Tim Duncan: ancora una grande settimana per lui
Cinque nuovi convincenti successi rappresentano una più che sufficiente garanzia del fatto che quella intrapresa sia indiscutibilmente la strada giusta.
Se dopo la magica striscia delle tredici vittorie consecutive registrata a cavallo tra febbraio e marzo, erano bastati due stop per ridar voce al partito dei malfidati, questo nuovo filotto è la definitiva risposta. La risposta che Popovich andava cercando e che i suoi Spurs stentavano a fornirgli; la risposta che tutti attendevano ma che tardava ad arrivare; la risposta chiarificatrice.
Risultati:
San Antonio Spurs vs Indiana Pacers 90-72 W
San Antonio Spurs vs Detroit Pistons 90-89 W
San Antonio Spurs @ Seattle Sonics 120-79 W
San Antonio Spurs @ Golden State Warriors 126-89 W
San Antonio Spurs vs New Orleans Hornets 92-88 W
Record parziale:5-0
Record complessivo:51-20
Attualità
Mentre Manu Ginobili continua- volente o nolente- a subentrare a partita in corso, Duncan a limitarsi al 60-70% del suo potenziale e Parker a scioperare una sera sì e l'altra no, gli Spurs continuano a macinare gioco e risultati. Nel solco di una continuità che sembrava utopia fino a un mese e mezzo fa.
Una squadra finalmente duttile; capace di adattarsi liberamente alle specifiche esigenze e all'avversario in quel momento di fronte. Che ha riconquistato quella maturità tante volte il plus nei suoi successi.
Brent Barry, uno che di maturità in linea di massima- dall'alto delle sue trentacinque primavere- se ne dovrebbe intendere, prova a fare il punto della situazione.
"Come squadra, credo che nelle ultime settimane abbiamo fatto importanti passi avanti."– dice la guardia, ormai presenza fissa in quintetto- "Eccezion fatta per le partite con Boston e Milwaukee la nostra difesa è stata molto consistente da venti gare a questa parte. Dobbiamo mantenerci su questi livelli."
Livelli dunque importanti. Come importanti, o meglio altisonanti, sono stati i risultati del mini tour sulla costa ovest, concluso con all'attivo qualcosa come 246 punti, e due distacchi da record (quarantuno addirittura i punti di scarto inflitti ai Sonics, record stagionale).
Un attacco fluente, che però non ha precluso aggressività e difesa: come dimostrano gli 83.4 punti concessi in queste ultime cinque uscite; quasi sei in meno alla media stagionale. Condizioni queste ormai consolidate sotto l'Alamo; gli ingredienti base che hanno permesso ai nero-argento di uscire vittoriosi dal campo diciotto volte nelle ultime venti occasioni. Mantenendo- per la prima volta in tutta la stagione 2006/07- il passo dei Dallas Mavericks e dei Suns. Dato rilevante; e non necessariamente in ottica primo/secondo seed- obiettivo per altro ormai abbondantemente compromesso- quanto più in vista della post-season. Come dire: "Aspettate a darci per morti."
Significativo sotto l'aspetto della profusione dello sforzo sono anche i dati che emergono analizzando le statistiche delle ultime gare. Ad esempio, nell'occasione del match con i Warriors, il trio di punta della squadra di coach Nelson- Jason Richardson, Stephen Jackson e Al Harrington- è stato limitato ad un complessivo di 13 miseri punti con solo 2/21 dal campo. Annullati.
VAUGHN Jacque Vaughn, con il suo contributo fatto di applicazione, difesa e cervello, è stato uno degli indiscussi artefici delle ultime vittorie.
"Questa è stata la partita di Jacque"– commentava soddisfatto Gregg Popovich al termine della dura battaglia contro gli Hornets, chiusa dall'ex-Nets con 6 punti in diciasette minuti d'impiego- "La sua difesa, la sua energia, la sua ledarship"Ha davvero dato tutto stasera, e ci ha permesso di portare a casa questa partita."
Di particolare impatto è stata l'autorità – per certi versi inattesa- con cui ha preso in mano le redini della squadra nel momento più difficile della sfida con New Orleans ; sotto di dodici punti a metà terzo quarto. Non male per uno che- secondo le gerarchie pre-stagionali- doveva essere la terza point guard del team; dietro a Parker e dietro anche a quel Beno Udrih all'apparenza caduto sempre più in disgrazia (chissà se definitivamente)agli occhi del coach. Un uomo perfetto per il sistema Spurs; l'ennesima perla nella sabbia scovata dall'abile Buford nelle piaghe della free-agency.
FINALMENTE WHITE Era ormai diventato l'oggetto del mistero in casa Spurs. Quasi un caso. James White- sin dal 2 novembre, giorno in cui fu messo sotto contratto dopo esser stato tagliato dai Pacers- non ha fatto altro che attirare curiosità da parte della stampa locale.
Tutti a scommettere quando finalmente sarebbe arrivato il suo momento, quando finalmente avrebbe fatto il suo esordio nella Nba. Ci sono voluti quattro mesi, ma falla fine lunedì sera- contro i Warriors-, a due minuti e mezzo dalla fine del terzo quarto, quel momento è giunto.
"L'ho aspettato per tutta la vita"– dichiarerà a fine gara la guardia/ala rookie- "Erano già due volte che il coach mi aveva inserito nella lista dei giocatori attivi. Ma questa volta sapevo che era la volta buona""
Il sorriso che illumina il suo viso mentre pronuncia queste parole dice molte cose; racconta dell'enorme soddisfazione di un ragazzo che sa il fatto suo, uscito da Cincinnati- il che è già di per se un'ottima credenziale-, di un ragazzo che dopo tanti sforzi e sacrifici finalmente si sente arrivato.
Quattordici minuti abbondanti Popovich gli ha concesso. Quattordici minuti per buttare fuori la rabbia di quattro mesi accumulata facendo la spola tra la lista inattivi e la Nbdl. Alla fine per lui sono arrivati nove punti e tre rimbalzi, seppur nel pieno di uno dei più classici garbage time Nba; un bottino niente male per uno all'esordio.
"Sono migliorato così tanto da quando sono qui."-continua White- "Nel tiro, nella preparazione mentale, nella professionalità "Sono migliorato in tutto.".
A San Antonio sembrano già essersi innamorati di questo ragazzone (con un atletismo assolutamente fuori dalla norma), e tutti attendono impazientemente la seconda occasione. Magari approfittando di qualche acciacco fisico di qualche compagno. E c'è da scommettere che da qui alla fine della regular season Popovich troverà il modo di regalargli qualche altro minuto; per la gioia dei nostri occhi.
SGUARDO AL FUTURO: Già questa notte gli Spurs torneranno sul parquet e sarà per un impegno di prim'ordine: all'At & T Center arriveranno infatti gli Utah Jazz, diretti concorrenti per il terzo seed ad Ovest. Domenica notte sarà la volta dei Pacers; gara che precederà quella contro i Sonics di martedì. Per chiudere la settimana in Texas arriveranno i Suns (partita questa trasmessa anche da Sky) e i Warriors.