Failure’s no option

I Clippers risorgono contro i Lakers

La volata per gli ultimi due posti nel tabellone playoff 2007 sponda ovest è una questione che riguarda ancora tre squadre. A tre giorni dal termine della regular season una sola sconfitta può vanificare gli sforzi di un'intera stagione.

39-40 [49,4%]
Pacific Division: terzi
Western Conference: ottavi

Ultimi risultati
13/4, W 107-89 vs. Portland TrailBlazers
12/4, W 118-110 @ Los Angeles Lakers
10/4, L 100-103 (OT) @ New Orleans Hornets
9/4, L 86-96 @ Dallas Mavericks

“Sta a noi. Non mi aspetto che gli altri [Lakers e Warriors, ndr] perdano” – ripete da alcuni giorni Elton Brand – “Sono deluso per la situazione in cui ci troviamo, ma non è il momento dei rimpianti, adesso dobbiamo solo vincere. Dobbiamo finire 3-0, è semplice.”

Semplice da capire, difficile da realizzare.
I Clippers possono contare su un punto di partenza privilegiato sugli Warriors: in caso di arrivo in parità  il tie-breaker è in favore dei losangelini, in virtù di un miglior record con le avversarie di Division. Questo significa che, come anche per i Lakers, i Clippers si qualificheranno aritmeticamente in caso percorso netto. Ad Oakland non è sufficiente vincere tutte le partite, devono anche sperare in un passo falso di una delle due squadre della Città  degli Angeli.

Dalla teoria però si passa alla pratica e le sorprese possono essere dietro l'angolo. I Lakers hanno due partite semplici, ma chi assicura che i Kings non giochino alla morte una partita apparentemente poco importante, ma che in realtà  può concedere la Grande Vendetta alla franchigia di Sacramento?

Chi dice che i Mavs non cambino idea e decidano di schierare anche Nowitzki e Stackhouse contro Golden State per vincere ed evitare al primo turno i ragazzi di coach Nelson, alla luce dei precedenti poco rassicuranti?

Chi dice che i Suns non siano ancora in lotta con San Antonio per il secondo posto nel seeding della Western Conference e siano costretti a vincere la gara contro i Clippers? E chi può escludere che riescano a superare i californiani anche senza particolari motivazioni di classifica?

Le motivazioni sono importanti, ma è anche vero che queste tre squadre in lotta per i playoff avranno addosso una pressione infinitamente superiore a quella di team che già  da tempo pensano al draft di giugno. Concentrazione, determinazione e freddezza saranno i fattori chiave di questi ultimi eccitanti giorni di regular season.

Il derby della sopravvivenza

Ci siamo lasciati con una sconfitta maturata contro i Nuggets. Dopo aver condotto a lunga e con sicurezza la gara, i Clippers non sono riusciti a fermare Iverson nella quarta frazione ed hanno perso una partita improvvisamente tornata in equilibrio.

Sono seguite altre due sconfitte. Prima quella prevedibile a Dallas, quindi quella drammatica di Oklahooma City. Gli Hornets erano ancora in corsa per i playoff e non volevano vedere morire le loro speranze proprio davanti al proprio pubblico.

I Clippers sono andati nello spogliatoio con 11 punti di vantaggio ma al rientro in campo ha ripetuto uno di quegli infami terzi quarti già  ammirati in diverse occasioni quest'anno. Brand, autore di 37 punti e 10 rimbalzi, riuscirà  a tenere a galla i suoi ed a forzare la partita all'overtime. Quando però David West segna tre canestri di fila e chiude la gara.

Con una striscia aperta di 3 sconfitte consecutive, due delle quali perse per un solo canestro, potete immaginare lo stato d'animo con cui i Clippers sono scesi in campo per il derby dello Staples Center.

Dopo un primo tempo combattuto ed equilibrato, nel terzo quarto i Lakers sembrano avere in mano la partita quando Bryant mette la tripla del +17. Mamma butta la pasta…

E invece no! Se in parte i gialloviola hanno fatto harakiri, non riuscendo a supportare in maniera decente un Kobe Bryant per la nona volta a quota 50 punti, è anche vero che il cuore e la personalità  dei Clippers sono emersi proprio in quel momento.

“Penso che giocherò” – l'acciaccato Sam Cassell dopo la sconfitta di Oklahoma City è costretto a rivedere i suoi piani – “il mio obiettivo era di tornare in campo più tardi, ma siamo davvero disperati”.

Cassell torna in campo per il derby di L.A. dopo aver giocato diciassette minuti nelle precedenti undici gare. Contro i Lakers calca il parquet per oltre diciannove minuti e sale in cattedra nell'ultima frazione quando segna 8 dei suoi 12 punti, consegna 3 assists e guida i suoi all'incredibile rimonta e sorpasso.

“Non faccio miracoli, ma con me in campo siamo più calmi ed è quello di cui abbiamo bisogno” – aveva profetizzato Sam I Am prima della gara – “Sono quello che fa le giocate che decidono se vinci o perdi. Senza Shaun e senza di me, i ragazzi hanno avuto molta pressione addosso nei momenti decisivi.”

Senza Cassell i Clippers non avrebbero mai vinto quella partita.
Detto questo, la firma sulla vittoria la siglano Brand e Maggette. Per il primo 32 punti, 12 rimbalzi, 7 assists e 3 stoppate, per il secondo 39 punti (carrier-high), 8 rimbalzi e 9 assists. Per rendere l'idea di quanto coach Dunleavy si affidi alla coppia from Duke, i due sono rimasti seduti in panchina complessivamente 7 minuti in tutta la gara.

Nella notte seguente vittoria netta sui Portland. Mobley (22 punti) ritorna a punire dal perimetro dopo alcune gare in cui è stato poco produttivo in fase offensiva. Brand aggiunge 20 punti, 17 a testa da Kaman e Maggette. Contro dei Blazers ampiamente rimaneggiati, non è la vittoria in sé ad essere importante, ma l'autorità  con cui è stata condotta la gara. Vantaggio che è andato ad incrementarsi per tre quarti di gioco fino a raggiungere quota +27 e permettere un po' di riposo ai titolari.

La speranza è che anche nella gara di questa notte contro i Kings la determinazione e l'attenzione siano le stesse viste contro i Blazers. In tal caso, il 50% di vittorie sarà  raggiunto e le chances di playoff resteranno intatte.

Next

15/4 vs. Kings
17/4 @ Suns
18/4 vs. Hornets

Quando leggerete questo pezzo Clippers e Warriors avranno già  disputato la partita numero ottanta del loro campionato, i Lakers la numero ottantuno. Se (come da pronostico) avranno vinto tutte e tre, allora tutto si deciderà  martedì e mercoledì notte. Sulla carta il giorno decisivo potrebbe essere martedì, quando i Clippers giocheranno in Arizona e Golden State ospiterà  Dallas.

Mercoledì si concluderà  la regular season NBA e l'ultima partita della notte sarà  proprio quella tra Clippers e Hornets. Il match dello Staples Center sarà  trasmesso sul territorio nazionale (americano) da ESPN.

Go Clips!

next chapter – 21/04

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