Wizards, ora non… Arenatevi!

Antawn Jamison è il giocatore di maggior talento rimasto sano per coach Jordan

A Washington in questi giorni si possono sentire vere e proprie urla di rabbia. No, non è il presidente Bush che commenta la guerra in Iraq. E' il coach dei Washington Wizards Eddie Jordan, che dopo una stagione più che positiva e per certi versi esaltante, si trova ad affrontare il gran finale in condizioni di assoluta emergenza.

Gilbert Arenas ha alzato bandiera bianca: stagione finita, non sarà  lui a guidare la squadra della capitale nel momento in cui il gioco si farà  bollente. E così, se fino ad un paio di settimane fa tutti ci chiedevamo:”Dove può arrivare Washington? E' possibile che lotti per un posto in finale?”, adesso la domanda più ricorrente sui Maghi è: “Quante chance hanno di passare il primo turno?”

Stramaledetti infortuni, proprio adesso che ci si gioca tutto!
Due tegole in poche ore, prima Butler che si frattura la mano destra e poi Gilbert che si fa male al menisco: sei settimane di stop per il primo, quasi tre mesi fuori il Number Zero.

Inconsolabili Wizards!Non ci riesce nemmeno Jamison quando dice: “Gli infortuni fanno parte dello sport, ora abbiamo bisogno del contributo di tutti“.
Parole sante, vero, ma questa è una stagione particolare in cui Washington stava dando l'impressione di poter essere competitiva come mai negli ultimi anni, anche dopo l'impetuoso ritorno dei campioni in carica di Miami: testa a testa per il primato della Division, poi i due campioni che s'inginocchiano davanti alla sfortuna. Non due qualsiasi: Butler-Arenas, che insieme fanno (facevano… sigh) una media di 47, 5 punti a partita e anche i due migliori assist-man della squadra.

Ma chi arriva a giocare a certi livelli non è nato per piangere sul latte versato ed ecco allora che hanno un senso le parole di Jamison, che all'inizio sembravano più una frase fatta che altro. Infatti i Wizards hanno continuato a combattere, cedendo solo di 5 punti ai Cavaliers e costringendo Kidd e Carter a giocare la partita della vita per strappargli la vittoria, con una tripla doppia per uno! E pur perdendo hanno dimostrato che la parola “resa” da quelle parti non la vogliono neanche sentire.

Le possibilità  di vincere la Conference sono ridotte al lumicino, ma diciamo la verità , non erano molte neanche con Arenas. Gran bella squadra certo ma Detroit, almeno Detroit, è parsa comunque superiore e neanche di poco.

Si , troppo Arenas-dipendenti i Maghi, ora dovranno imparare a non esserlo per sopravvivere il più a lungo possibile. Ogni gara sembrerà  la scalata dell'Everest ma andiamo a vedere nel dettaglio come il team si prepara ad affrontare l' emergenza.

Washington arriverà  molto probabilmente sesta e oggi affronterebbe Toronto, naturalmente gara7 fuori casa. Ma la classifica è in continua evoluzione e ogni notte ci sono cambiamenti, quindi puntare l'attenzione su un turno eventuale sarebbe soltanto una perdita di tempo.

Il team di Jordan partirà  senza i favori del pronostico contro qualsiasi avversario e non certo per il fatto campo avverso. Pochi giorni fa il Washington Times, riferendosi ai Wizards, esponeva questo titolo:”Impossible is everything“, ribadendo un concetto semplice:ora tutto sembra impossibile mentre con Arenas e Butler anche l'impresa più ardua poteva essere compiuta.

Ma c'è da dire che nello sport chi si fida troppo di sè, sottovaluta l'avversario, o canta vittoria presto rischia di restare a bocca asciutta. E nessun avversario potrà  sottovalutare questi Maghi arrabbiati e più uniti che mai.

Capitolo tecnico-tattico.
In campo il leader della squadra sarà  Antawn Jamison, sta a lui fare l'Arenas della situazione e non si tirerà  indietro per due motivi:
1) i canestri li sa fare, 20 punti di media quest'anno, quasi 30 da quando si è fatto male Gilbert.
2) tutto sommato essere un leader gli piace e forse era dai tempi di Golden State che non ne aveva più la possibilità . Ora ce l'ha, perchè i tiri decisivi partiranno quasi tutti dalle sue mani.

Il sostituto di Butler è Jarvis Hayes, che con Caron ha in comune il peso, l'altezza(quasi) e il ruolo (più o meno). La classe no, ma se si fa trovare fisicamente in forma può dire la sua e fare meglio di quanto faceva un Butler non in gran giornata.

Ancora più importante diventa l'apporto di giocatori abituati di solito a partire dalla panchina e che adesso vedremo spesso in quintetto, come Antonio Daniels e il centro Etan Thomas il quale chissà , potrebbe rivelarsi l'arma a sorpresa della banda di Mr Jordan.

DeShawn Stevenson ha dichiarato:”Senza Butler e Arenas sembriamo una squadra totalmente differente“. Certo.
Eppure un proverbio recita: “Non tutti i mali vengono per nuocere”; e tutti a pensare come potrebbe non nuocere una doppia assenza del genere.

Noi un'idea ce l'abbiamo: un team che deve fare a meno del suo trascinatore deve essere per forza più umile e più responsabile in ogni suo singolo. Washington in qualche occasione aveva peccato di presunzione, come quando lo stesso Arenas dichiarò: “Stasera contro Portland voglio fare 50 punti”. Era lo scorso febbraio, Portland stravinse e Gilbert fece una delle peggiori partite della sua carriera. Ora questo non si può fare, nessuno può montarsi la testa ed è una fortuna.

Così quando il prossimo anno arriverà  la primavera a Washington non penseranno più a lasciar gran parte delle loro fortune nelle mani del numero zero, ma penseranno:”Siamo tutti più forti e maturi, e in più ora ci sono Caron e Gilbert”.

E per quest'anno, coraggio, serve una magia ma. . . in fondo vi chiamate Maghi, o no?!

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