, autentici incubi per tutta la serata della retroguardia degli Spurs. Pensate che a metà gara Anthony aveva un ottimo 7/9 dal campo mentre Parker-Duncan-Ginobili insieme avevano combinato un deprimente 7/33! E della difesa delle pepite Marcus Camby è stato ovviamente il leader con 9 rimbalzi catturati sotto il proprio canestro.
I Nuggets, senza perder tempo con timori reverenziali e roba del genere, sono andati subito avanti, per chiudere poi il secondo periodo avanti di 2 lunghezze: 44-42. Ma è nell'ultima frazione che hanno tremato davvero perchè S. Antonio non è rimasta a guardare. . . e non poteva essere diversamente.
Così, trascinato da un comunque positivo Parker (diciamolo pure, il migliore dei padroni di casa), il team di Popovich ha tentato la rimonta, andandoci anche vicino e per la precisione arrivando a -2 a meno di 18 secondi dalla fine, ma è stato tutto inutile perchè Denver ha tenuto raggiungendo la vittoria: 95-89 il risultato finale.
Da non sottovalutare la bella partita giocata da Nenè, non solo 13 punti e 12 rimbalzi per l'ala del Colorado, ma una prestazione fatta di agonismo allo stato puro, da vero combattente che, dopo aver sconfitto il grave infortunio dell'anno passato, sta dimostrando semmai ce ne fosse bisogno tutto il suo valore. Poca gloria invece per Jr Smith, 2 punti in appena 5 minuti giocati.
Dall'altra parte un doveroso applauso va a Robert Horry che partendo dalla panchina ha fatto registrare comunque 14 punti. Male invece Manu Ginobili, solo 9 punti per lui con uno scarso 4/15 dal campo.
LE INTERVISTE
Uno stanco ma felice Iversoncommenta così il match: “Abbiamo giocato bene, e anche loro hanno giocato bene, poi, più… seriamente ha continuato: “Sono contento perchè sapevamo di essere bravi a far punti ma stasera abbiamo dimostrato anche di poterci difendere alla grande, e infine ha concluso con “un'ammonizione” al suo gruppo: Ora vietato esaltarsi troppo, la serie è ancora lunga.
Gli fa eco Marcus Camby: “Nessuno di noi è realmente felice adesso, perchè abbiamo sì vinto Gara1 ma dobbiamo ancora vincere Gara2." Ed ha poi ricordato un triste, per loro, precedente di cui parleremo più avanti.
Arriva in sala stampa un battagliero Carmelo Anthony: “Sappiamo di essere una buona squadra e quando giochiamo bene possiamo battere anche i migliori!“
Per i padroni di casa riportiamo le dichiarazioni di un deluso Mr Popovich: “Denver ha fatto davvero un ottimo lavoro. La loro difesa è stata migliore della nostra, hanno bloccato ciò che volevamo fare mentre noi non siamo stati capaci di fermare le loro due stelle(Iverson-Anthony, ndr). .
Delusione anche sul volto e nelle parole di Ginobili: “Siamo molto turbati per questa sconfitta. Volevamo assolutamente portare a casa il match e non ci siamo riusciti“.
CHE SUCCEDE ADESSO
Succede che San Antonio deve replicare con un successo convincente in Gara2, che si giocherà sempre in casa Spurs il 25, giorno del 31esimo compleanno di Tim Duncan. Proprio dal caraibico ci si attende il riscatto, dopo la sua opaca prova di ieri; ma se le cose dovessero continuare ad andar male, sullo squadrone texano si affaccerebbero nuvole che preannunciano una tempesta, un evidente rischio di eliminazione al primo turno che a quel punto costringerebbe la dirigenza ad operare un netto cambio direzionale, svecchiando la rosa e inserendo un nome nuovo di grande rilievo.
I tifosi incrociano le dita e si aggrappano alla cabala e al precedente del 2005, sempre nei playoff, quando Denver sorprese S. Antonio in Gara1 per poi perdere le successive quattro partite e lasciare la qualificazione a Popovich e i suoi ragazzi.
Ma i Nuggets non scherzano, i campioni li hanno e il fatto che abbiano giocato col cuore in gola fino ai primi d'aprile vuol dire poco.
Ne vedremo delle belle, intanto adesso le pepite cominciano a luccicare come mai prima ma per capire se questa vittoria è oro vero non ci resta che attendere il ritorno sul campo di battaglia dei cowboys Spurs feriti nell'orgoglio e degli indiani del Colorado che in teoria avrebbero dovuto avere qualche arma in meno!