Fine del calvario per Boston

Buon finale di stagione per Gerald Green, che si sta proponendo come terzo terminale offensivo.

Mancano solo 3 partite ai Celtics alla fine della questa travagliata stagione. La voglia è quella di chiudere il prima possibile con queste partite che rimangono e ripartire a novembre da zero.

Risultati

Boston Celtics @ Indiana Pacers 98-105
Boston Celtics @ Atlanta Pacers 96-104
Philadelphia 76ers @ Boston Celtics 102-94
Milwaukee Bucks @ Boston Celtics 104-102

Commento

Le quattro sconfitte settimanali, associate alle due della settimana scorsa, creano una striscia di 6 sconfitte consecutive.

Eppure questa striscia di sconfitte non preoccupa nessuno. È ovvio che, quando sono assenti i tre migliori giocatori della squadra, più altri elementi più o meno importanti, ogni vittoria sia una chimera difficilmente raggiungibile, ma le sconfitte sono un piccolo passo per raggiungere l'obiettivo draft, ovvero uno almeno tra Oden e Durant (ovviamente sarebbe meglio il primo). Nel caso in cui Boston avrebbe superato la Milwaukee la percentuale di scegliere uno dei due giocatori sopra citati sarebbe stata del 31%, ora invece le probabilità  sono del 39%, una differenza considerevole.

Una giornata di gloria non la si nega a nessuno, e quindi Sebastian Telfair ha avuto la possibilità  di dire: quel giorno mi hanno notato. 21 punti, 3 assist, 5 rimbalzi ed uno ottimo 8 su 12 dal campo in 32 minuti di gioco sono cose da ricordare, ma purtroppo per lui sono rare. Superato nella rotazione da un Rondo sempre più sorprendente, per Bassy sono rimaste solo le briciole, anche se in questo finale di stagione gli infortuni a catena gli hanno allungato i minuti in campo.

È facile e difficile nello stesso tempo capire perché Telfair non ha avuto lo spazio che auspicava. Doc ha parlato di difesa, la mancanza della stessa lo ha portato indietro nella rotazione, ma già  si sapeva che non era grande difensore. Forse in allenamento non dava quello che gli veniva chiesto, ma l'ammissione che è difficile bilanciare il desiderio di segnare con l'abilità  di distribuire la palla porge il fianco al fatto che a Boston non servono i play che segnano, ma piuttosto quelli che distribuiscono la palla, cosa che Rondo fa molto meglio di lui. "Devo essere cosciente che devo ottenere il coinvolgimento degli altri ragazzi, poi le marcature verranno. Questo è qualcosa che ho capito quest'anno". Purtroppo l'ha capito troppo tardi, e non è detto che possa farlo bene in futuro.

In settimana si è parlato della possibilità  di rifirmare coach Doc Rivers. Doc ed Ainge devono avere la possibilità  di sedersi dietro ad un tavolo e parlare con calma della situazione, ed al momento non ne hanno avuto il tempo, quindi le speculazioni al riguardo sono fuori luogo. È fuori di dubbio però che un allenatore non può entrare nel suo ultimo anno di contratto senza avere nulla in mano, è una prassi consolidata e sarebbe auspicabile che non venga rotta, quindi o rifirma oppure si cambia, ma va deciso entro l'estate.

Mentre Ainge ha ribadito la sua stima nei confronti di Doc, anche Pierce ha voluto dire la sua, ma le sue parole sono contraddittorie: "penso che sia buona (la rifirma) perché quando hai un nuovo allenatore e nuovi giocatori la tendenza è di iniziare lenti perché devi implementare un nuovo sistema e conoscere i giocatori. Ci sono molte cose che andrebbero per le lunghe con un nuovo allenatore". Non stima incondizionata, ma piuttosto paura che un nuovo allenatore faccia peggio, non quello che Doc sperava dal suo miglior giocatore. Nel frattempo l'agente di Doc, Lonnie Cooper, si è già  fatto avanti per il nuovo contratto del suo assistito.

