Non è stata dominante come le altre settimane, ma la sua presenza è sempre un incubo per gli avversari.
Settimana difficile, c'era la speranza di veder continuare per i Celtics le settimane positive, od almeno in pareggio, ma quest'anno va così, bisogna accontentarsi e sperare per il meglio il prossimo maggio.
Risultati
Chicago Bulls @ Boston Celtics 94-78
Boston Celtics @ Chicago Bulls 87-95
Atlanta Hawks @ Boston Celtics 88-109
Boston Celtics @ Dallas Mavericks 101-106
Commento
Vittoria contro una diretta concorrente per il penultimo posto, tanto per ribadire che il livello dei Celtics non è questo, e poi tre sconfitte giustificabili che tengono la squadra saldamente al suo penultimo posto.
Che piaccia o no la situazione è questa, e la cosa presumibilmente non cambierà fino al prossimo 18 aprile, ultimo giorno di regular season. Dal 19 aprile inizierà la lunga, lunghissima attesa che porterà dopo circa un mese all'estrazione delle combinazioni delle palline, ma fino ad allora i Celtics giocheranno e proveranno a farlo con intensità ed impegno, ma con una modifica: saranno dati minuti e responsabilità anche alle seconde linee, finora tenute, come è normale che sia, ai margini dei "minuti che contano".
La cosa è già iniziata contro Dallas, dove Ray, Powe e Telfair hanno avuto vari minuti a disposizione, e presumibilmente la tendenza crescerà nelle prossime settimane. Il principio è semplice: ormai la stagione non ha più nulla da dare ed allora è meglio far giocare chi ha avuto poco spazio per far vedere quello che può fare, per poi giudicarlo meglio e fare le opportune valutazioni a fine stagione. Qualcuno può chiamarlo tanking, per altri può essere un'opportunità per visionare tutti i giovani in roster.
In realtà ci saremo aspettati ancora più minuti alle seconde linee, ma la partita contro Dallas si è messa molto bene ed allora i Celtics hanno anche cullato la possibilità di poterla vincere. Così non è avvenuto, ma le possibilità erano reali.
Molte le parole di elogio per Al Jefferson, che sta giocando in questo periodo in modo sublime. Stavolta le lodi arrivano da Rivers: "è un marcatore eccezionale e ci sono volte quando fa canestri che non penso che abbia una minima possibilità di segnare". Ma Jefferson non si preoccupa dei punti, sentite perché: "il mio obiettivo è prendere tutti i rimbalzi che posso, non mi preoccupo molto dei punti perché sono un giocatore offensivo". Se diventasse bravo anche in difesa sarebbe ancora meglio.
Ha avuto problemi durante tutta la stagione, ma ora Kendrick Perkins sta tornando in forma. Lo si vede mentre si muove, ora è molto più dinamico (se si può definire dinamico un giocatore molto potente ed alto come lui) e riesce ad essere efficace come lo era ad inizio stagione, prima di avere problemi con la fascite plantare. "Non voglio crearmi scuse, ma neanche sto mentendo". Ci tiene ad essere considerato un giocatore che s'impegna e di questo bisogna dargliene atto.
È noto che non è ancora al meglio, la sua condizione è certamente migliorabile, ma per Jefferson è bello riavere il compagno di squadra ed amico sui livelli più consoni al suo talento. I due si completano a vicenda, perché mentre Perkins staziona molto a centro area, Jefferson è più dinamico e preferisce anche allontanarsi e battere l'avversario in molti più modi. Perkins non riuscirà mai a raggiungere i livelli di talento di Jefferson, ma potrà essere utile come intimidatore. Tutto questo finché non si saprà quale sarà il pick di Boston, perché al draft c'è un certo Oden che, in caso di arrivo a Boston, cambierà il rapporto in campo tra Jefferson e Perkins.
Infortuni
La leggera commozione cerebrale di Delonte West, con mal di testa e vertigini, avuta a causa di una gomitata di Mutombo nella gara della settimana scorsa contro Houston, gli ha fatto saltare la prima gara settimanale contro Chicago, ma è riuscito a rientrare nella successiva sempre contro la squadra della Windy City. Ovviamente il giocatore voleva giocare subito, ha anche provato a scendere in campo fin un'ora prima della palla a due, ma i medici hanno deciso di tenerlo a riposo. A chi gli chiedeva se era il caso di rischiare un rientro troppo prematuro, West ha risposto in modo ironico: "mia mamma mi dice che c'è qualcosa che non va nella mia testa da tanto tempo, un paio di colpi in più non cambiano la situazione".
Contrariamente a West, per Ryan Gomes è stata una settimana completamente passata in infermeria a causa della distorsione al piede destro. Ha eseguito una TAC e non è stato riscontrato nessun problema, ma non parteciperà a nessuna delle rimanenti gare nel Sud-est degli Stati Uniti e probabilmente lo rivedremo mercoledì prossimo, al rientro a Boston.
In settimana si è fatto vedere Tony Allen, operato come noto al legamento crociato ed ora alle prese con una dura riabilitazione. Ora è senza stampelle e spera di poter tornare in campo nel giro di due mesi, inizialmente solo per tirare, successivamente con delle entrate e solo in estate potrà fare delle partitelle. Sta lavorando duro con i fisioterapisti, ma è molto legato ai Celtics e quando può viene a far visita ai compagni di squadra.
