Quando il gioco si fa duro

Corey Maggette artefice della vittoria su Washington

Quattro mesi e mezzo di continui alti e bassi, un gruppo di giocatori che ha reso meno del previsto e che si presenta al momento decisivo della stagione (regolare) in condizioni fisiche precarie. Aggiungendo a questo un calendario molto duro, c'erano tutti gli indizi per presagire il distacco definitivo dalla zona playoffs.

I Clippers invece si sono ritrovati.
Sei vittorie nelle ultime partite e una striscia aperta di quattro vittorie consecutive in trasferta. Dato ancor più sorprendente considerando che i californiani hanno un record esterno appena superiore al 33%. Dopo le prestazioni, convincenti ma perdenti contro Spurs e Rockets, i Clippers hanno certificato il loro ottimo momento infliggendo ai Jazz la peggior batosta dell'anno.

Ricordo le parole di ammirazione di Livingston, dopo l'ennesima pesante sconfitta contro la squadra di Salt Lake City. "Giocano come noi vorremmo (giocare)." Quest'anno la differenza nella qualità  del gioco è sempre stata indiscutibilmente a favore della squadra di coach Sloan.

Nell'ultimo scontro diretto, invece, i Clippers hanno disputato un'ottima prestazione offensiva, conclusa con 104 punti. Pur senza Cassell e Livingston i ragazzi di coach Dunleavy hanno saputo far girare la palla con pazienza, intelligenza ed altruismo. Da 39 canestri segnati su azione, 32 assist a referto.

Analizzando la prova difensiva dei Clippers nella stessa partita, trovo conforto nel commento a fine gara di coach Sloan.
"Avevano la giusta contromossa per qualsiasi cosa abbiamo provato a fare. Hanno reagito ad ogni nostro gioco tanto bene quanto nessuno era riuscito a fare quest'anno."

Nel season-low di punti di Utah (74) bisogna anche considerare i 20 tiri liberi sbagliati dai Jazz, ma l'efficienza e l'aggressività  della difesa dei Clippers erano quella cui eravamo abituati lo scorso anno.

Il solito ottimo Elton Brand ha recentemente dichiarato di convivere da qualche tempo con un infortunio che gli impedisce di essere al top della forma.
"Got no time for the pain" afferma Elton, che aggiunge di avere un debito con l'organizzazione e con i tifosi che gli impedisce di mettersi a riposo per recuperare dagli acciacchi.

Oltre al franchise player, anche Corey Maggette sta attraversando un periodo magico.
“Si guadagna un sacco di tiri liberi e sta imparando a coinvolgere sempre più i propri compagni”, elogio che Dunleavy rivolge allo swingman #50 e che è testimoniato anche dai numeri: quasi 23 punti e 5 assist di media nelle ultime due settimane.

Anche Mobley e Tim Thomas stanno dando un contributo fondamentale a suon di triple, mentre Jason Hart sta progressivamente imparando il sistema-Dunleavy e si trova sempre più a suo agio con i compagni. Tutta la squadra è in crescita, vuoi perché siamo arrivati al momento della verità , vuoi perché le emozioni vissute undici mesi fa ai playoffs sono qualcosa a cui è difficile rinunciare.

Il confine tra successo e fallimento sta tutto in queste ultime nove partite.
Potremmo trovarci a parlare di delusione dell'anno (o peggio di bluff) in caso di mancata qualificazione, viceversa sarà  inevitabile elogiare una squadra che, nonostante tutte le incredibili avversità  che hanno caratterizzato la stagione in corso, ha saputo confermarsi ad alto livello.

Il primo turno di Playoffs sarà  comunque l'ultimo, ma arrivarci è fondamentale per ridare vigore e credibilità  ai progetti ambiziosi di Baylor e Dunleavy.
E per non far tornare il braccino corto a Sterling.

