Il Mago ancora rookie del mese
Così come per il mese di gennaio, anche in febbraio le difficoltà per i rookie sono molto elevate: stress fisico e psicologico, abitudine a periodi maggiori di riposo, trasferte molto lunghe; tutti fattori che pesano, almeno fino alla pausa per l'All-Star Game, in cui ci sono quattro giorni di riposo (tenendo conto anche della partita tra rookie e sophomore); dopodichè, le energie devono essere fatte confluire verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati ad inizio stagione, dalla propria squadra e personali.
Brandon Roy: nella Western Conference, l'ex Washington sta facendo il vuoto per il premio di rookie del mese, nessuno sta riuscendo a mantenere la sua continuità , e neanche la sua capacità di aumentare il livello di gioco, quando i minuti sono quelli importanti.
Grazie ai 17.2 punti, 3.4 rimbalzi e 4.9 assist di media in questo mese, Roy ha conquistato il premio di rookie di febbraio, contribuendo inoltre in alcune vittorie dei suoi Blazers, ad esempio contro una delle squadre più forti della lega, i Jazz, in cui è stato autore di 27 punti e 7 assist.
Andrea Bargnani: in febbraio si è dimostrato il giovane più in forma della Nba, le cifre accumulate, 14.3 punti e 3.9 rimbalzi, gli hanno permesso l'ennesima nomina come rookie del mese nell'Eastern Conference, dove sta battendo facilmente la concorrenza degli altri giocatori emergenti. In questo periodo Andrea sta giocando nella maniera migliore da quando è cominciato il campionato: oltre alle sue immense capacità offensive, di cui ci ha deliziato già molte volte, infatti, ha messo in mostra una grinta in difesa e a rimbalzo, che non si era ancora vista, migliorando il suo career-high con 11 rimbalzi contro Charlotte.
Jorge Garbajosa: dopo un mese di gennaio molto sotto le sue capacità (anche a causa di un infortunio al piede), "Garbo" è tornato a realizzare ottime prove, contribuendo allo splendido momento dei Raptors; la partita contro Indiana, in cui lo spagnolo ha messo a referto 16 punti, 8 rimbalzi, 5 assist con 6/9 dal campo e 4/5 da tre, e il Rookie Challenge (le cui cifre però devono essere prese con la dovuta cautela), dove in soli 19 minuti giocati ha realizzato 6+4+4+2 rubate, dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, la duttilità del giocatore, importantissimo nello scacchiere di coach Mitchell.
Paul Millsap: nel periodo in cui Boozer è stato ai box, le cifre dell'ex Louisiana Tech sono state incredibili: 28.2 minuti, 12.7 punti, 8.8 rimbalzi, 1.1 stoppate e un 55% al tiro in nove partite, in cui i Jazz non hanno risentito troppo della mancanza del loro leader, mantenendo un record di 6 vinte e 3 perse. Millsap si sta rivelando sicuramente la sorpresa dell'ultimo draft (comanda la classifica di doppi-doppisti tra i rookie con cinque), essendo stato scelto durante il secondo giro.
Adam Morrison: sta vivendo il periodo peggiore da quando è arrivato nella Nba, il minutaggio è sceso, e di conseguenza lo hanno fatto anche le altre voci statistiche, come si evince dagli 11.9 punti, 2.9 rimbalzi e 1.2 assist. In molte partite, inoltre, l'ex Gonzaga è stato costretto a partire dalla panchina, e come ha detto anche il suo coach Bickerstaff: "He's hit the wall a little bit", riferendosi al momento di crisi che tutti i rookie devono attraversare.
Rudy Gay: nonostante le sue prove continuino ad essere incostanti, Gay ha vissuto il suo mese più florido per quanto riguarda le statistiche e l'impatto sulle partite. Con 15 punti e 5.1 "rodmans", è stato il secondo miglior realizzatore e rimbalzista tra i rookie a febbraio, inoltre contro Indiana ha realizzato il season-high per un giocatore al primo anno con 31 punti, ottenendo più spazio (anche dovuto alla partenza di Eddie Jones), e maggiori responsabilità nei Grizzlies.
Kelenna Azubuike: il giocatore dei Golden State Warriors si sta mettendo in mostra grazie ad alcune prestazioni davvero ottime, ottenendo, di conseguenza, maggiore spazio e fiducia da parte di coach Nelson; Azubuike, che non è stato scelto al draft, ha risposto alla fiducia della propria squadra con 10.3 punti, 3 rimbalzi e 1.1 assist in questo mese, rivelandosi un ottimo colpo per i Warriors.
Tra gli altri rookie che stanno giocando in maniera importante per le rispettive squadre ci sono: Randy Foye, l'ex Villanova è partito in quintetto in molte gare a discapito di Mike James, mantenendo anche delle buone cifre 9.8 punti, 3.8 rimbalzi e 4.2 assist;
LaMarcus Aldridge, che con 7.8 punti e 4.7 rimbalzi, si sta guadagnando maggiori minuti ai Blazers;
Marcus Williams, che in febbraio ha fatto vedere le cose migliori della sua stagione;
Rajon Rondo, che in una Boston in crisi, riesce a mettersi in mostra con delle buone prove;
JJ Redick, finalmente il giocatore ex Duke è riuscito ad ottenere un po' di spazio ed a tenere lontani gli infortuni, permettendogli di realizzare 9 punti di media in nove partite disputate; Rodney Carney e Daniel Gibson , hanno avuto la possibilità di partire in quintetto con le rispettive squadre, Philadelphia e Cleveland, e hanno ripagato la fiducia con ottime prestazioni.
Il mio personale power ranking dei favoriti al premio di Rookie of the Year è:
1- Brandon Roy
2- Andrea Bargnani
3- Jorge Garbajosa
4- Paul Millsap
5- Rudy Gay
6- Adam Morrison
7- Randy Foye
8- Marcus Williams
9- LaMarcus Aldridge
10- Daniel Gibson