Al Jefferson è sempre più dominante, chiedere a New Jersey, sotterrati da 32 punti e 18 rimbalzi
Riappare una striscia positiva, pari attualmente a 3 vittorie. Era dallo scorso dicembre che non se ne vedeva una. Sembra che i Celtics inizino ad ingranare con un Al Jefferson dominante.
Risultati
Boston Celtics @ Utah Jazz 87-105
Boston Celtics @ Houston Rockets 77-72
New York Knicks @ Boston Celtics 94-102
Boston Celtics @ New Jersey Nets 96-88
Commento
È stata dalla scorsa metà di dicembre che i Celtics non riuscivano a segnare una striscia positiva (le famose 5 vittorie) e proprio in quel periodo Paul Pierce si è fatto male. Dopo 2 mesi e mezzo i Celtics riescono a mettere assieme una vittoria seguita da altre due W, sempre con Pierce in campo.
Non vogliamo continuare a ribadire cose già risapute, ovvero che Pierce è un autentico campione, anche se convalescente, ma è giusto far notare come le due vittorie sono state scaturite anche dagli infortuni degli avversari. Non per sminuire l'importanza delle vittorie, ma è giusto rilevare che con gli infortuni è difficile vincere, e Boston ne sa ben più di qualcosa, visto che ha 3 giocatori fuori per la stagione.
Merito comunque a Boston che col ritorno di Pierce, benché non ancora al meglio (approfondiamo l'argomento nella sezione Infortuni), contribuisce in modo decisivo alle vittorie, supportato con sempre maggiore incidenza da un Al Jefferson che continua a migliorare di partita in partita ed al momento non si vedono i limiti del suo miglioramento.
L'intesa tra i due si sta cementando e questo è importante per il futuro della squadra e puntare a qualcosa di ambizioso dall'anno prossimo. Nelle lunghe settimane in cui Jefferson giocava senza Pierce ha capito quanta pressione aveva il compagno di squadra in ogni partita, ora "sono felice di averlo di ritorno perché mi toglie pressione. Non mi possono raddoppiare se non vuoi lasciargli campo libero". E difatti le difese non sanno mai chi raddoppiare, ma soprattutto riesce a leggerle e capire cosa fare nelle varie situazioni: passarla, andare dalla parte giusta o superare il raddoppio.
Doc Rivers incassa un bel elogio dall'allenatore di Houston Jeff Van Gundy. In occasione della vittoria contro la sua squadra, Van Gundy ha dichiarato: "ci sono delle persone che sono molto stimate per essere dei grandi allenatori dell'attacco in questa lega, ma non penso che ce ne sia nessuno migliore di Doc Rivers". Non sappiamo se la sua dichiarazione sia stata dettata da sincera stima, presa in giro, delusione per la sconfitta, voglia di giustificarla od abbaglio colossale, ma facciamo notare come Boston in quella partita ha tirato col 34% dal campo, ma Houston ha fatto di peggio con il 32%.
In settimana Doc si è fatto anche notare per una dichiarazione che leva la maschera sulle gerarchie ufficiali in squadra: "per me Al dovrebbe giocare ogni sera, Paul dovrebbe giocare e poi Delonte. Per gli altri, tutti giocano se giocano duro, accetto se fanno degli errori, posso capirli, ma l'impegno dev'essere massimo per stare in campo". Valutazione corretta, visto che sono loro i tre giocatori più importanti al momento.
Leon Powe ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra. In una di queste scarse occasioni contro Utah ha avuto a disposizione ben 24 minuti e li ha sfruttati segnando 10 punti e prendendo 9 rimbalzi con un perfetto 3 su 3 dal campo e 4 su 4 ai liberi. Decisamente la sua partita migliore della stagione. Forse avrà altre occasioni nel prossimo futuro, per il momento deve attendere e continuare a lavorare.
Infortuni
Paul Pierce ritiene di poter tornare al meglio non prima di un mese a partire da ora. "Ammetto che mi sento stanco" ha detto in settimana. A domanda diretta Doc ha risposto "ottobre. Il problema è che tu giochi (si riferisce a Paul, ovviamente) in queste gare e ti senti stanco, cerchi di allenarti e ti senti ancora più stanco". Doc continuerà a tenere Pierce sotto controllo cercando di evitare di lasciarlo in campo per troppi minuti.
Ben più grave la situazione di Wally Szczerbiak, che sarà costretto ad operarsi il prossimo 8 marzo al New England Baptist Hospital per riparare problemi strutturali alla caviglia. Ad operarlo sarà sempre il medico capo della squadra Brian McKeon. "Ci sono legamenti attaccati che stringono l'articolazione e non ce ne sono all'esterno che proteggono la caviglia, sono completamente saltati. Questa operazione mi darà una nuova, forte e robusta caviglia" ha detto il giocatore, chiarendo il motivo dell'operazione e cosa si aspetta dall'operazione. Ecco quindi spiegati i motivi per cui Wally s'infortunava così facilmente. Il suo ritorno in campo è previsto per il prossimo training camp di ottobre. È il terzo giocatore che è costretto a saltare la stagione per infortunio dopo Ratliff ed Allen.