Senza Sam

Il leader dei Clippers non potrà  guidare i suoi compagni. Non in campo, almeno.
Purtroppo il contributo di Cassell negli ultimi mesi è stato sempre più marginale a causa della stagione fisicamente più tormentata della guardia 37enne due volte campione con gli Houston Rockets di Tomjanovic.

Se alle partite non disputate aggiungiamo quelle in cui ha calcato il parquet meno di dieci minuti, possiamo sostenere che la seconda metà  campionato i Clippers l'hanno condotta senza il loro uomo di maggiore esperienza e personalità . Per questo motivo confido nel fatto che i Clippers sapranno affrontare anche questa ennesima piaga che si abbatte sulla franchigia californiana. Sam I Am fuori fino al termine della regular season!

Nel secondo quarto della gara di ieri notte al Rose Garden Cassell si trova di fronte il velocissimo Sergio Rodriguez. Lo spagnolo supera Sam e termina l'entrata appoggiando un sottomano al tabellone. In campo da appena quattro minuti, a Cassell è costato caro il tentativo di scivolamento laterale. Si distende a terra ed aspetta l'intervento del medico che subito capisce che il problema è alla schiena.

“Mi serve un po' di tempo – sostiene la point guard dei Clippers - probabilmente fino ai playoffs, perché ora sto davvero male.”

Senza Sam e Shaun, appurato che Ewing può difendere e mettere qualche canestro ma quando gestisce il pallone è imbarazzante, si prevedono lunghi minuti in campo per Jason Hart. Già  contro i Rockets 43 minuti in campo per l'ultimo arrivato a vestire la divisa dei Velieri.

Come già  accennato, Hart sta salendo di livello e specie nelle ultime due sfide ha dimostrato di poter traghettare questa squadra in modo più che decoroso. Contro gli ex compagni dei Kings finora la sua miglior partita: 16 punti, 7 assist e 6 rimbalzi.
"Non ha niente a che fare con la vendetta o cose simili – afferma il nuovo playmaker - quando sei in campo pensi solo a vincere una partita".

Rivisto anche ieri notte a Portland, Hart sta confermando di sapere scegliere con intelligenza i propri tiri, non è un accentratore di gioco o una guardia che ama tenere il pallone fra le mani. Difende con energia e crescente efficacia, conduce un contropiede molto meglio di quanto ho visto fare dalle altre guardie nel roster.

Aspettando Sam, i Clippers possono provare a raggiungere il loro obiettivo con maggiori possibilità  di successo di quanto si potrebbe pensare.

36-37 [49,3%]

31/3, W 99-86 @ Portland TrailBlazers
30/3, W 105-101 @ Sacramento Kings
28/3, L 87-92 vs. Houston Rockets
24/3, W 104-103 vs. Washington Wizards
23/3, W 104-72 vs. Utah Jazz

Pacific Division: terzi
Western Conference: settimi

Riprendiamo da dove ci siamo lasciati con l'ultimo team report: back-to-back contro Utah e Washington. Due vittorie molto diverse. La prima coincide con una delle migliori prestazioni (se non la migliore) dei Clippers, capaci di superare di 32 punti i leader della NorthWest Division. Brand e Maggette registrano rispettivamente 20 e 19 punti, la difesa limita la squadra ospite ad un pessimo 39% dal campo.

Contro la squadra della Capitale la partita è combattuta fino alle ultime battute. Decide Maggette che segna 9 dei suoi 29 punti negli ultimi 77 secondi. Arenas mette a referto 30 punti (metà  di quanti ne aveva fatti ad L.A. contro i Lakers) con un poco invidiabile 9/25 dal campo.

L'unica sconfitta di cui parlare, quella contro i Rockets, ha fatto non poco discutere. Sotto di tre punti, i Clippers nell'ultimo possesso si affidano a Mobley. A 2″ dalla sirena Cuttino si prende un tiro da tre punti su cui spende un fallo Alston. Purtroppo per gli arbitri Cat ha pestato la linea e dunque solo due inutili liberi.

