Infortuni continui a Boston

Ultima settimana in campo per questa stagione per Paul Pierce? Anche se fosse, grazie di tutto!!!

Gli infortuni continuano a non dare tregua, la stagione disgraziata dei Celtics, colpiti da problemi fisici di tutti i tipi, trova questa settimana nuovi capitoli anche se è stata chiusa in modo positivo.

Risultati

Toronto Raptors @ Boston Celtics 87-95
Orlando Magic @ Boston Celtics 96-105 2OT
Boston Celtics @ Philadelphia '76ers 82-88

Commento

Contro tutte le previsioni questa settimana è stata positiva perché Paul Pierce ha voluto dare un segno della sua bravura prima di fermarsi. L'ultima (ma sarà  vero?) sua apparizione è stata contro Orlando, vinta dopo due supplementari. Per ulteriori informazioni sui suoi problemi di salute consultare la sezione Infortuni.

Ora tocca a West e Jefferson tenere le redini della squadra, ma con così tanti giocatori fuori per tutta la stagione non è affatto facile. Tanto per ricordare quanti stipendiati dai Celtics non possono contribuire sul parquet, eccone un elenco: Pierce, Szczerbiak, Allen, Ratliff, Scalabrine, Olowokandi.

In campo invece vanno degli imberbi ed alcuni di loro stanno solo ora capendo cosa vuol dire giocare nell'NBA. Si pensi che il più vecchio è Gomes con 25 anni ancora da compiere. È giusto anche dire che non va giustificata ad oltranza l'età  dei componenti della squadra, infatti da Gomes stesso e da West, i due "veterani", ci aspettiamo chiari segnali di maturità , ma questa stagione non è quella giusta per far vedere come si può vincere le gare anche senza dei componenti fondamentali nel roster.

Ora tocca ai suoi compagni di squadra giocare le partite rimanenti e Pierce gli dà  un consiglio: giocare forte e non preoccuparsi delle statistiche. Anche Perkins è d'accordo: "quando giochi per le statistiche non sei tranquillo", ma forse Pierce intendeva di non preoccuparsi se si perde, visto che c'è da "difendere" il penultimo posto.

Ad inizio stagione aveva mostrato notevoli miglioramenti, poi la fascite plantare lo aveva bloccato e molti pensavano che non potesse giocare meglio, invece Kendrick Perkins ora sta giocando molto bene. Certo non è, e probabilmente non lo sarà  mai, dominante come Jefferson, ma da quando i suoi problemi fisici si sono ridotti comincia a riconquistare l'area pitturata, a far deviare i tiri altrui, a prendere vari rimbalzi ed a segnare anche qualche punto.

S'inizia a discutere del rinnovo di coach Doc Rivers ed è giusto che sia così, anche se ha un altro anno di contratto. Il motivo è da ricercarsi nel cosiddetto dead coach walking, ovvero quando un allenatore è al suo ultimo anno di contratto i giocatori tendono a non seguirlo come prima, a non ubbidirgli come dovrebbero, perché non è chiaro se l'anno successivo ci sarà  ancora. È quindi consuetudine quasi consolidata che all'allenatore che entri nell'ultimo anno di contratto gli venga allungata un'estensione oppure venga licenziato.

Il dibattito sta infervorando gli animi dei tifosi biancoverdi: tenerlo o licenziarlo? È importante sapere cosa ne sarà  dell'attuale allenatore, perché se nel primo caso sappiamo più o meno cosa aspettarsi nella prossima stagione, nel caso in cui venga licenziato inizierà  un grande toto-allenatore che si spera che si concluda presto. Totalmente da escludere la possibilità  di proseguire con Doc senza un'estensione.

Il diretto interessato crede di aver guadagnato un'estensione (ci saremo meravigliati di leggere qualcosa di diverso) e giustamente l'ha chiesta. Vedremo se la dirigenza sarà  d'accordo, ma per il momento bocche cucite. "Ci penseremo a fine stagione" ha detto il presidente Wyc Grousbeck e qualche giorno dopo ha aggiunto: "penso che Doc ha fatto bene considerando con cosa è stato costretto a lavorare e ripenserò alla stagione dopo che è finita". La nostra sensazione è che un contratto di rinnovo sia già  pronto.

