Nets: distratti e sconfitti

VC for the win!!!

A due settimane dall'ultimo Report, le prospettive per i Nets sono cambiate radicalmente.
Avevamo lasciato una squadra cinica e vincente alla vigilia di un insidioso tour ad ovest, con un bilancio in pareggio e una brutta tegola da fronteggiare: l'assenza di Richard Jefferson per almeno 6 settimane.

Da lì in poi New Jersey ha collezionato 7 sconfitte in 9 gare, ha perso nettamente la leadership nell'Atlantic Division, e al momento non prenderebbe parte ai playoff.
Cerchiamo dunque di scoprire cosa non ha funzionato in questi 15 giorni.

Numbers

Kings - Nets 88 - 87
Warriors - Nets 110 - 109
Clippers - Nets 102 - 101
Nuggets - Nets 102 - 112
Jazz - Nets 115 - 116
Nets - Pistons 89 - 113
Magic - Nets 119 - 86
Nets - Hawks 99 - 101
76ers - Nets 100 - 98

Flashback

Cosa hanno in comune Mike Bibby, Monta Ellis e Cuttino Mobley ?
Un aiutino? Beh diciamo che di mezzo ci sono i New Jersey Nets e tre partite californiane conclusesi praticamente nello stesso, identico modo.

A Sacramento, dopo essere stati anche in vantaggio di 20 punti, i Nets hanno subito la rimonta inarrestabile dei Kings, trascinati dal loro point man, autore degli ultimi 15 punti della propria squadra, compreso il jumper al secondo extra possesso che ha sancito la sconfitta dei ragazzi di coach Frank.

Contro i Warriors il copione è molto simile. 30 minuti molto convincenti di New Jersey, che allunga fino al +18, ma ancora una volta sembra tutto inutile, perché già  all'ultimo intervallo il margine si è ridotto a 11 lunghezze, Golden State è veloce in contropiede, e Baron Davis, a 3 secondi dalla fine, è lucido nel vedere Monta Ellis libero nell'angolo sinistro per il buzzer beater della vittoria.

Ed è ancora una volta un buzzer beater vincente a punire la squadra capitanata da Jason Kidd contro i Clippers. Ma questa volta i Nets rientravano da uno svantaggio di 18 lunghezze. L'azione finale questa volta è viziata da un aiuto molto poco ortodosso di Vince Carter, che lascia libero Mobley per raddoppiare su Cassell… e per la tredicesima volta quest'anno New Jersey ha perso una partita che l'aveva vista condurre nel quarto periodo.

Tirare in causa le assenze pesanti in situazioni del genere è sempre troppo semplice e segno di mancanza di carattere, ma soprattutto, guardando l'andamento complessivo degli incontri disputati, è inutile. Non stiamo parlando di una squadra nettamente inferiore agli avversari, ma di un team che in molte occasioni, dopo aver raggiunto una presunta tranquillità  nel risultato, perde grinta, cattiveria agonistica, concentrazione.

Non ci si può nemmeno appellare alla cattiva sorte, perché è vero che per un buzzer beater vincente messo a segno contro Utah ce ne sono stati uno sbagliato contro Philadelphia e 3 subiti, ma è anche vero che i Nets concedono molto agli avversari nei finali di partita.

La parziale inversione di marcia nelle ultime due partite ad occidente è arrivata da una reazione guidata da Vince Carter, che si è assunto gran parte della responsabilità  delle cattive prestazioni della squadra. VC è stato limitato a 8 punti nel match di Sacramento, contro i Warriors ne ha realizzati 23 servendo anche 13 assist, mentre contro i Clippers ha siglato una prestazione da 33 punti con un globale 13/18, sporcata però dall'ultima azione difensiva.

Al match in Colorado Carter e i suoi compagni si sono presentati con la voglia di interrompere la serie negativa e liberarsi da questa sorta di maledizione dei finali di partita.

Quelli che Lawrance Frank chiama "errori mentali nei momenti importanti” stavolta non si sono verificati. La fuga di Denver nel primo quarto viene interrotta da un grande secondo quarto offensivo dei Nets, che restano poi a contatto con gli avversari e limitano bene le strepitose potenzialità  d'attacco dei Nuggets.

Anthony ha subito la marcatura di Antoine Wright, e ha tirato con appena il 36%, mentre la combinazione micidiale tra il numero 15 e il numero 3 di Denver in totale ha realizzato il 33 % delle conclusioni. New Jersey è stata guidata al ventunesimo successo stagionale dai 40 punti di Carter e dal career high di Nachbar, che ha messo a referto 22 punti e 6 rimbalzi.

