Jamar Butler congratulato da coach Matta per i liberi decisivi
Stasera sulla CBS hanno trasmesso Washington-UCLA e poi Michigan-Ohio State nonostante ci fossero già le prime 2 Finali dei Tornei di Conference e una partita che poteva generare la più grossa sorpresa degli ultimi anni nella ACC; questa è una breve analisi della serata.
Washington-UCLA era la classica ultima partita di stagione regolare dove le 2 squadre avevano motivazioni ben diverse perché se i Bruins hanno dominato la Pac-10 e saranno indiscutibilmente una n.1 nel Torneo NCAA, gli Huskies devono riuscire a dimostrare qualcosa per essere considerati un bubble team. Ma per tornare alla Big Dance per il 4° anno consecutivo (le ultime 2 volte sono terminate alle Sweet 16 contro Louisville e UConn) ai ragazzi di Lorenzo Romar è rimasto poco tempo e questa è l'ultima grande vetrina dell'anno perché poi nel Torneo di Conference li aspetta uno scontro sulla carta facile contro la derelitta Arizona State e poi la sfida con Washington State per poter affrontare la vincente della partita USC/Stanford. A parte ASU sono tutte squadre che faranno il Torneo NCAA ma nessuna di queste possibili vittorie potrebbe essere considerata così prestigiosa da rivalutare una stagione mediocre.
Il primo tempo inizia e finisce con 2 parziali di Washington che chiude sul +11 un primo tempo caratterizzato dalla pessima percentuale di UCLA. Il secondo tempo vede i Bruins migliorare la percentuale dal campo ma mostra notevoli difficoltà contro una squadra che ha giocato sempre col quintetto alto (i lunghi di Washington hanno catturato 31 rimbalzi contro i 28 di UCLA) pur riuscend ad essere veloce, se Collison viene controllato e nell'area pitturata non funzionano le rotazioni difensive.
L'intensità della partita, che poi è lo spirito di tutto il basket college, si è vista a metà secondo tempo quando per una palla vagante erano più i giocatori ad essersi tuffati (7) di quelli pronti a farlo. Il +10 che permette a Washington non deve trarre in inganno perché i Bruins avevano recuperato la partita ed erano a 3 punti a meno di 2' dalla fine, ma coach Romar ha probabilmente sfruttato un errore di coach Howland che in quel momento ha fatto trovare in campo Lorenzo Mata su cui è stato commesso fallo per sfruttare il suo 36% in stagione ai liberi. Un giocatore che già li tira male, se è anche sotto pressione non può che sbagliarli entrambi e permettere a Washington di guadagnare un possesso e poi la partita.
Michigan-Ohio State era una partita identica a Wash-UCLA per il discorso motivazionale visto che OSU è una sicura n.1 mentre i Wolverines sono un bubble team ma, purtroppo per loro, se la scorsa stagione da 22-11 (8-8 di Conference) è finita al NIT ora, prima del Torneo di Conference, sono 20-11 (8-8) e come l'anno scorso, non ci sono vittorie chiave. In diverse occasioni i Wolverines, spinti anche da un pubblico fantastico, sembrava avessero preso in pugno la partita ma altrettante volte questa è tornata in discussione, l'ultima delle volte è stata sul 54 pari a 5' dalla fine quando un parziale di 7-0 viene sprecato con pessime soluzioni di attacco di Michigan che in un paio di occasioni permettono addirittura dei contropiedi e permettono ai Buckeyes di andare a +2 con 2' da giocare.
A questo puto una schiacciata sbagliata di Michigan, una palla persa di OSU ed un errore sull'1+1 dei Wolverines sono seguiti da un 2 su 2 dalla linea di Jamar Butler che sigillano la partita. In questa partita Oden ha giocato solo 23' ma è riuscito comunque ad essere il miglior marcatore e miglior rimbalzista di OSU e, più che dagli avversari o dai falli, l'impressione è che sia stato limitato proprio da coach Matta.
Wake Forest-Virginia era la partita che avrebbe potuto permettere a Virginia di vincere inaspetatamente la ACC mentre ora che ha perso la partita peggio giocata della stagione, si troverà a condividere il titolo con quelle tra North Carolina, Virginia Tech e Boston College che vinceranno l'ultima partita di regular season. Comunque vada sarà un successo per una squadra che in preseason era stata prevista all'8° posto con la lotta al titolo ristretta tra UNC e Duke.
La pressione di una partita decisiva per il titolo contro una Wake che era 4-11 nella ACC ha pesato sui Cavaliers che hanno perso la sfida a rimbalzo, tirato male da 3pti e mandato in lunetta per 43 volte gli avversari. Nonostante questo la partita si è decisa negli ultimi 5' quando 2 triple consecutive dei Demon Deacons hanno aperto un divario che Sean Singletary ed i suoi non sono riusciti a ricucire.
Belmont-East Tennessee State è stata la prima finale di un Torneo di Conference di quest'anno ed a vincere, ottenendo quindi un automatic bid, sono stati i Belmont Bruins al termine di una partita dove le 18 palle perse di Belmont sono state compensate dal dominio a rimbalzo (52-30) e dal 14 su 29 da 3pti a cui i Buccaneers hanno risposto con un 3-17 che li ha "condannati" al NIT in quanto vincitori della regular season.
Winthrop-VMI era la finale della Big South dove gli Eagles arrivavano da superfavoriti contro una sorprendente VMI che per raggiungere la Finale di Conference ha dovuto rivoluzionare il suo stile di gioco. Per tutta la regular season i Keydets hanno giocato partite ad alto punteggio (98 punti di media e per 13 volte sono andati oltre i 100 punti) ma nel Torneo della Big South han dovuto guardare la difesa e sono riusciti nelle 3 partite a tenere gli avversari sotto gli 84, ma nella Finale non gli è bastato per uscire vincitori.
E' vero che la bracketology dava Winthrop come Lock per il Torneo NCAA, ma l'automatic bid gli permette di stare tranquilli e non dover dipendere dalle decisioni di Domenica prossima del Committee. La partita è stata tirata, come nelle 2 precedenti VMI ha giocato una zona chiusa per costringere gli avversari a tirare da 3pti ed anche Winthrop è rimasta sotto il 40%, ma ha vinto a rimbalzo e dopo che il tiro del pareggio dei Keydets è uscito a Rock Hill, SC, è iniziata la festa.
Da evidenziare come la prima squadra ad essersi qualificata per il Torneo NCAA era stata già ieri Pennsylvania che, con la vittoria ai danni di Yale, è diventata irraggiungibile nella classifica della Ivy League. Come già detto in altre occasioni la Ivy è l'unica Conference che non ha un Torneo finale ed attribuisce quindi l'automatic bid alla vincitrice della regular season.