NBA Awards: non solo MVP

Leandrinho Barbosa, serissimo candidato al titolo di Sesto Uomo dell'anno…

Quando la primavera comincia a farsi sentire, nelle stagioni sportive in generale, la temperatura comincia a salire e si entra nel vivo della competizione: le migliori squadre e i migliori giocatori sono pronti a sfidarsi per il titolo finale, ma sotto sotto non vanno dimenticate le individualità  e la corsa ai riconoscimenti personali.

Aldilà  dell'oceano si parla di MVP, Most Valuable Player, ovvero il giocatore che più ha inciso ed è stato più determinante per la sua squadra durante la regular season. Non sempre coincide con il giocatore più forte.

Ma non c'è solo l'MVP tra i premi che vengono dispensati al termine di una dura e lunga stagione. Nella Nba molto ambiti sono i premi di sesto uomo dell'anno, difensore dell'anno e giocatore più migliorato della stagione rispetto all'anno precedente.

Sixth Man Award

Il sesto uomo dell'anno è quel giocatore che è riuscito ad essere determinante per la sua squadra uscendo dalla panchina, a gara già  iniziata. Un giocatore che non ha bisogno di tempo per entrare nella storia della gara ma è già  pronto a contribuire appena si leva la sopramaglia ed ha già  le mani bollenti. Solitamente è un giocatore di una grande squadra, che punta al titolo o almeno a fare strada nei playoffs. I candidati sono:

Leandrinho Barbosa - Phoenix Suns
Il brasiliano di coach D'Antoni è arrivato al terzo anno nella lega e impressiona la sua crescita tecnico-tattica, il suo feeling col gioco e l'inserimento in un sistema solo all'aparenza così semplice. Parte dalla panca ma sta sul parquet per oltre 30 minuti, produce ben 18 punti e la sua energia è linfa vitale per la corsa dei Suns; oltretutto è diventato mortifero nel tiro da fuori (48% da 2 e 44% da tre), cosa che lo rende immarcabile se abbinato al grande atletismo di base. Tanto per gradire, smazza oltre 4 assistenze, il che può far respirare Nash per minuti importanti. I suoi grandi passi avanti potrebbero farlo concorrere anche per "Più Migliorato", ma è nettamente il primo candidato a miglior sesto uomo.

Jerry Stackhouse - Dallas Mavs
Da due, tre stagioni ha assunto questo ruolo, quello di pedina di lusso che esce dalla panca in una squadra che punta decisamente all'anello. L'anno scorso ci è arrivato vicino ma Doctor Jerry ha avuto la bella idea di farsi squalificare e mollare la battaglia. 24 minuti di media, 12 punti con discrete percentuali e tante giocate importanti nei momenti chiave. Fa quello che gli chiede coach Johnson ed ha saputo reciclarsi dopo stagioni da stella assoluta. Sarebbe un premio alla carriera ma non va dimenticato che l'ex Tar Heel è davvero irrinunciabile per la miglior squadra della Lega.

Emanuel Ginobili - San Antonio Spurs
E' un sesto uomo finto perché è un vero All Star, ha giocato ben 36 gare in quintetto e va vicino ai 30 minuti di utilizzo. Popovich ritiene incida di più e meglio a gara iniziata e possa garantirgli di arrivare fresco nel quarto periodo. Oltre 16 punti, il solito talento sgusciante e immarcabile, è migliorato tanto nel tiro da fuori, più continuo e affidabile. Non sarebbe uno scandalo se venisse premiato lui, ma credo che Leandrinho sia un sesto uomo in senso più stretto.

Gli Altri
Tra i possibili outsider, mi vengono in mente due nomi: Antonio McDyess e David Lee. Il primo è importantissimo per i Pistons, con la sua grande difesa, i rimbalzi e un attacco di assoluto livello, seppur meno esplosivo di un tempo. Dà  minuti di qualità  quando cambia Sheed e C-Webb e difficilmente la squadra va sotto. Lee è l'autentica sentinella di coach Thomas: doppia-doppia che esce dal pino (10.7+10.4) e cambia la gara, lavoratore, solido, dà  energia a questi disastrati Knicks. Candidato anche per più migliorato dell'anno, il fatto di giocare nei Knicks non lo aiuta. Questo però sottolinea l'immensa bravura di Isiah Thomas di scegliere sempre bene al Draft e scovare talento.