"Le partite precedenti le ho prese molto sul personale" commenta Carter dopo l'incontro,"e voglio lasciarmele alle spalle. Ho danneggiato tutta la squadra con l'ultima azione della partita di Los Angeles, quindi stasera ho voluto dare il massimo dall'inizio alla fine.

Nella vittoria contro Utah, sicuramente più importante e gratificante della precedente, perché avvenuta contro una delle compagini più in forma della lega, anche se priva di Carlos Boozer, fresco di convocazione all'All Star Game, è ancora Carter a sancire il successo dei Nets, questa volta con una magia da quasi 9 metri, sfruttando abilmente un blocco granitico di Mikki Moore.

Ancora una volta Vincredible sfora quota 30 punti, ma New Jersey ha la capacità  di attingere energie preziose dalla panchina. Questa volta è House, con 19 punti, a trascinare la "banda del pino", seguito da Williams che ne aggiunge 12. Sorprende però maggiormente l'impatto di Wright, alla sua seconda partenza in quintetto consecutiva, dopo aver disputato solo 11 delle precedenti 19 partite. Il prodotto di Texas A&M va di nuovo in doppia cifra e seleziona molto bene i suoi tiri, registrando un 4/6 dal campo e un immacolato 1/1 dall'arco.

Merito a coach Frank dunque, che nella sfortuna – nel caso degli infortuni di Jefferson e Krstic non si può chiamarla diversamente - è riuscito a ricavare prestazioni esaltanti da Moore, Nachbar, House, e sta portando avanti la maturazione di Marcus Williams. Nella sua stagione da rookie, il point man da UCONN sta dimostrando di avere grandi potenzialità  offensive, buone intuizioni in campo aperto, ma fatica ancora nella gestione del ritmo e nel coinvolgimento dei compagni nell'azione.

Per questo motivo il nucleo di veterani è fondamentale per l'equilibrio della squadra. Devono portare quella costanza di rendimento che non può essere pretesa dai giocatori più giovani, soprattutto se partono dalla panchina. Ed è questa la ragione che fa rimanere ottimista Kidd nonostante il periodo negativo:"Abbiamo un bel gruppo di giocatori esperti, siamo già  stati in situazioni simili e sappiamo come uscirne".

Un discorso indubbiamente convincente quello del numero 5, peccato che arrivi subito prima di una partita, quella con Detroit che vede New Jersey uscire presto di scena a causa della prestazione incolore di Carter, che litiga incessantemente col canestro e manda a bersaglio solo 4 tiri su 15 tentativi. E' questo dunque un altro limite dei Nets, che se possono in qualche modo nascondere le defezioni di due titolari, non possono tuttavia sopravvivere ad una serata storta delle proprie stelle.

Nella partita successiva è Kidd a giocarsi il bonus della virgola. Contro i Magic non va mai a referto e la sconfitta è di nuovo dolorosa quanto inevitabile. Se è vero che, come è stato ripetuto più volte, Kidd sta giocando probabilmente la sua migliore stagione da professionista, è altrettanto vero che non potrebbe essere altrimenti per New Jersey, che non ha i mezzi per rimediare ai black out del suo capitano.

Massima concentrazione e massimo contributo da parte di Carter e Kidd sono pertanto le chiavi per avere successo, per rendere la stagione la più lunga possibile, ma la strada per raggiungere una piena consapevolezza dei propri mezzi sembra ancora lontana per i ragazzi di coach Frank.

Ad evidenziare le carenze della squadra è ancora una sconfitta giunta sulla sirena, questa volta per mano degli Atlanta Hawks. La partita è punto a punto, e i tentativi di allungo da ambo le parti vengono ricuciti in fretta. I Nets riescono a strapare l'over time con due layup di Carter e Williams, mentre Josh Smith sbaglia la tripla della vittoria, scacciando solo per altri 5 minuti il fantasma del buzzer beater.

Nel supplementare è ancora New Jersey a dover inseguire, ed impatta con la tripla di Carter, che lascia 2 secondi a Lue - entrato 31 secondi prima dopo essere stato seduto per 24 minuti e autore degli ultimi 6 punti di Atlanta - per trovare il jumper (questa volta la palla è entrata) che fa ripiombare la Continental Airlines Arena nell'incubo.

