Come previsto, non sarà agevole per i lunghi dei Jazz marcare Yao Ming…
E' molto probabile che, se i Jazz non porteranno a casa questa serie, si mangeranno a lungo le mani per l'occasione che hanno perso ieri sera al Toyota Center di Houston. Se si guarda al risultato finale, una vittoria 84-75 per i Rockets, non è facile vedere, a meno che non si abbia guardato la partita, l'andamento della gara e di conseguenza capire perché Utah possa avere dei seri rimpianti.
Di sicuro gi uomini di Sloan rimpiangeranno di non aver sfruttato meglio di quanto hanno fatto il peggior primo tempo della stagione di Tracy McGrady, che è uscito dagli spogliatoi ad inizio gara, per sua stessa ammissione, nervosissimo, non trovando mai il suo ritmo e segnando la miseria di un punto in ventiquattro minuti. Nei primi due quarti dunque i Jazz, sfruttando le difficoltà del numero uno, si sono portati in vantaggio, chiudendo la prima metà di gara avanti di nove (42-33), quando avrebbero probabilmente dovuto mettere più fieno in cascina.
Non potevano pensare, infatti, che Tmac avrebbe continuato a giocare così male, e di fatti Tracy si è impadronito del terzo periodo della gara, segnando sedici punti (con 7/8 dal campo) e cambiando l'inerzia della partita che, fino a quel momento, era in mano completamente ai Jazz. Vedendo McGrady finalmente in palla, i compagni l'hanno seguito alla grande, portandosi finalmente in vantaggio (54-53), sul finire del periodo.
Ed ecco che in dodici minuti di gioco la situazione si è girata come una frittata e Utah, avanti di nove all'intervallo, si è trovata sotto 59-53 con un solo quarto da giocare. Nell'ultimo periodo, poi, i Rockets sono entrati definitivamente in ritmo, con i Jazz che cercavano di riavvicinarsi, ma arrivavano solo a due punti dagli avversari. Le due giocate decisive sono probabilmente le due triple consecutive di Alston e Head, cha hanno spezzato le gambe agli avversari e allargato a nove punti (71-63) il vantaggio dei Rockets nell'ultimo quarto.
Come già detto, nel primo tempo i Jazz hanno decisamente avuto in mano il pallino della situazione, bloccando i Rockets, che non trovavano i loro abituali punti di forza e che si sono tenuti in gara con il solo Yao Ming, autore di 28 punti con 13 rimbalzi, suo massimo in carriera nei playoffs. In generale Houston sembrava, ed era, decisamente nervosa nel primo tempo, come se sentisse l'importanza della partita. Non tanto perché i Rockets dal 1997 non hanno mai passato il primo turno, in quanto è storia fatta anche da altri, ma soprattutto per quello che c'era nella testa dei giocatori.
McGrady, come già detto, non sembrava lui nel primo tempo, nel quale ha sì smazzato cinque assist, ma non ha segnato nessun tiro dal campo su sei tentativi ed in generale sembrava la controfigura di sé stesso, nervoso (ha detto che arrivando alla partita in macchina gli sudavano le mani, cosa che non gli era mai successa prima) e, come ha detto Van Gundy, con anche troppa voglia di fare: "A volte il fatto di volere così tanto qualcosa, no ti aiuta".
Ma non c'era solo Tracy nella truppa dei nervosi dei Rockets, c'era in generale un po' tutta la squadra ed anche Shane Battier, che ha finalmente vinto, ieri sera, la sua prima partita di playoff, dopo tutti gli sweep rimediati quando giocava a Memphis. "Se non t'innervosisci nei playoffs, non sei umano. Quando ci siamo calmati, abbiamo giocato meglio, riportandoci a quello che abbiamo fatto tutto l'anno. Quando facciamo quello che dobbiamo, siamo una bella squadra".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche McGrady: "Una volta che ci siamo calmati dopo il nervosismo della prima metà di gara, siamo sembrati una squadra. Anche nel quarto periodo, quando loro hanno fatto un parziale, li abbiamo rispediti indietro, e questo è qualcosa con il quale abbiamo lottato per tutta la stagione, subivamo un parziale e non reagivamo. Loro nel primo tempo ci controllavano, stavano eseguendo perfettamente in attacco e togliendoci tutte le nostre risorse in difesa, facendoci faticare tantissimo per segnare".
La giocata che probabilmente ha più condizionato la partita è stata in realtà un tiro sbagliato. Nel terzo quarto, infatti, Derek Fisher ha sbagliato un layup in un contropiede 3 vs 1, Alston ha recuperato il rimbalzo e lanciato un passaggio lungo a Yao, che era rimasto sotto il suo canestro, cil quale ha chiuso con una schiacciata ad una mano. Questi due punti rappresentavano il primo vantaggio dei Rockets dal primo quarto, che da quel momento non si sono più voltati indietro.
Sloan a fine gara ha sottolineato l'importanza di quella giocata: "E' stato incredibile, sembrava che il nostro livello di energia fosse improvvisamente crollato. Quelle sono le situazioni nelle quali devi continuare a giocare nonostante il momento negativo, mentre invece noi sembravamo piangerci un po' addosso"
Utah alla fine paga la sua incostanza offensiva, tirando con solo il 35% dal campo nella partita, ed addirittura con il 27,9% nel secondo tempo, subendo anche un parziale di 39-17 che li ha portati dal +8 al -4 dalla metà del terzo al finale del quarto periodo. Impossibile quindi non osservare come ai Jazz sia mancato il consueto apporto offensivo di Boozer, che, alla sua prima apparizione in carriera nella post season, ha giocato una partita sotto la media nella quale ha sì catturato dodici rimbalzi, ma ha anche sbagliato tredici dei diciassette tiri tentati, fermandosi a quota undici punti.
Non meglio di lui Okur (solo sei punti alla fine), visto che i due hanno combinato per un 6/31 dal campo che ha di fatto eliminato le possibilità dei Jazz di portare a casa la partita. Okur sostiene che "Tutti i miei tiri erano da libero, semplicemente non li ho messi" , ma la realtà dice che i due lunghi di Utah hanno sentito la presenza in area di Yao, limitandosi in maggioranza a tirare da fuori, dove ovviamente le loro percentuali scendono.
E il fatto che Boozer senta la presenza di Yao è confermato dal fatto che, richiesto nella conferenza di fine gara della sua opinione su come la presenza del centro dei Rockets abbia condizionato la sua partita, Boozer ha semplicemente detto che la suddetta conferenza era terminata, senza rispondere alla domanda.
Molto più efficace invece l'esordio nella post season di Deron Williams, che è andato ad un nonnulla dalla tripla doppia (15 punti 9 rimbalzi e 9 assist alla fine) che in un certo senso sarebbe stata storica, perché l'avrebbe messo di fianco a Larry Brid e Magic Johnson, gli unici due giocatori ad aver realizzato una tripla doppia contro i Rockets nei playoffs.
Williams è convinto che Utah abbia tutto quello che serve per portare a casa la serie: "Abbiamo giocato una buona partita per la maggior parte del tempo, però non abbiamo segnato tiri importanti alla fin. Loro hanno fatti un bel parziale e noi ci siamo un po' persi"ma possiamo giocare molto meglio e sappiamo di poterli battere".
I Jazz sperano di poter iniziare a batterli già da lunedì.