Errore arbitrale a parte, i Clippers hanno disputato un disastroso terzo quarto che ha vanificato il resto della fantastica partita. Dunleavy a fine gara se la prende con gli arbitri (ma in modo da non incorrere in sanzioni, questo vecchio volpone!…) e con Kaman. Il centro da 55 milioni di $ produce 4 punti e 2 rimbalzi in 17 minuti ed è così inefficace su Yao Ming che Dunleavy decide di mettere Brand a difendere sul pivot cinese.

A difesa del deludente Kaman, mi sento comunque di sottolineare che non sta attraversando un brutto momento neppure lui, ma magari è il tipo di giocatore a cui qualche critica in più non fa male… Anyway, 17 punti e 9 rimbalzi contro Washington, 10 punti e 12 rimbalzi contro i Kings, 9 punti 10 rimbalzi e 7 assist contro i Blazers. Perde qualche pallone di troppo quando si mette a palleggiare insistentemente nel pitturato, ma ultimamente anche lui sta dando un contributo importante.

Altro back-to-back, questa volta in trasferta a Sacramento e Portland. La prima sfida ha Hart tra i protagonisti, come già  ricordato. Ma è Tim Thomas a mettere a segno la giocata decisiva: rimbalzo offensivo sul jumper sbagliato di Brand, canestro e fallo. Con quest'azione i Clippers mettono sei lunghezze di vantaggio sui padroni di casa a 33″ dalla fine. Per i Kings una sconfitta che, di fatto, spegne ogni speranza di qualificazione ai playoffs.

A Sacramento Maggette riceve un forte colpo al petto che lo estromette dalla gara e che lo ferma anche per la successiva gara a Portland. Ma la formazione dell'Oregon senza Randolph è meno pericolosa ed in contumacia di Corey lo specialista difensivo Quinton Ross si riscopre anche ottimo realizzatore: 17 punti, 7/11 dal campo.

Nel primo quarto i Clippers tirano con un impressionante 76,5% dal campo, mettendo subito 20 punti di divario tra sé e i rivali. Top scorer della serata Cuttino Mobley, 25 punti con 4/6 da tre. Brand aggiunge 21 punti, 13 anche per un ottimo Tim Thomas.

Obiettivo playoffs

Considerando il vantaggio sul nono posto che possono gestire, i Lakers [38-34] dovrebbero perderle tutte o quasi per non disputare la post season. Per la volata finale sono dunque da escludersi.

Clippers [36-37] e Nuggets [35-36] occupano gli ultimi due posti che contano, ma Warriors [34-39] e Hornets [33-40] sono ancora in corsa. Con una classifica così corta bisogna considerare la possibilità  di un arrivo in parità  tra più squadre e fare i conti con gli eventuali tie-breakers.

Riassunto della situazione dal punto dei vista dei Clippers.
Parità  negli scontri diretti con Golden State, ma la squadra di Oakland per ora vanta un miglior record contro squadre della stessa Conference. Una sola vittoria sugli Hornets nei due scontri diretti mancanti garantirebbe un vantaggio decisivo nei confronti della squadra di New Orleans/Oklahoma City.

Per quanto riguarda il confronto con i Nuggets, discriminante decisiva sarà  proprio la sfida di sabato quando allo Staples Center arriveranno le pepite del Colorado. A supportare Carmelo Anthony ci sarà  anche un certo Allen Iverson, vicinissimo ai Clippers nel mese di febbraio, ma come sappiamo la trade non si è poi conclusa. Dunque Brand invece di A.I. ha al suo fianco Jason Hart… che annata balorda!

Il mese di aprile si apre concedendo l'ultima pausa ai Clippers: solo due le partite questa settimana, cui faranno seguito le 7 gare in 10 giorni con cui si concluderà  la stagione regolare. Prima di ospitare Denver, mercoledì ci sarà  il penultimo derby di Los Angeles.

next chapter – 08/04

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