Curiosità
Gli accordi ad inizio stagione con Leon Powe erano chiari: avrebbe avuto garantiti i 687.456 dollari la prossima stagione se fosse stato nominato nel quintetto di rookie (come è successo per Gomes al suo primo anno) oppure se, in almeno 41 partite, avesse ottenuto, tra punti, rimbalzi ed assist, una media di 14 a gara. Ormai non sarà più nominato nel quintetto di rookie ed attualmente la sua media nelle tre statistiche ammonta a 6, ben lontano dei 14 richiesti, e dubitiamo fortemente che riesca entro fine stagione a raggiungere le cifre richieste, però sta migliorando e questa settimana ha ottenuto il suo miglior bottino realizzativo stagionale con 11 punti. Il suo contratto per l'anno prossimo non è quindi garantito, ma noi riteniamo che sia il caso di continuare ad insistere sul suo utilizzo perché ha del talento che potrebbe essere utile nelle prossime stagioni.
Interessante sorpresa fatta dai Bulls prima della partita contro i Celtics a Chicago. Durante il breefing in cui le squadre si mettono d'accordo sulla partita i Bulls hanno presentato una maglia verde in onore di San Patrizio, il patrono degli irlandesi, tanti cari ai Celtics, utilizzandola in quella serata. I Celtics invece si sono adattati a giocare con la maglia bianca, in genere utilizzata per le partite in casa.
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Primo figlio per Brian Scalabrine avuto con la moglie Kristen. Per stare vicino alla moglie ha saltato la gara contro Dallas e salterà anche quella contro San Antonio. Doc ha avuto parole di elogio per lui indicandolo come indispensabile per marcare Nowitzki.
I migliori della settimana
Settimana di pausa per Jefferson, che non ha ripetuto le splendide prove delle settimane scorse, ma ha ugualmente giocato molto bene e rimane candidato per uno dei due riconoscimenti. Oltre a Pierce che non è lontano dai suoi giorni migliori, ma nemmeno così vicino da vincere a man bassa i premi disponibili, rimane un valido candidato per il riconoscimento settimanale. Per tutti gli altri prove altalenanti ed assenze li hanno privati di ogni velleità di vittoria. Rimangono quindi in lizza i soliti due. Nonostante il calo di questa settimana (ma partiva da livelli di MVP) il riconoscimento settimanale va attribuito ancora ad Al Jefferson, il quale ha prodotto un'altra settimana da protagonista e rimane sempre il sorvegliato speciale numero 1 delle difese avversarie.
Classifica aggiornata:
24 Jefferson
19 Pierce
5 Allen
4 Szczerbiak
4 West
3 Gomes
1 Green
Appuntamenti e classifiche
La stagione sta terminando e le partite si susseguono ad un ritmo accelerato, quindi ai Celtics attendono altre 4 partite:
sabato in trasferta a San Antonio
lunedì in trasferta a New Orleans
mercoledì in casa contro Charlotte
venerdì in casa contro Dallas
Questa settimana ha termine l'ultima trasferta ad ovest della stagione con le sfide a San Antonio ed a New Orleans, ma mentre la prima è decisamente proibitiva, la seconda è meno difficile, visto la difficoltà che ha New Orleans a trovare la via dei play-off. Rimangono però due partite ostiche, che difficilmente vedranno i Celtics portare a casa la vittoria.
Più facile pronosticare una W nel successivo ritorno a casa contro Charlotte, squadra allo sbando insieme a Milwaukee, anche se una vittoria quella sera vuol dire avvicinare una diretta concorrente per il penultimo posto dell'Eastern Conference.
Per finire ci sarà il classico venerdì di gioco, stavolta l'avversaria sarà Dallas, che ha preso un gran spavento nella gara d'andata giocata proprio questa settimana, con i biancoverdi che hanno combattuto fino all'ultimo minuto. Quasi scontata una sconfitta.
La classifica non ha avuto grandi variazioni rispetto a sette giorni fa, con Boston sempre penultima a 3 vittorie di distacco da Memphis, saldamente all'ultimo posto. Il duetto composto da Charlotte e Milwaukee è a 5 vittorie più avanti e questo distacco sarà difficilmente colmabile. Le partite da giocare per concludere la stagione sono 17.
Spazio tanking
"Non guardiamo al nostro record, non siamo intimiditi da chi ha un miglior record e giochiamo fuori casa, cerchiamo di costruire qualcosa per il prossimo anno".
Parole di Doc Rivers? Nient'affatto.
Danny Ainge allora? Neppure.
Chi pensa al presidente Wyc Grousbech ha ancora sbagliato.
Sembra strano, ma queste sono le parole di Paul Pierce. Strano ma non troppo, perché Pierce è un giocatore che quando scende in campo vuole vincere, sempre e comunque, ma di certo non è stupido e sa cosa può voler dire aggiungere un ottimo giovane. Nessuna meraviglia quindi per noi, ma la conferma che Pierce è un giocatore molto intelligente, oltre ad essere molto bravo in campo.
Nel frattempo il general manager Danny Ainge si è fatto un giretto nelle zone del Texas a visionare tale Kevin Durant, uno dei due top pick al prossimo draft. Durante la visione della partita si è trovato di fianco a Wanda Pratt, nientemeno che la madre del giocatore "non ne avevo idea, è stata una coincidenza". Certo Danny, ci crediamo tutti. Visto che c'era Ainge si è fatto anche un giretto dalla parti di Lexington dove giocava un certo Greg Oden, l'altro top pick.
A risentirci.