Blues per treccine

Shaun Livingston, per un po' non lo vedremo sorridere.

Livingston gives performance they've expected
Questo era il titolo dell'articolo di Jason Reid (latimes.com) in data 26 febbraio, pezzo che inizia con un'altrettanto eloquente now that's what the Clippers want from Shaun Livingston.

Appena un giorno dopo si torna a parlare della point guard di 2 metri al terzo anno nella Lega, ma il motivo è quello che tutti conosciamo: il brutto infortunio occorso durante la prima frazione della partita contro i Bobcats.

Per rendere l'idea della gravità  dei danni riportati dal giocatore, questo è il peggior infortunio in cui si è imbattuto Tony Daly, da 24 anni medico della franchigia californiana.

Lo stesso Daly ha affermato che incidenti simili sono meno rari nel football, ma dato che nel basket non si può placcare un avversario, il medico ha voluto vedersi il video dell'incidente capitato a Livingston, per capire come abbia potuto essere così violento da provocare la lacerazione di tutti i tre principali legamenti del ginocchio e la slogatura dello stesso. Se avete visto l'episodio in questo, ogni ulteriore commento è superfluo.

Si tratta del classico infortunio che può mettere la parola fine alla carriera di un atleta. Nel caso di Shaun la speranza è di rivederlo correre su un campo da basket, perché ha solo 21 anni e non ha ancora fatto vedere il meglio di sé.

Ha già  patito un serio infortunio all'altro ginocchio ed alla spalla – commenta Daly – ma ha recuperato da entrambi. Speriamo che vada tutto bene.

Tutto che significa uno o più interventi chirurgici e la conseguente fase di riabilitazione. Stagione finita, su questo non ci sono dubbi. Per il rientro, le supposizioni più ottimistiche parlano del prossimo autunno, altre prevedono uno stop di un anno intero. Ma non si possono escludere scenari peggiori.

Shaun Livingston è uno di quei talenti che è giunto nella Lega direttamente dalla High School (Peoria Central) e sul cui talento sono state spese sempre parole importanti.

Se mi permettete un parere, mi è sempre parso esagerato, anzi fuoriluogo il paragone con Magic Johnson. Neppure sono mai stato convinto che il #14 sarebbe diventato una delle stelle di prima grandezza della Lega. Ma come non ammettere che disponeva del talento neccessario ad emergere come una delle migliori point guard della NBA? O anche semplicemente una point guard affidabile, in grado di costruirsi una solida carriera?

Forse si è fantasticato troppo sulla carriera di questo giocatore, ma i critici più feroci dovrebbero anche tenere conto degli infortuni che hanno rallentato il processo di crescita di un giovanissimo atleta che non ha alle spalle l'esperienza del college e che gioca in un ruolo delicato, che richiede personalità  ed esperienza.

I progressi di Shaun effettivamente non sono stati così rapidi come molti attendevano e non nascondo di essermi schierato anch'io tra gli scettici. Ma alla prima stagione in cui non ha avuto problemi fisici ed ha potuto giocare quasi 30 minuti a partita, ha dimostrato che il suo indubbio talento sta finalmente trovando la strada giusta.

Proprio nella partita contro Golden State ho ammirato il miglior Livingston da quando il playmaker con le treccine ha fatto ingresso nella Lega. Come ho letto sul Los Angeles Times, ecco il giocatore che i Clippers stavano aspettando! Un ottimo giocatore le cui abilità  devo ancora giungere a piena maturazione. Non il nuovo Magic Johnson, semplicemente Shaun Livingston.

Venerdì, durante un intervallo della partita disputata alla Key Arena di Seattle, una scritta in sovrimpressione ricordava altri storici infortuni occorsi a giocatori nella loro permanenza alle spese di Donald Sterling. Forse gufando eccessivamente, i commentatori americani sostenevano che questi atleti sono rientrati dai loro infortuni, senza però ritrovare la brillantezza della loro precedente carriera. Ricordo i nomi di Danny Manning e Ron Harper nell'elenco.

Spero che Shaun possa tornare e dimostrare a tutti il suo valore, senza problemi fisici che possano impedirgli di esprimersi al massimo delle sue doti. Ma se proprio così non dovesse essere, mi piace pendare che Livingston possa ripercorrere la carriera di Harper, elemento importante dei Chicago Bulls campioni NBA per tre anni consecutivi.

