Jermaine O'Neal non ha portato i Pacers ai playoffs. Ci sarà anche lui la prossima stagione?
Chi l'avrebbe mai detto ad inizio stagione che una squadra partita con buone ambizioni non sarebbe riuscita a fare i playoff nella Eastern Conference? Pochi credo. I Pacers hanno chiuso con un record di 35 vittorie e 47 sconfitte, il peggiore dopo la stagione 1988-1989, quando chiusero con un 28-54.
Nel momento topico della stagione, con gli Orlando Magic ad un passo, Indiana ha bruciato le ultime chance di ottenere la post-season, perdendo cinque delle ultime sei partite con quasi tutte squadre con record negativo. Ma più in generale, nelle ultime 29 partite sono arrivate la miseria di 6 vittorie, degne di un'ottima squadra da lottery pick.
Inutile parlare delle ultime partite, su quanti tiri hanno sbagliato i Pacers o su quanto hanno concesso o su quanto l'attacco sia di gran lunga il peggiore della lega. I problemi sono sempre gli stessi e basterebbe fare un copia-incolla dei report precedenti. Basta guardare ai fatti, perché la realtà dice che dopo 10 anni si è interrota la striscia di partecipazioni consecutive ai play-off.
Poco da salvare in questa stagione. Al termine dell'ultima partita della regular season, alla Conseco Fieldhouse contro i Washingotn Wizards, il CEO Donnie Walsh era molto amareggiato per il modo con cui la squadra ha concluso la stagione. “Siamo molto amareggiati per come abbiamo concluso la stagione questa sera". Dando un'anticipazione sugli impegni della società nei prossimi giorni. “Ci incontreremo con tutti i giocatori e con tutto lo staff tecnico, all'incirca la prossima settimana. Poi faremo un annuncio ai media riguardante la direzione che il team prenderà “.
Il futuro della franchigia è aggrappato soprattuto a due nomi: Jermaine O'Neal e Rick Carlisle.
Jermaine O'Neal nonostante l'infortunio, ha continuato a giocare fino a quando la matematica non ha condannato la squadra. "Il dottore mi aveva detto che avevo bisogno di operarmi al ginocchio, ma ho preferito rimanere con la squadra per cercare di andare ai playoffs". Nei prossimi giorni, O'Neal si sottoporrà all'intervento, ma il suo futuro con i Pacers è incerto, tutto dipenderà dalle intenzioni dello staff dirigenziale.
Il giocatore franchigia dei Pacers ha detto che la sua prima scelta sarebbe quella di rimanere e addirittura di chiudere la carriera ad Indianapolis, ma allo stesso tempo ha anche detto che se c'è l'intenzione di ricostruire la squadra, accetterebbe di essere ceduto per arrivare ad un pacchetto con più giocatori.
O'Neal è un giocatore molto ambizioso e in più di un'occasione ha voluto dire la sua sulle scelte della dirigenza per cercare di migliorare la squadra. “Loro devono capire i difetti che ha questo team – ha detto O'Neal – abbiamo molti buoni e giovani giocatori ma la mia domanda è, perché abbiamo preso questa brutta strada? Perchè abbiamo più giovani che veterani”. Difficile non essere d'accordo con lui. I Pacers hanno nove giocatori con età compresa tra i 21 e i 26 anni. Mike Dunleavy e Troy Murphy non sono proprio dei ragazzini, ma c'è da dire che non avevano mai visto i playoffs da quando sono entrati nella NBA. Senza contare che spesso Danny Granger è risultata la seconda opzione offensiva per questa squadra, già al secondo anno tra i professionisti. “Se il nostro obiettivo è quello di sviluppare i nostri giovani, penso proprio che ho già dato a questa città . A questo punto della mia carriera io voglio vincere il titolo”.
Nel contratto di J.O. c'è una clausola che gli permetterebbe di diventare free agent nella stagione 2008-2009. Ma è inutile pensarci. “Non metterò mai questa squadra in una brutta situazione – ha detto – nel peggiore dei casi, se dovessi essere ceduto, cercheremo di impostare una situazione che possa andare bene ad entrambe le parti. Ma prima, voglio capire quali sono i programmi della società “.
