Solo i giovani a Las Vegas?

Jamaal Magloire: una mano davanti agli occhi prima di schiacciare.

Behind Blazers Beat, il blog dell'Oregonian dedicato alla squadra campione NBA nel 1977, pochi giorni fa ci ha informato di una sorta di “campagna promozionale” per l'AllStar Game. Pura utopia aspettarsi un Blazers eletto dai tifosi quale starter della partita delle stelle, ma tutti a Portland sperano che venga riconosciuto il valore di un certo #50.

Fino a Natale Randolph era l'unico giocatore che poteva vantare almeno 25 punti e 10 rimbalzi. Ora è semplicemente l'unico giocatore a registrare almeno 23 punti e 10 rimbalzi… Z-Bo, noto ai più come Zach Randolph, è il leader di una delle squadre in maggiore crescita della Lega, ma soprattutto sta facendo di tutto per meritarsi una convocazione per la gara delle stelle.

Tuttavia il timore che questo non accada è qualcosa di più di una possibilità . Lo stesso Randolph ha recentemente dichiarato che crede di meritarsi un partita delle stelle, ma che allo stesso tempo non è molto ottimista riguardo una sua selezione per la squadra dell'Ovest.

È stato preparato un doppio-pacchetto da inviare ai media e ai vari coaching staffs della Lega. Il primo continene fotografie di Zach Randolph, un elenco di dati statistici dal titolo “numeri dal All-Star”, un elenco di prestigiose citazioni da giocatori del calibro di LeBron James e Chauncey Billups, a giornalisti di USA Today e dell'Oregonian: tutti pronti a magnificare il talento del top scorer di Portland.
Per finire un dvd di highlights di Z-Bo, anche se probabilmente non hanno fatto in tempo ad inserire i 42 punti con cui Zach ha aggiornato il proprio carrier-high di punti domenica notte.

Il secondo contiene una lettera firmata Steve Patterson. Con essa il Presidente e General Manager dei Blazers invita i vari assistant coaches della Lega a considerare tre giocatori per la partita Rookie vs. Sophomore: Brandon Roy, LaMarcus Aldridge e Jarrett Jack.

Il primo è il favoritissimo nella corsa al titolo di Rookie of the Year, mentre l'ala giunta dal Texas è al decimo posto nella stessa graduatoria stilata da John Schuhmann per nba.com. Jarrett Jack ha preso in mano la squadra con grande personalità  durante l'infortunio di Roy.

Per concentrare l'attenzione sul giovane terzetto appena citato, lo stesso Patterson non ha speso una riga per un altro rookie abilmente pescato all'ultimo draft: Sergio “Spanish Chocolate” Rodriguez. Il tarantolato play iberico capace di distribuire assist come se giocasse nella Lega da sempre e, tuttavia, anche capace di registrare 18 punti (eccezionalmente con 1 solo assist) nella recente vittoria contro i TimberWolves.

Rodriguez ha dimostrato anche personalità  e intelligenza cestistica, tanto da suggerire a coach Mc Millan di lasciarlo giocare i minuti finali (decisivi) di diverse partite.

Nessuna parola neppure per Martell Webster, altro sophomore su cui molto puntano in Oregon. Tiratore stilisticamente fantastico (già  inserito nella lista dei 25 migliori pure shooters della storia della franchigia), ma ancora troppo discontinuo, discreto rimbalzista ma anche giocatore che si affida troppo al tiro dal perimetro e difensore rivedibile.

Tutte considerazioni già  affrontate da Luke nel precedente team report, tuttavia anche il prodotto di Seattle che si ispira a Ray Allen è un giocatore da seguire con attenzione e già  in grado di offrire (sporadiche) prestazioni d'alto livello.

Con Webster abbiamo elencato cinque Blazers degni di attenzione in vista del Rookie Challenge.

GIOCARE PER GIOCARE

Vi ho rifilato tutte queste noiose considerazioni sul venturo AllStar-Game principalmente per giungere ad un approssimativo bilancio di metà  stagione.