Prima della partita contro Milwaukee i Celtics hanno festeggiato il cinquantesimo anniversario della vittoria del primo titolo sui 16 totali conquistati, esattamente nel 1957. Alcuni dei giocatori di quella squadra, come Russell, Coust, Heinsohn, Sharman, Ramsey e Loscutoff hanno ricevuto un premio commemorativo ricevendo una meritata standing ovation e venendo omaggiati dai Celtics attuali.

Infortuni

Sembra proprio che Paul Pierce non giocherà  più per questa stagione. Non che sia un dramma, ormai la stagione è finita, le tre partite rimaste non modificheranno il risultato finale, quindi non c'è motivo per forzare la presenza, se non per far capire che l'attaccamento alla maglia è forte, ma lo ha già  dimostrato varie volte e noi riteniamo che non occorra ribadirlo.

Come previsto la settimana scorsa su queste colonne, la contusione al ginocchio sinistro di Al Jefferson rischia di non permettergli di rientrare in campo in questa stagione. In settimana sono state fatte delle prove per vedere se il giocatore è in grado di rientrare in campo, ma sono state negative.

Ormai è noto che quando Delonte West è fuori per un problema fisico ogni volta che si avvicina una partita il giocatore dichiara che spera di poterla giocare, quindi nessuno lo credeva quando lo ha detto anche prima della gara contro Milwaukee, perché lo ha fatto sempre in passato, ma questa volta aveva ragione e la distorsione alla caviglia sinistra è passata, permettendogli di essere in campo regolarmente.

Durante la gara contro i Pacers Ryan Gomes si è infortunato alla schiena ed al polso destro in uno scontro fortuito con Shawne Williams. Il ghiaccio al polso durante gli allenamenti dopo lo scontro non gli ha precluso la possibilità  di scendere in campo regolarmente, anche se il suo rendimento è stato inferiore a quello che lui avrebbe auspicato e con qualche minuto in campo in meno, ma dato che Boston può mettere in campo pochi giocatori lui ha cercato di resistere, e ce l'ha fatta.

Aggiornamento sulla situazione di Tony Allen. La sua situazione sta evolvendo secondo i parametri normali e dovrebbe tornare a giocare in luglio, inizialmente in modo controllato, poi, quando il ginocchio glielo permetterà , potrà  forzare sempre di più. Se non ci saranno complicazioni nelle prossime settimane il suo problema principale sarà  la fiducia nella gamba. Quando inizierà  a correre dovrà  cercare di dare il giusto peso alla gamba operata e fidarsi della nuova situazione, che non sarà  mai al 100%, ma può benissimo arrivare ad un 80% di funzionalità .

38 gradi e mezzo ed un'influenza conditi con problemi allo stomaco non sono stati sufficienti per far fermare Kendrick Perkins. Ha avuto problemi in campo, non giocando come potrebbe, ma ha resistito e non ha marcato visita.

Curiosità 

È il periodo migliore per farsi vedere da parte dei giocatori che sono rimasti per tutta la stagione ai margini della rotazione. Ecco quindi che Gerald Green ritocca il suo massimo bottino con 33 punti e Leon Powe ottiene per due volte consecutive il suo record di punti, passato prima a 15 e poi a 19 punti, con 18 per concludere bene la settimana.

Per Rajon Rondo invece le 7 palle rubate contro Indiana sono un record personale in carriera, ma soprattutto nessuno giocatore avversario in questa stagione è riuscito a rubare così tanti palloni in una singola partita.

Continuiamo con le statistiche facendo notare come al massimo i Celtics possono ambire a vincere non più di 26 partite in stagione. È utile far notare come sia la quarta volta dalla stagione 1967-68 che i Celtics non riescono a chiudere con più di 30 vittorie. Speriamo che la quinta volta sia fra molti, molti anni.