I rumors sono già partiti. New York sarebbe la destinazione più probabile, visto che O'Neal è molto legato al coach Isiah Thomas e sopratutto il fatto che i Knicks possono dare una contropartita di quantità e allo stesso di qualità , con ad esempio Jamal Crawford (il tipo di giocatore che ai Pacers è mancato terribilmente in questa stagione) e un giovane come Channing Frye insieme ad altri ritocchi.
Ma non ha senso fare del fantabasket, prima della decisiva conferenza stampa, anche perché questa deciderà il futuro di coach Rick Carlisle. A O'Neal andrebbe bene una sua riconferma anche se non si è voluto sbilanciare non appena gli hanno chiesto un parere, ma è veramente poco probabile una sua permanenza. “Non voglio commentare questa cosa qui. Mi piace Rick ma ci sono così tanti altre situazioni da valutare che è ancora presto per dire qualcosa in merito".
Per il coach questa è stata la peggiore stagione della sua carriera da capo allenatore. Quando i giornalisti gli hanno chiesto del suo futuro, lui ha voluto rispondere con un bel flashback sul suo passato. “Non vorrei dire nient'altro che questi quattro anni sono stati grandiosi – ha detto Carlisle – questo è stato il settimo anno negli ultimi dieci nei quali ho lavorato per questa franchigia. Ho passato dei bei momenti e altri un pò meno, in questa città , ma posso dire che qui ho vissuto la mia migliore esperienza. E' per questo che devo ringraziare Donnie (Walsh ndr), Larry (Bird ndr) e i Simons”.
Poi ricorda l'anno della rissa, in cui fece veramente un grande lavoro con pochissimo materiale. “Quando sei in una situazione come quella dell'anno della rissa e riesci a concludere con un record sopra il 50% di vittorie, vuol dire che questo è un posto speciale. Ma per il mio futuro bisognerà decidere insieme a Larry e Donnie la prossima settimana”.
Il draft 2007, a meno di scambi, vedrà Indiana solamente come spettattatrice. Quando arrivò in estate Al Harrington, i Pacers diedero in cambio la loro prima scelta, protetta nelle prime 10 posizioni. La squadra di Carlisle ha però chiuso con l'undicesimo record peggiore della lega e per questo potrà solamente sperare di essere sorteggiata nelle prime tre posizioni, per essere attivi al prossimo draft. La probabilità di beccare la pallina giusta è solamente del 2,5%, troppo poco per farcela.
Dalla prossima settimana si potranno aprire nuovi spiragli. Nel prossimo report esamineremo la stagione, soprattutto per la falle che non hanno permesso la post-season. Ma Darrell Armstrong promette che l'anno venturo sarà diverso. “Torneremo ai playoffs l'anno prossimo, promettiamo che ci torneremo”. I Pacers lo sperano vivamente.
In 49 states it's just basketball but this is Indiana
E' finito il sondaggio del 40° anniversario della franchigia, nel quale i tifosi hanno votato i giocatori più rappresentativi nella storia dei Pacers.
Nell'intervallo della sfortunata partita contro i Nets, sono stati premiati i protagonisti. Ovviamente il vincitore non poteva essere altro che il miglior realizzatore di sempre, ovvero Reggie Miller che con 31513 voti ha vinto ampiamente. Dietro, con 22585 voti Mel Daniels, grande stella che condusse i Pacers alla vittoria di tre titolo ABA negli anni 60. Mentre nel gradino più basso del podio con 22277 preferenze il "nostro" Jermaine O'Neal.
Ricordiamo che coloro che hanno votato, potevano scegliere 12 giocatori in una lista di 40. Tra i 12 più votati, non c'è nessuno degli attuali giocatori oltre a O'Neal, mentre tra quelli che hanno militato nei Pacers, nel recente passato, troviamo Rik Smits (20786 voti), Dale Davis (18629 voti), Mark Jackson (17460 voti) e Antonio Davis (13143 preferenze). Quando giocavano insieme erano un bel vedere…