Bostjan Nachbar: il suo apporto è stato decisivo
I timori dei tifosi Raptors si sono rivelati fondati, tanto quanto le speranze di UpSet dei tifosi dei Nets.
Gara 1 della serie tra Toronto Raptors e New Jersey Nets ci regala questo quadro, alla vista del quale la squadra allenata da Lawrence Frank ha ogni diritto di ritenersi contenta.
I quintetti si presentano senza alcuna novità rispetto alle previsioni, con l'unica variante di Stephen Graham in marcatura su Carter e Parker su Jefferson (al contrario di quanto da me detto nella preview).
Il primo quarto è molto frizzante, entrambe le squadre iniziano con alte percentuali e Toronto raggiunge il 16-12 a 6 minuti dalla fine, trascinati dalle magie dell'elettrico Ford, al quale pare che i Nets (e soprattutto Kidd) possano prendere solo la targa.
Ma l'esperienza di Kidd, un po' frustrato difensivamente dal velocissimo TJ, la fa da padrone in attacco: il play dei Nets accende la luce e nel primo quarto regala 8 assist ai compagni, la maggior parte dei quali fa felice Jefferson, autore di 11 punti nella prima frazione e di una grande prestazione complessiva.
I Nets dunque prendono il controllo della gara e allungano sul 23-18, aiutati anche dai 2 rapidi falli di Bosh costretto a tornare in panchina dopo soli 6 minuti. Ma ancora Ford (14 punti nel primo quarto) trascina i suoi al 23-22 con il quale si conclude il primo quarto.
Ma è solo un fuoco di paglia: all'inizio del secondo quarto i Nets prendono nuovamente le redini della partita e allungano nuovamente. Il fluido attacco dei Raptors della prima parte del primo quarto pare un remoto ricordo e si sbatte contro la difesa a zona dei Nets, nel quale Ford, Parker ma soprattutto un impresentabile Bargnani (appena rientrato dopo l'operazione di appendicite che gli ha fatto perdere ben 7 chili), autore di un passo falso dietro l'altro: passi, tiri sbagliati, falli a rimbalzo. Mitchell, giustamente, farà giocare solo 15 minuti all'italiano.
Con Kidd in panchina e Carter (fischiatissimo) praticamente inesistente, ci pensano Jefferson e Nachbar a trascinare la squadra al 51-41 con cui si va all'intervallo.
I Raptors però hanno l'orgoglio di iniziare alla grande il terzo quarto, costruendo un parziale di 9-0 targato Ford-Bosh.
Ma Jefferson segna 6 punti nel contro-parziale di 8-0 Nets che consente a New Jersey di guadagnare ulteriore terreno e , grazie ad altri 7 assist di Kidd, allungare ulteriormente sul 78-65 di fine periodo.
I Raptors si presentano con Calderon-Parker-Grahm-Bosh-Humpries ad inizio del quarto quarto e, inaspettatamente, ritornano in partita: un Layup dello scatenato Calderon a 4.10 fissa il risultato sull'83-82 Nets, distanza che rimane invariata dopo che sia Jefferson che Bosh (ottimo nel secondo tempo, per 22 punti totali) segnano un tiro libero su 2.
Mancano 3 minuti e il +1 Nets pare vacillare, quando il giocatore che meno t'aspetti (ma non più di tanto) fa calare il sipario sulla partita: l'ottimo Nachbar (16 punti per lui) segna una tripla dall'angolo e i Raptors non riescono più ad avvicinarsi ai Nets.
Solo una tripla di Parker a 12 secondi dalla fine riporta i canadesi a -3, ma oramai è troppo tardi.
I Nets dunque portano a casa una vittoria molto importante, frutto di un'ottima prestazione di squadra e del decisivo apporto di due "secondi violini" quali Jefferson (28 punti) e Nachbar, uomo-barometro di questa serie, e riescono a vincere nonostante la pessima serata di Carter, autore di 16 punti e di un orrido 5-19 al tiro. Grande Kidd con 8 punti, 10 rimbalzi e 15 assist.
Per Toronto è invece questa una sconfitta abbastanza preoccupante: la difesa a zona ha letteralmente colto impreparati i giocatori e l'allenatore Mitchell ha fatto alcune scelte davvero strane. Azzeccato da un lato il poco utilizzo dello spento Bargnani, il coach dei Raptors inspiegabilmente tiene in panchina per l'intero quarto periodo l'uomo più caldo della sua squadra, quel TJ Ford che da solo aveva tenuto i suoi in partita e aveva segnato 21 punti in tre quarti.
Nella seconda partita, che si giocherà martedì notte, Bargnani dovrà in qualche modo elevare il suo livello di gioco e Mitchell cercare di capirci qualcosa di più, perché altrimenti l'inesperienza mostrata dai canadesi verrà inesorabilmente punita dall'esperienza di un gruppo motivato, talentuoso e concreto come quello dei Nets.