I fratelli Weaver qualche mese fa… prima che Jered (a sinistra) facesse le scarpe a Jeff!
Abbiamo superato quota 800 giorni dall'ultima no-hit in Major League.
Il 7 luglio, John Lackey degli Angels ha concesso un doppio al lead-off di Oakland, Mark Kotsay: una delle più brevi rincorse alla no-hit della storia.
Senonché Lackey ha ritirato i successivi 27 battitori, fornendo la migliore prestazione vista quest'anno su ogni monte di MLB.
A lui assegnamo il virtuale Cy Young di luglio in American League, dato che la sua linea mensile, quasi-perfect a parte, recita 5W-1L, 2 Shutout e 2.08 di ERA.
Nell'altra lega, nonostante un 4.15 di ERA nettamente peggiore degli under-2 dei mesi scorsi, Carlos Zambrano ha condotto a termine un perfetto 6-0 nelle fila dei poco brillanti Cubs; al solito, per assicurarsi le vittorie, si è aiutato con il bastone, inanellando il proprio quarto HR stagionale.
Caino a razzo!
A inizio anno Jered Weaver era nel roster di Salt Lake City, affiliata triplo-A di Anaheim (per intenderci).
Dal 23 luglio ha un record carriera di 7 vittorie e nessuna sconfitta, la miglior partenza da quando Fernando Valenzuela esordì con un 8 a 0 nel 1981, nelle file dei Los Angeles Dodgers (of Los Angeles).
Nella penultima uscita, a Fenway Park, non ha impressionato, ma la sconfitta per 7 a 6 non è decision a suo carico. Nell'ultima gara ha lanciato contro Texas, uscendo su un punteggio sfavorevole, ma il supporto offensivo del lineup, che recuperato lo svantaggio, gli ha fruttato un'altra no decision.
Qualcuno doveva lasciare il proprio posto in rotazione al promettente Jered. Quel qualcuno, 3 a 10 con ERA oltre 6 al 30 giugno, è stato suo fratello Jeff, che successivamente si è accasato a St. Louis.
Rookie of the Year… Year of the Rookie
Il fratricida Weaver si va dunque ad aggiungere alla sequela di esordienti che stanno dominando le colline dell'American League.
Papelbon (0-0, e 5 SV in luglio) ormai fa notizia solo quando sbaglia (praticamente mai): ha una blown save in più (26 su 29 il suo rapporto di conversione), ma una ERA che resta invisibile, a quota 0.51.
Verlander (3-0, 1.01) prosegue la stagione sorprendente quanto quella dei suoi Tigers; nel 2003 un corpo di giovani lanciatori ebbe una splendida annata che culminò nella vittoria delle World Series. A ricevere, in quel di Miami, i lanci di Dontrelle, Beckett, Penny, Pavano e via dicendo, c'era Ivan Rodriguez, lo stesso catcher di cui oggi si giova Justin.
Infine Francisco Liriano.
Ce l'avevano detto che era un fenomeno; ci avevano detto di portare un po' di pazienza e avremmo visto un degno erede di Johan Santana. L'attesa è stata più breve del previsto: Liriano, 4 a 1 e 1.51 in luglio, è in questo momento il miglior lanciatore dell'American League, meglio del “maestro” Johan, che comunque è pienamente nei propri standard.
Francisco, nell'ultimo mese, ha sbagliato una sola uscita (Cleveland, il 13), dominando ogni altro attacco e siglando due prestazioni da 12 strikeout (il 2 con Milwaukee e il 28 con Detroit).
Carta pazza
Avviso a tutta l'American League: cercate di lasciare fuori dalla postseason Minnesota… siete ancora in tempo!
Immaginatevi lo scenario. Serie da 5, Santana e Liriano nelle prime due, Nathan (9 salvezze su 9 a luglio, grazie a un'ERA di 0.75) a chiudere. Difficile per chiunque, anche per le corazzate dell'Est.
Il resto della rotazione non è momentaneamente al top, ma la stagione di Radke e Silva potrebbe risollevarsi da un momento all'altro. In quel caso anche le sfide da 7 incontri si farebbero dure.
Avvisati.
Le migliori prestazioni
Detto del capolavoro di Lackey (che una settimana dopo ha fatto shutout anche contro Tampa Bay) e delle due prove di Liriano.
Il 3 luglio Scott Kazmir (Tampa Bay) si è sbarazzato dei capodivision Red Sox con 10 K, a fronte di due sole valide e altrettante basi, per un complete game shutout da 120 lanci.
Il 7, in concomitanza con i 27 out di fila a Oakland, Sabathia (Cleveland) ha zittito Baltimore: 9 a 0, shutout, e sole 3 valide concesse.
In National League due shutout da due sole valide: Carpenter (St. Louis) contro i Dodgers il 14 e Jeff Francis (Colorado) contro i Cardinals il 24; quest'ultima impresa ancor più degna di menzione in quanto ottenuta nel paradiso dei battitori di Denver.
Sempre il 24, a Philadelphia, Cole Hamels si è reso protagonista di una prestazione bizzarra. Fuori dopo soli 5 inning e 1/3, ha concesso 7 punti (uscendo perdente) e conquistato 12 eliminazioni personali, lasciando solo 4 out all'inoperosa difesa (3 homer sulle sei valide concesse).
La corsa all'oro
Per concludere diamo il consueto sguardo alla virtuale classifica del Cy Young Award, dopo che è iniziata la fase discendente della stagione.
American League (in parentesi la posizione in giugno)
5. Joe Nathan, MIN: 6-0, 22 SV, 1.60, 113 Cy Young Points (9°)
4. Jonathan Papelbon, BOS: 2-1, 29 SV, 0.51, 117 CYP (1°)
3. Justin Verlander, DET: 13-4, 2.69, 118 CYP (5°)
2. Roy Halladay, TOR: 13-2, 3.04, 119 CYP (6°)
1. Francisco Liriano, MIN: 12-2, 1 SV, 1.96, 120 CYP (7°)
National League (in parentesi la posizione in giugno)
5. Chris Carpenter, STL: 10-5, 2.93, 98 CYP (17°)
4. Jason Isringhausen, STL: 3-4, 28 SV, 2.96, 100 CYP (7°)
3. Billy Wagner, NYM: 3-1, 22 SV, 2.20, 103 CYP (8°)
2. Carlos Zambrano, CHC: 12-3, 3.26, 108 CYP (15°)
1. Brandon Webb, ARI: 12-4, 2.74, 120 CYP (4°)