Periodo difficile per il Mago

Per Andrea gli sforzi sono stati vani ultimamente

Rookie Wall, lo chiamano.
E' quel muro immaginario contro il quale, prima o poi, ogni giocatore del primo anno pare debba schiantarsi. Le ragioni della sua esistenza sono multiple: la stagione da professionisti Nba segna un qualcosa di totalmente nuovo per ogni matricola, abituata a ritmi, ambienti e attenzioni totalmente diverse.

A questo punto della stagione, in tre mesi, Bargnani ha già  giocato 43 partite ufficiali, poco meno di quelle che ha giocato lo scorso anno con la Benetton in 7-8 mesi, Coppa Italia ed Eurolega comprese.

Anche i giocatori provenienti dalla NCAA in una stagione intera arrivano a giocare al massimo una 50ina di partite. Si tende dunque ad evidenziare un motivo soprattutto fisico, oltre che mentale, per giustificare il calo di rendimento piuttosto netto che i Rookies, solitamente, hanno a metà  stagione, prima dell'All Star Break.

Tutti, a quanto pare, prima o poi sbattono contro questo muro, e nemmeno Andrea ha voluto farne a meno. Gli ultimi 10 giorni per l'italiano sono stati pregni di difficoltà , con brutte percentuali e partite piuttosto deludenti, nonostante un promettente avvio di settimana. E coach Mitchell, per una volta, tiriamolo fuori dalla lista degli imputati.

Avavemo lasciato il romano rinfrancato, elogiato pubblicamente da Dirk Nowitzki (ecco l' intervista del tedesco), e leader (proprio davanti a Dirk) della particolare classifica dei giocatori alti 7 piedi con il maggior numero di tiri riusciti da 3.

Lo ritroviamo ora in collegamento in diretta con Quelli Che Il Calcio in una domenica di fine Gennaio, appena tornato da un trasferta ad Indianapolis piuttosto disastrosa per lui e per la squadra, ma comunque sorridente e disposto a stare ai giochini di Bagatta, Ventura e Gnocchi.
Vediamo come siamo arrivati a tutto ciò.

I Raptors, dopo la trasferta di Philadelphia, hanno iniziato un home standing di 5 partite. Primi avversari i deludenti Sacramento Kings, ultimi nella loro Division, ben lontani dai fasti delle finali di Conference con i Lakers di Kobe e Shaq.

La partita è vinta facilmente dai Raptors per 101-85 (qui gli highlights della partita), Andrea gioca poco sia per problemi di falli (2 in 4 minuti appena entrato) sia perché Grahm e Garbajosa, oltre all'intoccabile Bosh, stavano facendo un'ottima partita, risultando decisivi nell'allungo definitivo di Toronto.

I suoi 17 minuti sono però di sostanza, con 7 punti 5 rimbalzi e alcune azioni difensive ottime (come questa stoppata ad Abur-Rahim), elogiate apertamente dai radiocronisti del sito http://www.fan590.com/ , che mette a disposizione una radiocronaca LIVE per tutte le partite dei Raptors

La partita seguente ha visto arrivare in Canada i Jazz, la squadra contro la quale Andrea giocò la sua prima bella partita.

I giocatori di Coach Sloan dimostrano la loro forza, imponendosi 102-94 (ecco gli highlights della partita), ma Andrea disputa una buona prova, che potete osservare nei particolari qui .
Insieme ai 12 punti e ai 5 rimbalzi, il Mago stoppa Carlos Boozer e soprattutto prende il primo fallo tecnico della carriera, dopo veementi proteste per un fallo fischiatogli contro.

Nella seguente partita arrivano all'ACC i Charlotte Bobcats, nelle file dei quali milita uno de candidati al Rookie of the Year, Adam Morrison.

Il nostro stravince il confronto, giocando una grande partita, contribuendo in prima persona alla facile vittoria 105-84 dei Raptors (ecco gli highlights ) e regalandoci ancora una volta alcune azioni da stropicciarsi gli occhi.

Questa foto testimonia una sua entrata che il radiocronista non ha esitato ad accostare al DOCTOR J, Julius Erving.

Mentre Morrison chiudeva con 3 punti, Bargnani segnava 14 punti (9 nei primi 2 minuti di permanenza in campo) con 3 rimbalzi 1 rubata e 1 stoppata.

Un'ottima partita dunque; un buon periodo dunque, testimoniato anche dai Midseason Awards di Nba.com, dai quali è significativo estrapolare questa opinione del giornalista Rob Peterson:

Il giocatore di Toronto Andrea Bargnani ha enorme talento, ma è stato il suo Gm a dover spronare l'allenatore a farlo giocare di più. Quando invece Roy è in campo a Portland, i Blazers sono una squadra decisamente migliore. E nessuno ha dovuto spiegarlo al coach Nate McMillian.

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In aggiunta sono arrivate anche le parole di Steve Kerr, tratte da questo articolo trovato su Yahoo Sports:

I Raptors hanno usato la loro prima scelta per prendere Andrea Bargnani, e sembra che abbiano fatto la scelta giusta, in un Draft molto povero. Dopo un inizio lento, Bargnani ha iniziato a trovare confidenza giocando più minuti. Ha capacità  da 3 punti, può mettere la palla per terra e, dall'alto dei suoi 2 metri e 11, può tirare in faccia ai difensori. I suoi numeri non sono da capogiro (10 punti e 4 rimbalzi in 23 minuti di media), ma sta mostrando un ottimo potenziale)

Dopo tutto questo miele, tutti pensavamo che avremmo continuato a vedere il solito, ottimo Andrea. E invece un attacco febbrile e (forse, chissà ) anche il Rookie Wall hanno prodotto 3 partite negative.

La prima, contro i New Orleans Hornets, non l'ha giocata, per l'influenza appunto. I Raptors hanno vinto ugualmente 90-88

Nella seconda, vinta 96-90 contro i Boston Celtics, ha contribuito con 7 punti, 3 rimbalzi e 3 assist (career high pareggiato), ma 3-10 dal campo, 1-6 da 3 e una presenza quasi impalpabile nei momenti decisivi, che ha passato maggiormente in panchina.

La terza, in back-to-back e in trasferta ad Indiana, persa 102-84, l'ha giocata e anche a lungo (22 minuti), ma è come se in campo non ci fosse stato. E anzi: forse sarebbe stato meglio che in campo proprio non ci fosse entrato, almeno da poter smaltire del tutto l'influenza e evitare una prova pessima che gli ha fruttato 2 punti (con 1-6 dal campo) 1 rubata e 2 falli.

Ora Toronto avrà  3 giorni di riposo, e si spera che Andrea possa smaltire al meglio i postumi di questa influenza che hanno fatto calare il suo rendimento, in modo da non perdere il treno per il quintetto titolare del Rookie Challenge all'All-Star Game e garantirci altre prove emozionanti.

Gli altri rookies, infatti, stanno passando un periodo di grazia e non si sa mai che il posto in quintetto possa essergli soffiato da sotto il naso.

Ma le probabilità  sono piuttosto basse, anche vedendo quanto l'italiano sia comunque apprezzato e rispettato dai tifosi, che con i loro voti lo piazzano in testa a questa classifica .

Rimandando la vostra attenzione al prossimo articolo (che uscirà  presumibilmente Giovedì 8 Febbraio in modo poi da poter farne un altro con le quattro partite pre All Star Game), faccio i soliti auguri al Mago: Forza Andrea!

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