Infortuni

Prima sembrava che dovesse fermarsi già  una settimana fa, poi ha voluto giocarne altre due, infine Paul Pierce ha deciso che era sufficiente quello che aveva fatto finora stabilendo di finirla qua per curare i malanni che si sta portando dietro. Invece è notizia proprio odierna che Pierce potrebbe rientrare la settimana prossima.

Oltre ai postumi della reazione da stress al piede che ha causato un calo generale del fisico, il gonfiore al gomito continua a non lasciarlo in pace. Doveva vedersi coi medici lunedì scorso, ma non l'ha fatto perché "mi piace giocare a basket, sono felice di svegliarmi ogni giorno ed avere l'opportunità  di allenarmi e giocare" e ha proseguito a scendere in campo.

Poi però la paura di subire conseguenze nei prossimi anni "adesso sto cercando di tenermi in forze per un bel po' di tempo, mi sento d'avere ancora 5-6 buoni anni, questo è importante per me" e le esigenze di squadra di mantenere il penultimo posto "se ora eravamo in corsa per i play-off sarebbe stato differente" hanno avuto ragione della voglia di Pierce di scendere in campo, ma poi finalmente si è visto col dottore, il quale gli ha detto che ha bisogno solo di qualche giorno di riposo, da qui la decisione di riservarsi di rientrare in una della prossime partite.

Il giocatore ha deciso ad andare dal dottore quando si è reso conto che, dopo ben 53 minuti di gioco nel doppio overtime contro Orlando, si è sentito stanco, e se si sommano il problema al piede non ancora perfettamente guarito, al gomito, al ginocchio (subito contro Dallas il 23 marzo) si è reso conto che era il caso di fermarsi un attimo.

Pierce sa benissimo che non potrà  tornare in forma entro la fine di questa stagione, e la dimostrazione pratica è che salta gli allenamenti per essere in forma durante le partite. Ma lui non riesce a stare fuori dal campo, non ce la fa a vedere i suoi compagni di squadra lottare e lui è costretto a guardarli dalle tribune.

"Paul è un guerriero, chiaro?" ha detto senza giri di parole Jefferson, ma anche i guerrieri devono curare le proprie ferite e recuperare le forze per le prossime battaglie che si svolgeranno a partire dal prossimo novembre. Curati bene Paul, non c'è fretta di rientrare, noi ti aspettiamo!

Brian Scalabrine continua ad avere problemi con lo stiramento del tendine del ginocchio sinistro. Ad inizio settimana sembrava che dovesse fermarsi per almeno 2 settimane, il che vuol dire tutta la stagione rimanente perché sarebbe stato inutile rischiarlo solo per un paio di gare; nei giorni successivi però il suo miglioramento si è accelerato e non è escluso che si possa rivederlo in campo la settimana prossima perché ha già  iniziato a tirare ed il dolore sta passando velocemente.

Stagione sicuramente finita invece per Michael Olowokandi a causa di una frattura ad un osso del piede sinistro avvenuta in allenamento domenica scorsa. Probabilmente non ci saranno altre occasioni per lui di vestire la casacca biancoverde, visto che ha un solo anno di contratto e non è detto che glielo rinnovino.

Curiosità 

Sono solo tre anni che c'è la formula di 6 Divisioni ed i Celtics hanno ottenuto un record poco invidiabile: 0 vinte e 10 perse contro una Division dell'ovest, per la precisione la Pacific. 7 di queste 10 sconfitte sono state subite con almeno 10 punti e quella con punteggio più ravvicinato è stata quella contro i Warriors il 20 dicembre persa di un solo punto.

È noto che Doc Rivers ci tenga molto alla famiglia ed è quindi ovvio che l'allenatore sia molto interessato alle vicende delle finali dell'NCAA, dopo il figlio Jeremiah sta militando nella squadra di Georgetown, arrivata fino alle final-four che si giocheranno sabato notte. Doc è andato fino nel New Jersey per vedere il figlio giocare, e vincere, i quarti di finale contro North Carolina. "Ho dormito poco ed ero molto agitato" ha detto Doc, anche se forse ha un pizzico d'invidia, visto che ai suoi tempi non è riuscito ad arrivare oltre gli ottavi di finale. Ovviamente Doc sarà  presente ad Atlanta per le final-four.