“Credo che stiano facendo grandi progressi in ottica futura. Sono passati così tanti anni senza avere qualcosa su cui costruire, nulla che non fossero brutte notizie. Questo, finalmente, è il primo anno in cui si vedono segni concreti di una ricostruzione.” Queste i recenti commenti rilasciati dal best scorer ever della franchigia, tale Clyde Drexler.

La guardia che per tante stagioni ha esaltato i sostenitori della squadra di Portland, si è anche espresso sui singoli, elogiando tra gli altri Rodriguez, Jack, Udoka e Aldridge. Si è soffermato in particolare su Brandon Roy (“He is awesome!”) rivelando come i “suoi” Houston Rockets sperassero di poter selezionare il giocatore all'ultimo Draft e, fosse avvenuto questo, non avrebbero completato la trade che ha portato Battier in Texas.

Infine poche parole su Zach Randolph, definito inequivocabilmente “di gran lunga il miglior giocatore della squadra.” Amen.

Quali aspettative c'erano per questa stagione? La città  di Portland poteva contare su una contender o quanto meno una outsider? Esistevano forse ambizioni di disputare un numero di partite superiore alle 82 di regular season?

No. I Blazers quest'anno devono crescere. Ma crescere davvero, non come negli ultimi anni. Per questo la dirigenza ha iniziato con una lenta operazione di rinnovamento che facesse dimenticare il lustro e più passato sotto l'etichetta poco edificante di Jail Blazers.

Il futuro…
Coach Mc Millan dispone del miglior assist-man tra i rookie, Rodriguez.
Randolph sta garantendo numeri, e non solo, che valgono la sfida delle stelle. Non bastasse ciò, proprio oggi ho letto una voce di mercato che vuole Randolph possibile partente prima della deadline. Non mi interessa discutere ora di questa ipotesi, ma riportare la motivazione che accompagnava la notizia. Il valore di mercato di Zach non può incrementare ulteriormente.

Si diceva già  in periodo pre-draft che Roy sarebbe stato, tra le matricole dell'attuale stagione, il più pronto. Roy è il top scorer tra i rookie (14.4 ppg) ed è preceduto dal solo Randolph nei Blazers. Analizzando l'impatto nella propria squadra, Roy è anche terzo per assist (3) e rimbalzi (4.3) a partita, primo nei recuperi (1.36) a fronte di solo 1.64 turnovers nei 32.3 minuti che gioca a partita.

Randolph, Roy, Udoka, Jack, Rodriguez, Webster, Aldridge e via dicendo. Credo che ci siano ottime prospettive per il futuro, ma già  il presente è decisamente positivo. Molti candidavano Portland ad essere la franchigia peggiore della propria Conference, profetizzando un record anni luce dall'attuale 42.2%.

Questi Blazers non disputeranno i playoff, inutile farsi illusioni. Plausibilmente continueranno ad alternare sconfitte imbarazzanti (vedi Celtics) a vittorie spettacolari (come contro i Lakers, in novembre). Prendiamo le ultime due partite disputate: una sconfitta di 30 punti (69-99) contro i Rockets dopo essere stati punto a punto per quasi trenta minuti di gioco e una vittoria dopo doppio overtime (compresa rimonta da -16) contro i Grizzlies.

L'importante è che continui a svilupparsi il progetto su cui sta lavorando (molto bene) Patterson. Che McMillan riesce ad inculcare una certa mentalità  difensiva a giocatori di talento ma poco propensi a sgobbare nella propria metà  campo. Che i rookie facciano esperienza ed aggiungano un po' alla volta quelle armi che ancora non sanno usare.

Se posso dirlo, che si divertano pure! Lontani dallo stress di un obiettivo da raggiungere a tutti i costi, i Blazers posso anche concedersi qualche giocata per lo spettacolo, come le ormai note schiacciate no-look del veterano Jamaal Magliore.

Go Blazers! Come sostiene Drexler, già  ora “c'è molto di cui essere orgogliosi.”

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