Il ritorno di Carlos Marinelli

Carlos Ariel Marinelli con la maglia azzurra dei Kansas City Wizards

Lo hanno presentato nella notte (in Italia) di giovedì in un ristorante argentino nella downtown di Kansas City. Parliamo ovviamente del nuovo acquisto dei Kansas City Wizards, il centrocampista Carlos Ariel Marinelli, cui la società , ha volute dare un po' di sapore Buenos Aires.

Il biondo argentino è sembrato, almeno in video, molto contento e rilassato: "Sono nel posto giusto al momento giusto", ha detto Marinelli, che pur parlando inglese ha preferito utilizzare lo spagnolo e un interprete per la sua prima conferenza stampa. Con il suo ingaggio i Wizards sperano che il 25enne mancino possa portare un pizzico di Argentina in un team che ha un disperato bisogno di crescere tecnicamente, anche per recuperare la brutta stagione 2006 che li ha visti fuori dai playoff all'ultima giornata di regular season. In particolari Kansas City ha bisogno di quel qualcosa che in campo non ha più avuto dal 2005, anno in cui si è ritirato dal calcio giocato l'attuale coach dei Chivas USA, Preki. "Volevamo un regista, qualcuno in grado di dare un vero valore aggiunto alla squadra", ha dichiarato il direttore tecnico dei Wizards, l'ex nazionale USA Peter Vermes. "Carlos è esattamente ciò che stavamo cercando. Rientra perfettamente in quell ruolo che dovevamo ancora riempire".

Marinelli, uno che come tutti i giovani argentini è cresciuto nel mito di Diego Armando Maradona, ha già  fatto vedere qualche lampo di ciò che è in grado di dare in un match giocato sabato notte dale reserve dei Wizards contro la University of Evansville. Il giocatore non è potuto infatti scendere in campo a Washington ieri notte, nel match sorprendentemente vinto dai Wizards per 4-2 contro i D.C. United, a causa del fatto che il suo visto non è ancora arrivato. É assai probabile che potremo vederlo esordire già  mercoledì 18 in US Open Cup, quando i Kansas City Wizards visiteranno il Real Salt Lake, nel primo turno eliminatorio per le squadre della MLS.

Come moltissimi altri argentini, Marinelli è cresciuto giocando in strada, ma certamente l'avere il papà , Hector Marinelli, allenatore ed ex calciatore del Boca lo ha aiutato. É stato lui infatti il suo "scopritore", portandolo al Boca Juniors all'età  di 14 anni. E sin da giovanissimo Marinelli si è messo in evidenza: "Avevo 17 anni, e l'allenatore mi disse di mostrare agli altri come si doveva giocare. Ero molto imbarazzato".

Fu così che anche lui si ritrovò addosso quell'etichetta, il "nuovo Maradona", che tanti talenti argentini ha bruciato: da Ariel Ortega fino ai più giovani Saviola e Riquelme, mai realmente esplosi ai livelli che ci si aspettava. Soprannominato “Magia”, Marinelli venne ceduto in Inghilterra, dove è stato fatto esordire da Bryan Robson in Premier League all'età  di 17 anni con la maglia del Middlesborough. Al termine dell'esperienza inglese totalizza in tutto 43 presenze e 3 reti, mettendosi in luce per le qualità  tecniche e giocate estrose. Nella mercato invernale della stagione 2002-2003 arriva in prestito al Torino e, in sole 7 presenze, nel girone di ritorno, conquista i tifosi mostrando sprazzi di classe che non si vedevano da tempo.

Tornato al Middlesbrough (12 partite e 2 gol) in seguito al mancato accordo con il Torino per l'anno successivo, dopo qualche mese trascorso tra panchina e tribuna (i rapporti con la società  si erano ormai deteriorati), si trasferisce ancora al Boca Juniors, dove trova poco spazio. Passa poi al Racing Avellaneda, dove mette insieme 11 presenze e diversi assist per l'attaccante Lisandro Lopez. Nel gennaio 2004 torna al Toro in B, diventando poi decisivo nel campionato finito prima con la promozione e poi col fallimento della società  guidata da Cimminelli. L'anno successivo non trova l'accordo con Urbano Cairo e accetta le offerte dei portoghesi dello Sporting Braga, disputando un discreto campionato che ha visto i portoghesi qualificarsi per la Coppa Uefa.

Il Braga ha però deciso di non rinnovargli il contratto a causa dei numerosi infortuni che lo hanno spesso costretto a fermarsi. Prima dei Wizards Marinelli la scorsa estate è stato anche in prova all'Iraklis, non superando però le visite mediche. Al momento dovrebbe però aver superato i problemi che gli hanno impedito di trovare un contratto in Europa. "nessuno sa realmente che tipo di problema abbia al piede - ha detto Marinelli -, che mi dà  ancora fastidio. Sono però ormai abituato a conviverci".


La presentazione di Carlos Ariel Marinelli con i Kansas City Wizards

Nonostante il tanto girare però, la carriera di Marinelli non è mai realmente decollata, e sicuramente questo passaggio ai Wizards potrebbe essere o il trampolino di rilancio oppure l'avvio del definitivo viale del tramonto. "Avevo ricevuto molte offerte, ma alla fine nessuno voleva chiudere a causa del problema al piede. Rispetto le decisioni delle società , e per questo sono molto grado ai Wizards per aver creduto in me dandomi una chance di fa vedere cosa sono in grado di fare. Cercherò di ripagare la società  giocando come so, anche perché voglio contribuire a far diventare il soccer grande anche qui".

Molto contento il nuovo coach dei Wizards, Curt Onalfo, uno dei più accreditati dell'intero campionato da parte degli stessi giocatori per le sue caratteristiche morali e I metodi di allenamento innovativi. "Marinelli è un giocatore dal grande talento. Certo negli ultimo tempi ha giocato poco, e quindi ora punteremo principalmente a farlo tornare in forma".

La cosa certa è che se Onalfo dovesse riuscirci e Marinelli ce la facesse a dimostrare di nuovo ciò di cui è capace in campo, come già  fece al Torino, l'argentino potrebbe dimostrarsi uno dei migliori acquisti nella storia della MLS, visto il combinato di costo zero, stipendio basso, giovane età  e immense qualità  tecniche. Rimangono sicuramente dubbi sul suo stato fisico, ma sicuramente se i medici hanno dato l'ok, e considerando la non eccessiva intensità  della MLS almeno per numero di partite, presto vedremo una nuova stella nella lega professionistica americana. E se con lui Eddie Johnson dovesse ritrovarsi, il giovane Michael Harrington esplodere, e i veterani Jimmy Conrad, Jose Burciaga jr. e Sasha Victorine confermarsi, sicuramente Kansas City potrebbe puntare finanche alla finale di Conference, e magari presto ritornare ai fasti del 2000 (vittoria della MLS Cup) o anche del 2004 (vittoria della US Open Cup). Non sarebbe male per una società  che fino alla scorsa estate, in cui è stata ceduta al gruppo OnGoal LLC, che ha promesso investimenti e nuovo stadio, sembrava sull'orlo di chiudere i battenti.
Ma appunto, se.

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