Grande marzo per Aldrige, poi lo stop.
Il mese di marzo interessa gli spettatori maggiormente per quello che succede a livello collegiale; l'Ncaa, infatti, con la March Madness, occupa le pagine di giornali e attrae molte delle attenzioni che sono rivolte, negli altri mesi, alla Nba.
Per i rookie è uno dei periodi più intensi della stagione, la maggior parte di loro, infatti, dividono le attenzioni tra le proprie squadre attuali e quelle passate, facendo il tifo per l'università da cui provengono, e probabilmente sentendo un po' la mancanza della follia universitaria in questo periodo.
Marzo, però, è anche il mese in cui si hanno i primi verdetti, le squadre che si qualificano per i playoff, quelle definitivamente fuori dai giochi, ma anche nei premi individuali, quali giocatori rimangono in lizza per la vittoria finale e quali abbandonano ogni tipo di speranza.
Diamo quindi un'occhiata a chi si è distinto tra i rookie, dove alcuni ragazzi sono tornati a farsi sentire, anche se il vincitore del premio di Rookie of the Year sembra già essere stato scelto.
Brandon Roy: ormai il premio di ROY sembra essere nelle sue mani, dopo l'abbandono forzato di Bargnani, infatti, nessuno sembra essere in grado di tenergli testa; le statistiche mensili gli danno ancora ragione, essendo il leader sia nei punti realizzati con 18.4, sia negli assist forniti con 4.8, a cui aggiunge anche 5.4 rimbalzi in 38.1 minuti d'utilizzo. Roy, ad ogni modo, si è dimostrato da subito il più pronto all'impatto con il pianeta Nba, mantenendo per tutta la stagione una certa costanza nel rendimento, lo dimostrano le tre vittorie consecutive del premio di rookie del mese ad Ovest.
Andrea Bargnani: dopo un mese di febbraio strepitoso, il giocatore per cui tutta l'Italia fa il tifo, ha continuato con ottime prestazioni, come dimostra il gioco da quattro punti (canestro da tre più fallo) effettuato contro i Sonics, ma ha saltato varie partite, prima per dei problemi famigliari, che l'hanno fatto tornare in Italia, e poi per un problema di appendicite, che lo terrà fuori per altre due settimane circa. Un brutto colpo per "il mago", che a causa di questa assenza, proprio nel finale della stagione, non potrà contendere il premio di Rookie dell'anno a Roy.
Rudy Gay: tra quelli scelti al draft di quest'anno, è il giocatore più difficile da comprendere, essendo capace di farsi amare ed odiare nella stessa partita grazie ad una giocata spettacolare o decisiva, o per un'altra insensata. Le cifre raccolte, in ogni caso, sono ottime, come dimostrano i 14 punti, 6 rimbalzi e 2 assist di marzo, e le maggiori responsabilità ottenute, in quest'ultimo periodo da Barone, il coach dei Grizzlies.
LaMarcus Aldridge: dopo essere stato scelto con la seconda presa del draft, l'ex Texas aveva fatto notizia più per le sue prestazioni opache, che per quelle positive; il mese di febbraio l'aveva visto protagonista in alcune occasioni, ma in marzo, anche grazie all'infortunio di "Zbo" Randolph, ha visto crescere il suo minutaggio, e di conseguenza anche le altre voci statistiche (14.7 punti e 8 rimbalzi). Inoltre, Aldridge, nell'intera stagione ha messo a segno sei doppie-doppie (record assieme a Milsapp), mettendo a referto anche più di una stoppata a partita. Molti addetti ai lavori si stanno ricredendo sulle sue capacità .
Jorge Garbajosa: un buon mese di marzo per lo spagnolo, che prima del grave infortunio occorsogli, stava mettendo insieme ottimi numeri, 8.1 punti, 4.2 rimbalzi e 1.1 assist, risultando, come sempre, decisivo per la sorte delle partite dei suoi Raptors. Poi l'infortunio appunto, rottura della caviglia con interessamento dei legamenti e frattura del perone, che lo terrà fuori dai giochi per almeno sei mesi, una grandissima sfortuna, per una persona che, si sarebbe meritato di poter debuttare nei playoff e di guidare la sua Spagna agli europei. Buona fortuna Garba!
Tyrus Thomas: anche lui come Aldridge, aveva subito moltissime critiche ad inizio stagione, per essere stato scelto alla quarta posizione del draft, e non aver dimostrato nulla; Skiles, però, dopo averlo usato col contagocce, ha capito che l'energia dell'ex Louisiana State era indispensabile per i Bulls, ed ha cominciato ad utilizzarlo con maggiore continuità . Il mese di marzo è stato il migliore per "T Time", che ha raccolto ottime cifre, 9.4 punti, 6.1 rimbalzi, una stoppata, ed alcune giocate che l'hanno fatto entrare nelle "top ten" della serata.
Tra gli altri rookie che si sono fatti notare a marzo ci sono:
Rajon Rondo, ha vissuto sicuramente il mese migliore della sua stagione, dando un contributo importante ai Celtics, con 6.9 punti, 4.7 rimbalzi e 4.7 assist;
Walter Hermann, l'ex Malaga è stato uno dei veri protagonisti del mese, con 12.1 punti e 4.2 rimbalzi, si è fatto notare a Charlotte, molto di più del suo compagno di squadra Morrison, venendo nominato, inoltre, rookie del mese nella Eastern Conference;
Renaldo Balkman, coach Thomas gli sta offrendo maggiori minuti, e come risposta, l'ex South Carolina, sta aiutando la squadra con 7.4 punti, 6.1 rimbalzi, una difesa aggressiva, l'energia che lo contraddistingue e realizzando inoltre la sua terza doppia-doppia della stagione;
Terence Kinsey e Josh Boone, grazie anche agli infortuni nelle rispettive squadre dei titolari, hanno avuto maggiori possibilità di giocare, realizzando entrambi il loro career-high, il primo con 20, il secondo con 21 punti;
Ersan Ilyasova, anche lui ha messo assieme ottime cifre in questo mese, 6.8 punti e 2.3 rimbalzi, partendo spesso anche nel quintetto base dei Bucks.
Il personale power ranking dei favoriti al premio di Rookie of the Year è:
1- Brandon Roy
2- Andrea Bargnani
3- Rudy Gay
4- Jorge Garbajosa
5- Paul Millsap
6- Adam Morrison
7- Randy Foye
8- LaMarcus Aldridge
9- Tyrus Thomas
10- Marcus Williams