Tutti i Cleveland Cavs concentrati verso l'obbiettivo: Eastern Conference
I Cavaliers sembrano aver trovato nuova linfa in questo finale di stagione e si stanno riavvicinando alla vetta della Central Division e conseguentemente della Eastern Conference, ora con un record di 42 vittorie e 27 sconfitte sono a 1,5 partite di distanza dai Detroit Pistons.
Nelle ultime otto partite i Cavaliers hanno ottenuto 6 vittorie e 2 sconfitte e si preparano ad affrontare le ultime 13 partite della stagione prima dei play off per cercare di conquistare la testa di serie numero 1, con il conseguente vantaggio del fattore campo, a discapito dei Pistons.
In questa serie di partite si è visto l'attacco dei Cavaliers riprendere a girare con maggior successo rispetto alla prima parte del 2007, tiri a più alta percentuale, Lebron James più proiettato verso il canestro e meno legato al suo Jump Shot, il definitivo reinserimento di Hughes nel roster dopo un continuo entrare ed uscire dall'infermeria per un infortuno alla caviglia arrivato a Novembre e trascinato per mesi, aggravato dalle vicende personali, il decesso del fratello minore, che hanno distratto Hughes dal basket e ne hanno allungato i tempi di recupero dall'infortunio.
Oggi la squadra di Mike Brown sembra avvicinarsi a quella quadratura del cerchio che la potrebbe portare a fare tanta strada nei play off 2007. Possiamo notare finalmente una maggior definizione dei ruoli e dei compiti tra i giocatori, anche la rotazione dei quintetti sembra più stabile e consapevole da parte del coaching staff dei Cavs.
Oggi sembra che la transizione iniziata da Mike Brown, al suo arrivo dai San Antonio Spurs, da team offensivo a cui piace correre a squadra organizzata con solide basi difensive a cui appoggiarsi per costruire le proprie vittori si stia finalmente ultimando.
I giocatori dei Cavs smebrano aver fatto propri, metabolizzato, i principi e i desiderata difensivi dell'ex assistente di Popovich, difatti i Cleveland è il terzo team della lega per la percentuale dal campo concessa agli avversari con il 44 percento, sono quinti per punti concessi agli avversari con 93 punti a gara, oggi per capire se Cleveland è in un buon momento di forma è più importante guardare le statistiche difensive che quelle offensive.
Maggior controllo in attacco, miglior scelta dei tiri da prendere quindi miglior percentuale dal campo, maggior controllo dei rimbalzi offensivi e limitazione del contropiede avversario.
Ad esempio nella vittoria contro conto i Jazz, Cleveland ha tenuto Utah 30 punti al di sotto della loro media stagionale, tenendoli al 34 percento dal campo e vincendo la lotta a rimbalzo 61 a 41, grazie anche al season high di Lebron nella categoria con 17 rimbalzi catturati.
Come dicevo la rotazione di Brown sta diventando sempre più stabile, Hughes è diventato la point guard titolare dei Cavs, non il playmaker, quello è sempre Lebron, accanto a lui Pavlovic, Gooden e Ilkausgas.
Il centro lituano sta riprendendosi sia fisicamente sia, soprattutto psicologicamente, dai gravi problemi familiari avuti; stanno crescendo le sue cifre, sia in termini di punti sia in termini di percentuale dal campo; stanno aumentando il numero di tocchi che si trova ad avere in attacco, Ilgauskas sta insomma tornando ad esser un giocatore importante negli equilibri della franchigia dell'Ohio.
Pavlovic è ormai uscito dal limbo di inizio stagione ed è diventato membro stabile del quintetto dei Cavs, grazie al suo contributo con il tiro da fuori ed ad un atletismo che la copertina da slavo tiratore non lascia subito trasparire.
Dopo i due esterni titolari anche dalla panchina le scelte sembrano ormai fatte con Daniel Gibson, che ha saltato otto partite per un infortunio al piede, si è ormai guadagnato un posto stabile nella rotazione grazie alla sua capacità di cambiare ritmo alla partita aggiungendo velocità e capacità penetrativa al reparto dietro di Cleveland.
Snow partito come playmaker titolare della squadra è oggi lo specialista difensivo che entra per marcare l'esterno avversario più pericoloso e per cercare quelle giocate di hustle, di cuore, che lo hanno sempre contraddistinto in tutta la sua carriera.
Naturalmente tutto ciò, letti i nomi, viste le statistiche, combinati i quintetti sarebbero cifre buone per l'Eurolega non per la leadership della Eastern Conference se non entrasse in gioco il fattore LBJ23.
Lebron James in questo periodo è davvero tornato quello della passata stagione, i problemi alla schiena sembrano risolti, ed oggi porta alla causa 32 punti di media con il 53% dal campo, uniti a dosi omeopatiche di assist, rimbalzi e giocate spettacolari cambia inerzia disseminate lungo ogni partita dei Cavaliers.
Come dichiarato da coach Mike Brown, durante questa striscia positiva di risultati: ” Stiamo amalgamandoci e stiamo capendo quale è la nostra identità . Dobbiamo avere stops difensivi per avere una possibilità di vittoria”
Vittoria che vuol dire miglior record di Conference e assalto alle NBA Finals, difatti come dice Lebron James: “E' il nostro obiettivo. Noi vogliamo vincere la conference. Vogliamo uno stendardo appeso sul soffitto della nostra arena prima o poi”
Tredici partite per concludere la regular season, tredici partite per sapere se un nuovo stendardo apparirà sul soffitto della Q-Arena.