"Questa è stata la nostra formula in passato, siamo sempre stati bravi nel chiudere le partite, trovando la soluzione giusta o fermando gli avversari con la difesa. Per qualche ragione, quest'anno non ci stiamo riuscendo", ammette uno sconsolato Kidd.

A testimoniare che il problema è soprattutto mentale c'è un dato molto significativo: nelle ultime 6 partite New Jersey ha la percentuale più bassa della lega nei tiri liberi.
Contro Philadelphia, altra sconfitta con scarto di appena due punti dopo un supplementare, i Nets hanno infilato dalla linea meno del 60% delle conclusioni, e a nulla è valso, per esempio vincere la battaglia dei rimbalzi, cosa che per altro sembra non incidere nelle prestazioni della squadra, che spesso hanno ottenuto una W pur venendo schiacciati sotto i tabelloni.

La questione dei liberi è invece allarmante, perché nelle ultime quattro gare il tabellino recita 63 /107, e non è un caso che siano arrivate 4 L.
Nel terzo quarto a Philadelphia i Nets hanno realizzato appena 16 punti, hanno effettuato 8 tiri liberi, concretizzandone solo 2.

L'Atlantic Division ora vede Toronto saldamente in testa, mentre i Nets, con un record di 22 vinte e 27 perse, oltre ad essere fuori dalla zona playoff, stanno anche subendo la rimonta dei Knicks, che hanno solo mezza partita di svantaggio.

Main Carachter of The Week

Vince Carter è una delle icone dell'NBA del nuovo millennio. Il primo ricordo che sovviene pronunciando il suo nome risale al 2000, alla gara delle schiacciate che lo ha consacrato come "Signore degli Anelli", e lo ha inserito tra i più apprezzati dal pubblico.

Quando è arrivato nel New Jersey nel dicembre 2004, la società  ha puntato su di lui per portare i Nets di nuovo ai vertici della Eastern Conference.

In queste settimane sembra che Rod Thorn stia tornando sui suoi passi, e adattandosi ad un nuovo corollario NBA che afferma che non è sufficiente avere una guardia All Star per raggiungere almeno le finali di conference, sta dando adito a numerosi rumors che vogliono Carter in partenza.
Vincredible non sta avendo un rendimento stratosferico, però segna 0.8 punti più dello scorso anno, sta avendo percentuali migliori, e soprattutto non si tira mai indietro quando lo si carica di responsabilità .

E' il miglior marcatore della squadra con 24.8 punti di media, e nelle 16 occasioni in cui ha superato quota 30, il record dei Nets è 10 - 6.

Un aspetto curioso del suo modo di giocare, e anche un po' controcorrente, sta nel fatto che non predilige il pick'n'roll come soluzione principale per le sue azioni in isolation. Preferisce cercare il tiro dalla distanza, oppure portare il suo difensore sotto canestro per poi superarlo utilizzando la sua elevazione e la sua coordinazione in aria. Il tutto sempre con un rassicurante sorriso stampato sul volto.

Next Week

7/2 Hawks - Nets
9/2 Celtics - Nets
10/2 Nets - Magic
13/2 Nets - Spurs
14/2 Raptors - Nets

Preview

Tre partite alla portata di New Jersey anticipano invece uno scontro molto duro contro San Antonio, che non sta attraversando un momento felice, e dunque arriverà  ad East Rutherford senza la minima intenzione di commettere errori.

Ai Nets spetta invece il compito di allontanare New York in classifica, e presentarsi allo scontro diretto contro Toronto avendo fugato il più possibile distrazioni e amnesie offensive, in modo da tornare una seria candidata per i playoff.

La rotazione di coach Frank, che giostra almeno 10 giocatori a partita, sta cominciando a valorizzare giocatori come House, Williams e Nachbar, che spesso lasciano impronte importanti sugli incontri, e sarà  ancora più imposrtante che trovino continuità  e dimostrino di avere le carte in regola per costituire delle opzioni efficaci per i Nets.

Bonus Tracks

Dopo la vittoria contro i Jazz, New Jersey è stata la prima squadra nella storia della lega ad aver terminato 5 partite con lo scarto di un punto in 7 gare.

Prima della partita con i Magic Vince Carter si è recato a Daytona Beach, località  in cui è cresciuto, per inaugurare una statua che lo raffigura, posta di fronte al Vince Carter Athletic Center, alla costruzione del quale ha contribuito con una donazione di 2,5 milioni di dollari.

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