Rasheed è spesso l'uomo barometro dei Pistons…
E' ancora presto, ma forse ci si può già sbilanciare.
Quasi certamente Detroit sarà la regina dell'Est, la n.1 della Eastern Conference; solo Cleveland, ormai, può insidiare la leadership (anche di division) dei Pistons, un'impresa che tuttavia non appare possibile anche per quest'anno.
Tutte le prime 3 della Central stanno attraversando un buon momento, in particolare i Cavs di un ritrovato Lebron James, ma l'impressione è che alla fine prevarrà l'esperienza del gruppo di Flip Saunders.
Sì, i tifosi di Cleveland, in realtà , potrebbero controbattere con un argomento di sicuro effetto: il quarantello abbondante che lo stesso Lebron ha rifilato proprio ai Pistons, nello scontro diretto vinto dai Cavalieri. Ma ormai al termine della regular season manca un mese, ed è in questo periodo che l'esperienza comincia a valere doppio.
Numeri importanti
Per essere la prima (o al massimo la seconda) squadra di conference, di certo Detroit non brilla nelle statistiche per punti segnati, ma ha un'organizzazione di gioco ben definita, un roster importante, giocatori che si conoscono. Gli innesti (vedere alla voce C-Webb) hanno aggiunto qualità ad un quintetto che comunque, se fosse ad ovest, lotterebbe probabilmente per il quinto posto, ma che resta comunque uno dei favoriti almeno per la finale di conference.
I numeri recenti dei Pistons:
at Orlando 94-89 (W)
vs Chicago 95-93 (W)
at Miami 82-85 (L)
at Memphis 92-89 (W)
vs Golden State 93-111 (L)
vs Cleveland 97-101 (L)
at Denver 95-82 (W)
at L.A. Clippers 98-80 (W)
at Seattle 101-97 (W)
vs Portland 87-75 (W)
at Phoenix105-83 (W)
vs Dallas 88-92 (L)
Un bilancio assai soddisfacente, quello delle ultime 12 gare che abbiamo scelto di analizzare.
Le gare da vincere, Detroit le ha vinte, qualcuna con grande autorità , altre invece combattendo fino alla fine. Solo 3 le sconfitte, la più eclatante (anche per il punteggio) è stata quella sulla baia, con i Warriors scatenati, ma forse è stato solo un episodio. E comunque, quando le partite da giocare sono così tante in una stagione regolare, i passi falsi ci stanno, eccome.
Il successo contro Portland allunga a 4 la mini striscia positiva dei ragazzi della Motortown, trascinati dal solito Richard Hamilton. Dopo una settimana di alti e bassi, quella successiva dovrebbe aver chiarito le gerarchie della parte Est del tabellone Nba, e non solo per il parziale aperto di 4 W, di cui conquistate lontano da Auburn Hills.
La chiave
Non una, ma tante le ragioni di una ritrovata e consolidata leadership dei Detroit Pistons ad est.
Innanzitutto la straordinaria solidità di un gruppo guidato da Billups e Hamilton, ma che può contare su giocatori che fanno sempre la loro parte.
Se da un lato le cifre di Rasheed Wallace non sono certo pazzesche, il suo contributo rimane importante per una squadra che in attacco segna poco, ma che sa difendere e questo conta come poco altro nella Nba.
Resta straordinario, invece, soprattutto in rapporto alle aspettative di molti, il rendimento di C-Webb, che in questo periodo viaggia ad un'ottima media, molto vicina ai 20 punti a partita, e rovinata solo dall'ultima prestazione contro Portland (5 punti in circa 30 minuti, con 4 rimbalzi).
Il prodotto dell'università di Michigan si è adattato in fretta agli schemi di Saunders, si è integrato bene in una squadra che dall'ultimo titolo ha cambiato poco, e ha fatto bene, mantenendo un gruppo che ha saputo spesso dimostrarsi vincente.
Gruppo solido e di qualità , inserimenti mirati, dunque, e tra le chiavi di lettura di un'altra possibile leadership ad est c'è, come già accennato prima, un fattore determinante: l'esperienza.
Anche se il record dello scorso anno non è più avvicinabile (64-18 contro l'attuale 41-22), nelle ultime 4 stagioni i Pistons hanno vinto un titolo Nba, hanno perso una volta in finale, e per due volte si sono fermati alle finali di conference.
Anche l'addio di Ben Wallace, che aveva lasciato dubbi soprattutto per la grande e decisiva solidità difensiva che lo stesso Big Ben aveva garantito ai suoi, dopo un periodo iniziale non facile è stato digerito, e tutto sommato superato.
La regia di Billups, l'imprevedibilità di Hamilton e Prince, la solidità di Webber e Wallace: se l'insieme funziona, Detroit può dire la sua anche nei play-off 2007, pur sapendo che non sarà assolutamente facile, a partire innanzitutto dall'Est, conference più equilibrata rispetto all'Ovest ma dove bisogna stare attenti a non sottovalutare nessuno, ma proprio nessuno, e basta guardare la storia della Nba per avere tanti utili esempi.
Il futuro
Quando parliamo di futuro, ovviamente, intendiamo l'immediato futuro, in una parola i play-off.
Difficile fare certi pronostici" Ok, iniziamo da quella che sarebbe l'attuale situazione, che naturalmente può subire tutte le evoluzioni del caso.
La lotta per gli ultimi due posti ai play-off nella Eastern Conference è più che mai serrata, facciamo qualche ipotesi.
Detroit resta la favorita come leader, anche se Cleveland viaggia come un treno e il calendario per i Pistons non è facile proprio in quest'ultimo mese di stagione regolare.
Con il crollo di Indiana, stesso record di New York, sono tornati in corsa i Nets e i Magic; quattro squadre per due posti, sarà una bella lotta che probabilmente si deciderà solo nelle ultimissime gare stagionali.
Oggi come oggi Detroit pescherebbe i Magic, e se così davvero andasse a finire così, a mio avviso, non sarebbe neanche male, visti i Magic di questi tempi. I problemi potrebbero arrivare solo al secondo turno, anche perché tra il terzo ed il sesto posto ad Est l'equilibrio regna sovrano.
Più rischioso l'abbinamento con i Nets, squadra in disarmo ma che può sempre contare su qualche signore dal nome altisonante e soprattutto dalla classe cristallina, capaci di infiammare una serie che, sulla carta, vedrebbe comunque i Pistons favoriti.
Diverso il discorso se, parlando di play-off, il confronto coinvolgesse anche le squadre dell'ovest, molte delle quali in questo momento paiono più competitive.
Se Detroit saprà imporsi come leader dell'Est, certamente il confronto in una finale contro Mavs o Suns, o al limite Spurs, sarebbe decisamente più duro per i ragazzi di Flip Saunders, che si troverebbero di fronte attacchi più esplosivi e soprattutto più proliferi che non quelli della parte Est della Lega.
La domanda è: basteranno l'organizzazione e la difesa per fare dei Pistons un'assoluta protagonista degli Nba Play-offs 2007?
Ai posteri, o meglio al campo l'ardua sentenza.