Best Defensive Player

Il miglior difensore è quel giocatore che riesce a distinguersi tra gli altri, più nella sua metà  campo che nell'altra (salvo alcuni casi, tipo Jordan e Olajuwon), che riesce ad essere detrminante sia a difesa del proprio avversario diretto sia nei meccanismi di difesa di squadra. Se andiamo a vedere l'albo d'oro, i vincitori avevano queste caratteristiche: 4 volte Mutombo, 2 volte Mourning, 1 volta Artest e 4 volte (negli ultimi 5 anni) per "Big" Ben Wallace. I candidati per il 2006-2007 sono:

Tim Duncan - San Antonio Spurs
E' il leader degli Spurs, rientra nelle eccezioni di cui sopra, è un All Star in entrambe le metà  campo, candidato sempre valido anche per premio di MVP, doppia-doppia che cammina (20+10 ad allacciata di scarpe), guida la miglior difesa, per tecnica e principi, della Lega. Il ragazzone delle isole vergini è quinto nella lega per stoppate (2.4), ha tempi di aiuto favolosi, non salta su alcuna finta, è difficilmente battibile uno contro uno, sia fronte che spalle a canestro. È il principale candidato.

Marcus Camby - Denver Nuggets
Sembra tornato ai livelli del '99 il ragazzone di UMass, anno in cui arrivò in finale coi Knicks proprio contro gli Spurs di Tim Duncan, suo principale avversario a questo premio. È il principale intimidatore della lega, è il portiere che salva Iverson e Melo Anthony nella fase difensiva, ha braccia interminabili e sta riuscendo a giocare con continuità , nonostante sia piuttsto incline ad infortunarsi. Primo nelle stoppate, 3.2, secondo nei rimbalzi, 11.7, è anche lui in doppia doppia di media. In attacco non sporca il foglio, anzi contribuisce con oltre 3 assistenze. È il mio favorito.

Raja Bell - Phoenix Suns
Considerato il miglior difensore nella squadra che difende di meno nella lega. Prende sempre l'avversario più forte, indipendentemente dal ruolo: non ha problemi a passare da Kobe a Nowitzki. Ritenuto sporco nella sua difesa da parte di molti avversari, tende a buttarsi per conquistare un fischio a favore ma ritengo sia, con Bruce Bowen, il miglior difensore della Nba sugli esterni. Dalle Isole Vergini come Duncan, può vincere il premio per la sua importanza in una delle prime tre squadre Nba.

Alonzo Mourning - Miami Heat
Intimidatore se ce n'è uno, 6° stoppatore della lega a 2.3, dà  minuti di energia, difesa e aggressività  ai campioni in carica. Giocatore mai battuto, difende il proprio ferro come nessuno, miglior stoppatore della lega non in aiuto. Sarebbe un grande premio alla carriera dopo l'anello, anche se l'ha già  vinto per due anni di fila tra il 98 e il 2000.

Gli Altri
I grandi specialisti difensivi sono sempre meno e li ritroviamo spesso e volentieri nelle squadre da titolo. Esempi: Bowen agli Spurs, Battier ai Rockets, oltre ai già  citati Bell e Zo. Da considerare anche Shawn Marion, difensore un po' discontinuo ma dotato di atletismo fuori dal comune e braccia lunghissime (quasi 2 recuperi a sera), come quelle di Tayshaun Prince, specialista dei Pistons ma importantissimo e da rispettare anche nell'altra metà  campo (15 punti a sera). Tra i giovani, Emeka Okafor, grande intimidatore e rimbalzista, Josh Smith, considerato miglior atleta e giocatore più spettacolare della Lega, che viaggia a quasi tre stoppate, devastante soprattutto in aiuto, e infine Devin Harris, il play dei Mavs, uno dei migliori difensori sulla palla.