Con la sfiga che ha avuto, come non fargli questo augurio.

Point guard: e adesso?

Contro i Sonics Tim Thomas ha indossato delle scarpe su cui comparivano ben visibili le lettere S.L. ed il numero 14. Come ha detto coach Dunleavy, Shaun è un punto chiave della squadra e, soprattutto, è uno della famiglia. Nelle interviste post-gara non si parla tanto della vittoria sui rivali in divisa giallo-verde, quanto ancora della situazione del grande assente.

Elton Brand si augura un pronto rientro del giovane amico e compagno di squadra, ma non si trattiene dal lamentare una certa sfortuna che, a mo' di nuvoletta di Fantozzi, pare seguire come un'ombra l'integrità  fisica degli atleti a disposizione di Dunleavy.

Siamo in una di quelle situazioni in cui ti domandi 'Cos'altro può ci può capitare?' ma secondo la Legge di Murphy, per quanto male vadano le cose, possono sempre andare peggio. Ed è quello che sta succedendo a noi.

Brand con queste parole non si riferisce solo a Livingston, ma anche a Cassell. Sam, che soffre di fascite plantare, ha i suoi problemi a restare in campo per molti minuti e soffre i back-to-back che affollano il calendario dei Velieri. Non a caso per la sfida in casa dei Sonics ha dovuto dare forfait, lanciando Daniel Ewing come point guard titolare.

Senza Livingston per il resto della stagione e alla luce degli acciacchi di Cassell, si è creata una voragine nella posizione di point guard. L'unico titolare del ruolo disponibile nel roster è Ewing: il backup del backup!

I principali siti sportivi americani danno per imminente la firma di Jason Hart, playmaker e buon difensore che ebbe una buona stagione a Charlotte prima di perdersi nell'anonimato a Sacramento. Scaricato dai Kings, potrebbe tornare ai Clippers già  lunedì, colmando in parte il vuoto nel ruolo di playmaker.

Guardando al futuro si possono fare ulteriori considerazioni. Quando e come tornerà  disponibile Livingston? All'avvio della prossima stagione i Clippers potrebbero trovarsi nella stessa spiacevole situazione: senza Shaun e con un Cassell prossimo ai 38 anni che certo non potrà  dirigere la squadra nelle 82 partite di regular season per 30 minuti a serata.

Contrariamente a quanto programmato, i Clippers potrebbero spendere la prima scelta del prossimo Draft alla ricerca di una point guard. Livingston era considerato il play del futuro della franchigia, ma ora quali garanzie ci sono?

28-30 [48,3%]

L 75-77 @ Seattle Supersonics
W 96-91 vs. Seattle Supersonics
W 100-93 vs. Charlotte Bobcats

Pacific Division: terzi
Western Conference: ottavi

A confermare la regola del 90 (vedi precedente team report) i Clippers hanno perso una sola gara, quella in cui hanno chiuso con 75 punti al proprio attivo.

L'obiettivo dei Clippers resta centrare la partecipazione ai playoff. Anche se fosse, affrontando Phoenix o Dallas al primo turno le chance di superare il turno sono prossime allo zero.

Per terminare nei primi opposti della Western Conference non si può continuare a fare tesoro del cattivo momento delle dirette avversarie. Inoltre è necessario sopperire all'assenza di Livingston. Questo significa che qualcuno deve dare un contributo maggiore, specie chi fin qui ha deluso.

Kaman è rientrato dall'infortunio con qualche chilo in meno e dopo alcune partenze dal pino, sembra pronto a riproporsi nello starting five. Anche Tim Thomas sta infilando una serie di partite degne del contratto che ha firmato la scorsa estate. Maggette continua a segnare la maggior parte dei suoi punti dalla lunetta, segno che le difese avversarie stentano a marcarlo.

Sam sperava di riposarsi in vista dei playoff, invece si trova a dover fare gli straordinari. Ewing… sigh. Preferisco sperare in Hart. Come potete immaginarvi, saranno davvero duri questi ultimi due mesi di stagione regolare.

Quando leggerete questo articolo i Clippers avranno già  affrontato gli Indiana Pacers, allo Staples Center. Sempre in California martedì arriveranno gli Spurs di Tim Duncan, mentre sabato prossimo la vicina trasferta ad Oakland contro i Guerrieri di Don Nelson.

next chapter – 10/03

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