I migliori della settimana

Con delle prestazioni da 33, 22 e 21 punti è difficile non consegnare il premio settimanale a Gerald Green, il quale può anche essere stato facilitato dal clima ormai estivo delle ultime partite stagionali, ma si sta impegnando a fondo e non vediamo come non gli si possa attribuirgli il riconoscimento. Ha parzialmente steccato solo la prima gara con soli 12 punti e sappiamo bene come sia per lui fondamentale segnare, perché non fa molto altro, anche se nelle 3 gare con ampi punteggi ha anche preso almeno 4 rimbalzi. Per la piazza d'onore sono in ballo Gomes, Rondo e Powe, ma è difficile attribuire ad uno di loro tre il secondo posto perché hanno tutti sbagliato una gara. Alla fine preferiamo andare su Rondo, che è stato produttivo in ben quattro categorie statistiche: punti, rimbalzi, assist e palle recuperate, anche se non tutte le sere ottiene i risultati auspicati, ma non dimentichiamoci che è solo un rookie.

Classifica aggiornata:
26 Jefferson
23 Pierce
5 Allen
5 Gomes
4 Szczerbiak
4 West
4 Green
1 Rondo

Appuntamenti e classifiche

Ultime 3 partite di una stagione tempestata di infortuni:
domenica in trasferta contro Orlando
lunedì in trasferta contro Miami
mercoledì in casa contro Detroit

Tre partite estremamente difficili e che lasciano poco spazio alla possibilità  di vittoria. Per assurdo la partita più facile potrebbe essere quella contro Detroit, infatti per mercoledì prossimo potrebbe già  avere la matematica certezza del primo posto nell'Eastern Conference. Miami invece potrebbe gradire un posto migliore in griglia di partenza dei play-off ed Orlando deve assolutamente vincere per poter mantenere l'ultimo posto utile per i play-off.

La classifica è chiara: 4 partite sopra l'ultima, 4 partite sotto la terzultima. La certezza matematica del penultimo posto è acquisita e non ci meraviglieremo di vedere qualche infortunato eccellente dei Celtics guarire miracolosamente, anche se è altresì probabile che la voglia di giocare ed impegnarsi potrebbe essere calata in questo atipico finale di stagione.

Spazio tanking

Oden viene paragonato a Bill Russell un giorno si e l'altro pure ed è uno dei maggiori candidati ad essere chiamato dai Celtics il prossimo giugno, ma cosa ne pensa l'anziano giocatore dei Celtics del giovane centro? "Un gran bel giovane giocatore, penso che sia molto, molto bravo". Russell loda Oden? Nient'affatto, il nostro Bill si sta riferendo a Durant. Non sappiamo come l'abbia presa Oden ma, per quel poco che sappiamo di lui, non deve averlo toccato più di tanto.

Durant ha deciso di entrare nel draft del prossimo giugno (lui è l'altro maggiore candidato a vestire la casacca biancoverde), ma finchè non sceglierà  un agente nessuno della dirigenza Celtics può parlare di lui, pena una multa, ma un giocatore che ha scelto l'anonimato ha detto che Kevin non ha più nulla da dimostrare al college e che è giusto che si dichiari al draft.

Se i due confermeranno la loro presenza al draft e Boston, come ormai sembra accertato, arriverà  penultima, avrà  il 39% di possibilità  di scegliere uno dei due giocatori menzionati. Non è una percentuale elevatissima, ma è sufficiente per sognare di poter vedere uno dei due giocatori in casacca biancoverde. Chiaramente è Oden il giocatore che s'incastrerebbe meglio negli ingranaggi dei Celtics, ma anche se arrivasse Durant i problemi maggiori saranno degli altri, di certo non di Boston.

Non è ancora stato deciso chi tra i dirigenti dei Celtics andrà  alla selezione dell'ordine di scelta e se qualcuno si è chiesto se non può andarci Paul Pierce, può metterci una pietra sopra: "Sarò sulla spiaggia od a fare dell'altro" ha detto chiaramente il giocatore, il quale ha anche aggiunto che non vuole intromettersi sulle scelte dirigenziali, vuole solo farsi trovare pronto per la prossima stagione.

A risentirci.

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