Ora a New York si aspettano un Lee in gran spolvero, dopo la sua prestazione a Las Vegas…
Si ricomincia: 29 partite per vedere se New York, come dice Thomas, è una squadra "con sufficiente talento per arrivare ai playoffs e fare tanta strada." Il primo problema è qualificarsi; sulle possibilità di avanzare vedremo.
La domanda che tutta la città che vive di basket si sta facendo però è un'altra: "Riuscirà il coach/presidente a non smontare per l'ennesima volta il giocattolo per aggiungere un pezzo nuovo?" Mancano poche ore alla scadenza del mercato e non sembra vero che il dirigente che ci ha abituato ai fuochi d'artificio non abbia ancora fatto nulla.
"In passato - spiega l'ex Bad Boy di Detroit - avevamo bisogno di aumentare la quantità di talento in squadra. Ora siamo in una fase diversa in cui non abbiamo bisogno di comprare per forza, bensì di assemblare il talento." L'opinione è abbastanza comune nella Nba.
Qualche giorno prima della pausa per l'All Star Game la benedizione era arrivata proprio dall'uomo che Thomas avrebbe voluto in panchina al suo posto: "I Knicks hanno tanti giocatori giovani - ha spiegato Phil Jackson dopo aver perso coi suoi Lakers 107-106 la gara dello Staples Center - con poca esperienza. Per questo ogni tanto arriva qualche sconfitta di troppo. Però ora vedi una squadra che lotta partita dopo partita e Thomas sta facendo un buon lavoro.
Parole qualificate, anche se il "Jackson pensiero" va sempre preso con le molle, che però incidono fino a un certo punto. Anche se è evidente che parte della crescita della squadra dipenderà anche dalla qualità delle decisioni dei giocatori fondamentali nei momenti caldi delle partite. Un esempio per tutti: le due devastanti palle perse di Crawford nel finale contro Utah.
Ben più importante il parere di James Dolan che negli stessi giorni ha voluto chiudere la polemica avviata dalle parole di Eddie Curry: "Quello che ho visto in stagione - ha detto il massimo responsabile delle "cose blu-arancio" - mi è piaciuto. Thomas sarà sicuramente l'allenatore per la prossima stagione. L'ho detto anche a Eddie"
Nel corso dell'ultimo viaggio a ovest che ha portato 2 sconfitte contro Utah e Golden State e la già citata vittoria californiana, c'è stato un incontro tra il Dolan e i giocatori. Chi era presente ha raccontato d'un'amichevole pacca sulla spalla del centro che aveva minacciato di "chiedere la cessione in caso di non riconferma del coach". Il tutto aveva permesso allo stesso Thomas d'uscire da signore dichiarando che "I Knicks sono molto più importanti del mio lavoro e della mia persona."
Nel frattempo, non scopriamo l'acqua calda, è probabile che proprio Dolan abbia posto un freno alla smanie del suo allenatore, imponendogli una sorta d'approvazione in caso di trade che appesantiscano ulteriormente il monte salari della squadra. Qualche telefonata Glen Gunwale, vice di Thomas l'ha fatta; il problema è che ogni volta si sente richiedere Eddie Curry o David Lee. E li la conversazione finisce.
Questi due giocatori sono considerati incedibili, e ci mancherebbe: "E' un po' come se ai Lakers chiedessero Bryant o i T-Wolves Garnett", ha scherzato Thomas. I Knicks potrebbero valutare l'opportunità di separarsi da Channing Frye e Nate Robinson in cambio della contropartita giusta.
S'è parlato tanto di Rashard Lewis: il giocatore è in possesso d'un contratto da 10 milioni di dollari a stagione per due anni, con una clausola d'uscita al termine di questa stagione. Questo significa che i Knicks dovrebbero mettere sul piatto almeno un altro giocatore perché fra Frye e Robinson non s'arriva nemmeno a 3.5 milioni di dollari.
Per questo forse sarebbe meglio concentrarsi sul presente e sui problemi tecnici che, non da oggi, rallentano l'ascesa di questo gruppo. Nel finale del tempo supplementare di Salt lake City ne abbiamo avuto un'ulteriore conferma: Crawford fermo sulla linea di fondo che flotta troppo verso la penetrazione di Deron Williams, il contatto visivo col suo uomo perso e Derek Fisher che "scivola" sulla linea di fondo per i due punti della sconfitta. Un errore da minibasket che esemplifica quel concetto di attitudine difensiva che allontana New York da un minimo di continuità .
E poi la rotazione, altro annoso problema: "E' una cosa che non mi interessa - ha spiegato Thomas dopo la partita contro i Jazz - E' molto più importante provare a vincere le partite adoperando tutti i giocatori che ho a disposizione." Evidente quindi che sbagliano gli altri 28 allenatori che cercano d'avere, per quanto possibile, una base d'8, 9 giocatori su cui contare.
A San Francisco hanno giocato in 12, col curioso caso di James partito titolare e fatto uscire 1'46" dopo per non rientrare più. Avevamo detto che la trovata sarebbe stata marginale nell'economia della squadra; ma così si rischia il grottesco. Qualcosa di simile era successo anche nelle due precedenti uscite. Francis è rientrato dalla panchina dicendosi dubbioso sulla possibilità d'essere "utile alla squadra in questa situazione. Può funzionare ma è un ruolo che non ho mai fatto."
Per certi versi si sta riproponendo la stessa situazione di inizio stagione, in cui giocavano un po' tutti senza un'apparente logica se non quella di provare; solo che alla 53esima gara le prove dovrebbero essere finite.
Le cose poi si complicano quando in campo bisogna tenere una linea a fronte di una partita in bilico negli ultimi minuti. Continuare a "non decidere", trincerandosi dietro la necessità di sfruttare ogni risorsa non fa il bene della squadra.
Questa ripresa con 6 partite in 9 giorni dirà molto delle reali chance della squadra di allungare la stagione. Per diverse ragioni sono tutte gare da vincere: gli scontri diretti contro Orlando, New Jersey e Miami, e le gare con squadre "derelitte" come Milwakee, Philadelphia e Boston. Guai a perdere quest'ultime.
Miami al momento è all'ottavo posto a tre partite. Com'era prevedibile però, con il rientro di Shaq ha cambiato passo e non è la normale ottava. Più facile tentare l'aggancio a Orlando, superando anche i Nets.
Anche Toronto prima della pausa ha girato a medie altissime: 6 partite sono una differenza netta. A meno che anche i Knicks riescano a cambiare passo e far qualcosa di meglio del 50% delle ultime 10 uscite. Che l'All Star game abbia portato consiglio?