Lo temevamo, ed ora ne è arriva la conferma: Kendrick Perkins non è al meglio. Non che sia una notizia che arriva improvvisa, chiunque abbia avuto la possibilità di vedere una sua partita ad inizio stagione ed una recente si rende subito conto che non è lo stesso giocatore: ora è molto più lento, impacciato, macchinoso. Involuzione? Nemmeno per sogno, semplicemente la fascite plantare non lo lascia in pace e continua a dargli tormento, costringendolo tra l'altro a non allenarsi bene. Gioca solo per amore di questo sport, ma gli serve un'estate di cure e di riposo per riprendersi al meglio. Non fatevi ingannare dalle sue prestazioni, quello che vedete ora non è il vero Perkins.
Curiosità
Prima della gara contro New York è stato ritirata la maglia numero 3 di Dennis Johnson. Una cerimonia che testimonia la grandezza di questo giocatore, che ha vissuto i suoi momenti a Boston all'ombra di Bird, McHale e Parish, ma che ha costituito una parte fondamentale nella vittoria dei due titoli del 1984 e del 1986. Una standing ovation ha accompagnato tutta la cerimonia.
Inizialmente doveva andarci, poi è stato deciso di no per l'infortunio a Wally, ma alla fine i Celtics hanno deciso che sarebbe stato meglio per Allan Ray giocare qualche partita con gli Austin Toros della NBDL, la Lega satellite dell'NBA. Nella sua prima partita ha giocato quasi 12 minuti, segnando 4 punti, 3 assist, 1 su 2 dal campo, ma anche 5 falli. È solo la sua prima partita, vedremo come giocherà nelle successive.
Con i 5 assist contro New York Jefferson segna il suo record in carriera in questa statistica. È importante che il giocatore sappia anche scaricare la palla e far segnare i compagni, così potrà essere più pericoloso per gli avversari ed utile per la propria squadra.
Termina ad 11 la serie di sconfitte negative in trasferta, chiusa con la vittoria a Houston. Si chiudono così tutte le strisce negative iniziate dall'infortunio di Pierce.
I migliori della settimana
Doppia doppia contro Utah, doppia doppia contro Houston, mancata per 1 rimbalzo un'altra contro New York e poi il capolavoro contro New Jersey con 32 punti e 18 rimbalzi. Sono i numeri di Al Jefferson, semplicemente dominante. A nostro avviso non concorre per l'MVP della Lega solo perché ha iniziato la stagione con l'operazione all'appendicite che lo ha tenuto distante dai campi di gioco per un po' e perché è esploso solo in questa stagione. Ovviamente non può non essere nominato migliore della settimana. Nel secondo piazzamento mettiamo Pierce, naturale spalla di BigAl (fa impressione dirlo, ma è proprio così in questo momento).
Classifica aggiornata:
20 Jefferson
17 Pierce
5 Allen
4 Szczerbiak
4 West
3 Gomes
1 Green
Appuntamenti e classifiche
Altre 3 partite attendono i Celtics la settimana prossima:
domenica in casa contro Minnesota
mercoledì in casa contro Houston
venerdì in casa contro Seattle
Tre partite con storie completamente differenti. Contro Minnesota si ripercorreranno le storie degli ex Davis e Blount (Szczerbiak non sarà della partita, come noto) e sarà interessante vedere se i due saranno ancora decisivi come lo sono stati nella gara d'andata.
Houston invece vorrà sicuramente vendicare la sconfitta subita a casa loro, senza le loro due stelle. T-Mac è rientrato e probabilmente anche Yao riuscirà a rientrare in tempo per mercoledì, quindi sarà molto dura vincerla.
Venerdì infine si gioca contro Seattle. La squadra non sta andando affatto bene, ma Ray Allen dovrebbe essere della partita e con lui ogni risultato è possibile, anche se non escludiamo che sia possibile una vittoria.
Mancano ancora 24 partite alla fine della stagione regolare. Con questa settimana le vittorie sono passate a 16 e Memphis è rimasta da sola in ultima posizione. La distanza dalla terzultima è pari a 5 vittorie.
Spazio tanking
In questa occasione vediamo le dichiarazioni di un paio di protagonisti del panorama cestistico americano.
Iniziamo con Al Jefferson, che non risponde a domanda diretta, ma fa capire che è molto infastidito dalle voci sul tanking e sulla scelta: "stiamo pensando a come giocare al meglio, non siamo preoccupati di non avere scelte, ma solo a quello che c'è bisogno per aiutarci a vincere. Sono preoccupato per l'oggi, non per il domani". Non si è mai sentito che un giocatore dichiari la sua disponibilità a perdere per avere più possibilità di prendere un buon giocatore al draft, ed ovviamente Jefferson non fa eccezione, ma la nostra impressione è che lui sia decisamente determinato a vincere ogni partita. Ovviamente questo atteggiamento è deleterio per i fautori del tanking, ma ricordiamoci che sarà proprio questo atteggiamento a far vincere i Celtics dall'anno prossimo. La soluzione? Ne possiamo ipotizzare una tra il serio ed il faceto: non è che Al abbia bisogno di saltare qualche partita nelle prossime settimane?
Ora veniamo a David Stern, padre-padrone della NBA. Ovviamente lui ed il suo staff è impegnato a visionare le partite per evitare evidenti tattiche di tanking, soprattutto in un draft così profondo come questo. Sui Celtics si è pronunciato in questo modo: "probabilmente avranno una scelta molto alta. Probabilmente questa squadra, molto giovane e talentuosa atleticamente, sarà fra un anno più forte e più esperta". Tradotto: se potessi dare la scelta numero 1 ai Celtics non ci penserei su due volte e non vedo l'ora che tornino grandi.
A risentirci.