Most Improved Player

Questo è il premio che forse di più si basa sui numeri, sulle statistiche prodotte da un giocatore ripsetto alla stagione precedente. Gli ultimi due vincitori, Bobby Simmons e Boris Diaw, sono stati bravi ma anche fortunati a ritrovarsi in una nuova squadra che gli desse tanti minuti e anche tanti palloni in attacco per poter esplodere, ma non sono stelle assolute. In precedenza il premio lo vinsero giocatori che già  si erano affermati, come McGrady, Jermaine O'Neal e Jalen Rose. I candidati sono:

Kevin Martin - Sacramento Kings
Poteva già  esserlo lo scorso anno, dove i miglioramenti erano molto più sensibili, ma quest'anno si è assestato come la principale opzione offensiva dei Kings, giocatore speciale, con una meccanica di tiro orribile ma estremamente efficace. Il ragazzo sta in campo 35 minuti e rispetto allo scorso anno ha raddoppiato il suo bottino, da 10 a 20 punti di media, tirando con le stesse percentuali. Guardia tiratrice classica, molto abile sui blocchi, si può paragonare per certi versi a Rip Hamilton, anche per il fisico piuttosto esile ma estremamente esplosivo. È il futuro della franchigia e forse il vero K-Mart della lega.

Monta Ellis - Golden State Warriors
Il bambino del Mississippi deve ringraziare l'arrivo sul pino di coach Nelson, autentico propugnatore del Run & Gun, del corri e tira, con un basket senza lunghi e grande libertà  ai propri esterni. Questa guardia iversonesca è passato da 18 a 34 minuti di impiego, da 7 a 17 punti ma soprattutto da 1.6 a 4.2 assist, tirando fuori il play che c'è in lui. La percentuale da tre è un po' calata, da 34 a 27, ma i suoi tentativi sono aumentati e spesso ce l'ha lui la palla nei momenti chiave, Barone a parte. Credo sia il miglior candidato, anche come premio alla positiva stagione dei Warriors.

Deron Williams - Utah Jazz
Questo però non vale: è ormai una star, è la guida dei Jazz ed erede designato di Stockton ai piedi delle montagne. Sta giustificando alla grande il fatto di essere stato scelto prima di Chris Paul e mette lì numeri eccellenti, roba da farne uno dei primi 5 playmaker Nba. Il ragazzo è arrivato a 37 minuti di media, da 27, è passato da 10 a 16 punti, ma soprattutto ha raddoppiato il numero di assistenze, da 4.5 a 9.5, secondo nella lega. Coi primi due sopracitati è il maggiore candidato.

Luol Deng - Chicago Bulls
Il sudanese da Duke è il principale motivo di interesse della stagione, seppur eccellente, dei Bulls. È letteralmente esploso, è in campo nei momenti chiave, è migliorato tantissimo nella comprensione del gioco ed è un giocatore raro, soprattutto per la grande efficacia all'interno dell'arco dei tre punti. Segna oltre 19 punti a sera col 50% senza tiro da tre punti, dà  alla causa anche 7 rimbalzi e 1.2 recuperi, cosa che lo rendono uno dei migliori contropiedisti in circolazione. Anche lui da tenere in considerazione.

Gli Altri
Andre Iguodala è salito di livello con le partenze di Iverson e Webber e da quel momento ha preso in mano lui i Sixers giocando alla grande: di lui, oltre ai 18 punti, impressiona il numero di assist, passato da 3 a quasi 6. Impressionante anche il cambio di marcia di Al Jefferson: ha raddoppiato tutto, punti (16), rimbalzi (11) e minuti (33). Sta facendo pensare i Celtics se puntare o no su Oden, ne avessero la possibilità . Oltre al già  citato David Lee dei Knicks, altri due lunghi hanno raggiunto uno status importante: Andrew Bynum e Andris Biedrins. Il bambinone dei Lakers gioca 22 minuti, parte in quintetto, è una presenza, e non è lontano dalla doppia doppia, 8+6+1.5 blks. Il lettone è un altro beneficiario della cura Nelson, grazia alla sua versatilità , la sua velocità  e il suo atletismo: anche per lui le cifre sono più che raddoppiate, 9.9+9.5 in 30 minuti, cui aggiunge 1.7 stoppate a serata. La chiusura va ad un giocatore che potrebbe essere la vera sorpresa, Jason Kapono. Il re della gara da tre punti a Las Vegas sta svolgendo un lavoro importante alle spalle di Shaq & Flash, punisce i raddoppi e ed è diventato un cecchino affidabile. Segna quasi 16 punti ed è il miglior tiratore dalla distanza, per percentuale, 52%, della Lega.

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