I migliori della settimana

Nonostante abbia giocato solo due partite sulle tre totali Paul Pierce è stato così determinante quand'è sceso in campo da non poter non essere nominato migliore della settimana. Probabilmente lo rivedremo in campo l'anno prossimo e non vediamo l'ora che arrivi il prossimo novembre. Oltre ai plausi per le settimane di Perkins e Rondo, per il secondo posto i due più papabili sono Jefferson e West, ma dopo un'attenta analisi non si può non dare il secondo posto a Jefferson, ha tirato troppo bene, continua a prendere molti rimbalzi e segna sempre tanto.

Classifica aggiornata:
26 Jefferson
23 Pierce
5 Allen
4 Szczerbiak
4 West
3 Gomes
1 Green

Appuntamenti e classifiche

Altre tre partite attendono i Celtics nella terzultima settimana della stagione:
domenica in casa contro Cleveland
mercoledì in trasferta contro Milwaukee
venerdì in casa contro Miami

Le sfide della prossima settimana sono molto diverse: ci sono due squadre in abbondante record positivo che daranno molto filo da torcere ai Celtics; in mezzo una partita molto particolare, la sfidante è la squadra che più di tutte è vicina ai Celtics e rischia di soffiare il penultimo posto ai biancoverdi. Vincere perché è giusto farlo oppure perdere per non lasciare a loro il 20% di possibilità  di prendere Oden? È un problema che ci poniamo da molte settimane.

Milwaukee si sta pericolosamente avvicinando ai Celtics, ora siamo a sole 3 vittorie di distanza, le stesse che separano i Celtics da Memphis. Mancano ancora 10 partite alla conclusione della stagione e le due sfide in programma con Milwaukee (una questa settimana, l'altra la settimana successiva) saranno determinanti per decidere se Boston riuscirà  a mantenere il penultimo posto.

Spazio tanking

Nei giorni scorsi Don Nelson e Larry Bird hanno ricevuto delle multe per aver solo parlato di qualche prospetto universitario in odore di draft, e quando a Doc gli hanno chiesto cosa si aspetta dalla sfida tra Oden e Hibbert, quest'ultimo compagno di squadra del figlio, che giocheranno sabato notte, Doc ha gentilmente declinato "non so ancora cosa posso rispondere, spero molto bene, in privato avrei grandi cose da dire su questa sfida, ma non posso dirlo ora, mi dispiace". La paura di una multa è grande e fa bene Doc a non rischiare, anche se a nostro avviso questa regola è semplicemente assurda.

Una dichiarazione di Paul Pierce prima della gara contro Philadelphia ci lascia ben sperare per il futuro: "sia che io gioca o non gioca per il resto della stagione, queste ultime due settimane ci hanno dato molta fiducia per l'anno prossimo e di quello che siamo capaci di fare con dei giocatori sani. Il prossimo anno con TA (Allen) e Wally che tornano, qualunque cosa arrivi dal draft o tramite scambi, con il gruppo principale che abbiamo adesso vi faremo vedere di cosa siamo capaci".

Da questa dichiarazione si capisce che ha voluto giocare al massimo per far vedere come gioca bene lui e la squadra, in seguito ha voluto far capire che gli piacerebbe che arrivasse qualcosa di buono dal draft, ma che se non sarà  di alto livello allora è meglio scambiare la scelta (si dice che se Boston potrà  scegliere con la prima verrà  chiamato Oden, se sarà  la seconda chiameranno Durant, dalla terza in poi la scelta verrà  scambiata). Per finire ha chiaramente detto che dall'anno prossimo si fa sul serio e non ci saranno ulteriori tentativi di tanking.

"Questa squadra sta imparando velocemente. Sono felice d'essere stato in grado di tornare dall'infortunio e provare a fornire la mia leadership e dare un qualche tipo di direzione. Ma questi ragazzi stanno diventando veramente bravi". Un'altra dichiarazione interessante da rilevare da parte di Pierce, che denota interesse e fiducia verso la squadra.

Ora che c'è qualche difficoltà  che possa giocare altre partite in questa stagione ha voluto precisare che i Celtics non faranno tanking: "sviluppare giovani giocatori vuol dire proprio sviluppare giovani giocatori e tanking è cercare di perdere, c'è una grande differenza", sempre con un occhio al penultimo posto e non perderlo a favore di Milwaukee.

A risentirci.

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