Mobley si arrangia su Kobe ed i Clippers vincono il derby
Linas Kleiza sbaglia tutti i suoi precedenti sette tiri, ma quando si tratta di infilare la tripla del sorpasso a meno di 20″ dalla fine si fa trovare pronto. Per Dunleavy le istruzioni erano chiare: non raddoppiare nessuno, controllare gli uomini oltre l'arco dei tre punti. Evidentemente non così cristalline, se Hart a preferito correre in aiuto su 'Melo lasciando libero il cecchino dei Nuggets.
I rimpianti non saranno solo per la tripla sbagliata sulla sirena da Hart, per la mancata difesa su Kleiza, per la palla persa da Maggette nel penultimo possesso. La gara di ieri, condotta anche di 15 punti durante il secondo quarto, avrebbe reso molto meno complicata questa maledetta qualificazione ai playoffs.
Se i Clippers non bisseranno la qualificazione ai playoffs, la sconfitta di ieri notte contro i Nuggets avrà un peso determinante.
Vincere significava riaprire i giochi per il sesto posto, avere il vantaggio su Denver negli scontri diretti, mettere sotto-pressione i Lakers e, più di ogni altra cosa, dare una mazzata alle speranze di rimonta degli Warriors.
La situazione diventa invece dannatamente complicata, con Golden State che vanta lo stesso numero di vittorie (37) ma ha due gare in meno da giocare. Il calendario però permette a Golden State di puntare alla scala reale o quanto meno al poker. Meno partite e più abbordabili.
In un simile contesto per i Clippers potrebbero essere necessarie 4 o 5 vittorie nelle prossime sette gare che comprendono Mavs, Suns e Lakers. Senza dimenticare gli Hornets, le cui speranze di post-season passano proprio dal doppio confronto con i californiani. Almeno per la prima sfida, quella in Oklahoma, i calabroni venderanno cara la pelle.
37-38 [49,3%]
Pacific Division: terzi
Western Conference: ottavi
Ultimi risultati
7/4, L 93-96 vs. Denver Nuggets
4/4, W 90-82 vs. Los Angeles Lakers
Ball movement
I Clippers hanno fatto un piccolo capolavoro vincendo 8 partite su 10, sei delle quali disputate in trasferta. La decima partita di questa serie è stato il trionfale derby contro i Lakers. Insomma, dopo un simile percorso la sconfitta con Denver ci poteva stare, no?
Incredibilmente pare di no.
Se per gran parte della regular season i deludenti Clippers sono rimasti aggrappati alla zona playoffs per altrui demeriti, ora è vero l'esatto contrario. La Western Conference è tornata competitiva come ci si aspettava ad inizio anno e Denver, Golden State e Clippers sono tra le squadre più in forma della Lega.
George Karl e Don Nelson dispongono di un roster pressoché completo dopo una stagione tribolata per infortuni e squalifiche. Proprio ora le loro squadre si stanno esprimendo al meglio, sfruttando appieno il loro potenziale.
Al contrario a coach Dunleavy va riconosciuto il merito di aver tirato fuori il sangue dai muri. La contemporanea (e definitiva) assenza di Cassell e Livingston ha costretto a ripensare interamente lo stile di gioco della squadra.
Con Jason Hart unica vera point guard a disposizione, Cuttino Mobley e Corey Maggette sono stati chiamati a svolgere un lavoro supplementare di playmaking. Esame superato a pieni voti, merito soprattutto del nuovo diktat di coach Dunleavy: ball movement.
Tutti i giocatori sono coinvolti in fase offensiva, la palla gira molto velocemente e questo sta permettendo un maggior numero di tiri indisturbati dal perimetro. Tra i maggiori beneficiari di questo nuovo corso Mobley e Tim Thomas, come testimoniano le loro ottime percentuali da oltre l'arco di quest'ultimo periodo.
Ecco una delle chiavi di lettura del buon momento dei californiani.
Non a caso la sconfitta di Denver è coincisa con la pessima giornata al tiro dalla lunga distanza di Mobley (1/6), unico tiratore in campo dopo che Tim Thomas (1/2) ha lasciato il campo per infortunio nel secondo quarto, proprio quando i Clippers avevano preso il largo.
Per ritrovare il sorriso basta fare un passo indietro a mercoledì scorso. In occasione del decimo tutto esaurito della loro travagliata stagione i Clippers hanno superato i concittadini giallo-viola. Tutto il quintetto in doppia cifra, compreso un combattivo Chris Kaman. Per il discusso centro al terzo anno nella Lega una prova da 17 punti, 14 rimbalzi e 4 stoppate, con Bynum a dir poco in balia dell'ex Central Michigan.
Mobley, Brand e Maggette distribuiscono equamente 19 assist. Cat punisce gli avversari con 3/5 da oltre l'arco, Elton aggiunge 10 rimbalzi e Corey trova 12 punti dalla lunetta. Il terzetto ha così steso i Lakers.
Ma tra le chiavi della gara bisogna anche sottolineare la prova difensiva dei Clippers sul nemico pubblico numero uno, Kobe Bryant. Come fermarlo? Il numero 24 non si può fermare, ma si può cercare di rendergli difficile ogni singolo tiro e vedere che succede.
Mobley e Ross per gran parte della gara e Maggette per qualche minuto hanno fatto questo: non hanno concesso un tiro facile a Kobe, il che significa anche evitare i falli sul tiro. Bryant ha chiuso con 13/34 dal campo ed ha tirato la miseria di 4 tiri liberi in tutta la partita. Così i Clippers sono riusciti ad essere i migliori di L.A., per una notte.
Next
C'è un giocatore che la divisa dei Clippers non ha mai potuto indossarla quest'anno e che probabilmente non vestirà più. Zeljko Rebraca per diversi problemi (cuore prima, schiena poi) ha perso l'intera stagione ed era in scadenza di contratto. L'ex Benetton è stato tagliato dal roster per fare posto a Will Conroy. Dato che Cassell non rientrerà prima degli eventuali playoffs, Dunleavy ha dichiarato di non sentirsi tranquillo con una sola point guard nel roster.
Daniel Ewing è un disastro quando chiamato a portare palla nella metà campo avversario e verrà finalmente impiegato per quello che è, una shooting guard in grado di prendersi qualche tiro e dare un contributo discreto in difesa. Ecco allora l'esigenza di un back-up per l'ottimo Jason Hart.
Nel contratto da 10 giorni firmato subito dopo l'infortunio a Livingston Conroy aveva dimostrato di poter essere utile, ma non era stato poi confermato per fare posto allo stesso Hart. I Clippers dunque finiranno la regular season con due point guard pronte a dare tutto in campo per guadagnarsi una seconda chance nella prossima stagione.
Il calendario dice tre partite consecutive in trasferta. Si inizia lunedì a Dallas, si prosegue martedì ad Oklahoma City, mentre la terza trasferta è in realtà l'ultimo derby losangelino dell'anno, da disputarsi giovedì. Venerdì allo Staples Center arriveranno i Blazers, sabato sarà tempo di un nuovo team report.
Be there!
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