Capitan America torna a casa

Claudio Reyna e Bruce Arena alla presentazione con la nuova maglia

Nel ritornare negli Stati Uniti dopo 12 anni passati oltreoceano, Claudio Reyna darà  il via all'ultimo capitolo della sua lunga e onorata carriera da giocatore. Ma ci troviamo di fronte ad un caso particolare, perché Reyna è il giocatore americano che più ha avuto successo all'estero.

Ce ne sono stati e ce ne sono altri di calciatori a stelle e strisce con carriere di notevole livello. Ci viene in mente innanzitutto John Harkes, che in Inghilterra vinse una League Cup con lo Sheffield Wednesday, raggiungendo poi per due volte la finale della FA Cup. Ci sarebbe anche Kasey Keller, che in Europa ci è arrivato prima di Reyna e ancora si fa onore con il Borussia Mà¶nchengladbach.

C'è Brad Friedel, sempre tra i migliori portieri della Premier League da quando è sbarcato al Blackburn Rovers nel 2001. Brian McBride, che nonostante l'età  quest'anno è il top scorer del suo Fulham, che gli ha anche offerto un rinnovo del contratto per più di $2 milioni. O anche Steve Cherundolo titolare per sette anni e ora anche capitano del Hanover '96.

Ma nessuno di questi è in grado di poter paragonare la propria carriera a quella di Reyna, spesa in cinque squadre di tre diversi campionati europei: Bayer Leverkusen e Wolfsburg in Bundesliga, Rangers Glasgow nella Scottish Premier League, Sunderland e Manchester City in Premier League.

Per dare un'idea, il City per avere Reyna dal Sunderland appena retrocesso pagò ben $4 milioni. Di conseguenza o l'allenatore del Manchester City di allora, il grande Kevin Keegan, era andato fuori di testa da far tirare fuori alla sua società  tanti soldi per un giocatore che - per molti tifosi e giornalisti americani - è troppo spesso infortunato, oppure aveva visto lungo, come in realtà  poi è stato.

Reyna sicuramente non è un giocatore spettacolare, non ha il lancio lungo alla Platinì, ma è uno essenziale, capace di giostrare a centrocampo e di far girare la squadra dandole tempi ed equilibrio. Quanto i New York Red Bulls guadagneranno dal suo arrivo molto dipenderà  non solo da lui, ma dai suoi compagni.

Il suo è un gioco non esaltante e fine a se stesso, ma in grado di esaltare i giocatori che ha vicino.
Il suo ruolo ideale è quello di collegamento tra la difesa e l'attacco, sapendo muoversi con abilità  in tutte le posizioni del centrocampo. Bravo nel cross e nel tiro dalla distanza, è un combattente forte nei tackle e anche di testa.

Probabilmente su di lui, sulle sue caratteristiche, non si potrà  contare con continuità  in questa stagione, specialmente durante le partite estive, quando avrà  compiuto 34 anni e acciacchi e infortuni passati si faranno sentire.

Il rischio per i tifosi di NY è quello di ritrovarsi nella stessa situazione che dovettero vivere con Tab Ramos, ottimo centrocampista della Nazionale USA a inizio anni '90, ai tempi dei MetroStars, uno che ha passato più tempo in infermeria che in campo. Reyna è effettivamente un rischio, ma il suo potenziale vale sicuramente l'investimento, e chi pensa che sia tornato a casa solo per mettere insieme un po' di soldi non lo conosce affatto.

La questione relativa allo slot di DP Rule sembra essere un po' fuori luogo. La regola infatti, approvata nello scorso autunno dalla MLS per iniziare ad attirare talenti e far crescere la qualità  del gioco, non stabilisce certo che debba essere usata solo per i giocatori stranieri, ma invece per riuscire semplicemente a portare nella MLS giocatori che altrimenti sarebbero al di fuori delle possibilità  dei singoli team, stretti come sono nei $2.1 milioni del salary cap, ed è esattamente il caso di Reyna, uno che in Inghilterra guadagnava $60.000 a settimana.

La DP Rule in realtà  consentirà  ai club della MLS di poter eventualmente tenere in casa i propri migliori prodotti (vedi ad esempio uno come Clint Dempsey, recentemente passato al Fulham, in Inghilterra).

Certo, altri team, quali i D.C. United, useranno la regola per pescare qualche talento giovane o meno in Sud America, ma più in generale è possibile che molti di quei giovani giocatori americani che oggi decidono di trasferirsi in Scandinavia possano vedere finalmente davanti a sé la possibilità  di guadagnare rimanendo a casa, in un campionato e in un paese che non hanno certo nulla da invidiare ai campionati nordici.

I termini del contratto di Reyna non sono stati resi pubblici, ma si sa che la durata è per due anni, e che l'ammontare sarà  sicuramente superiore ai $400,000 previsti come limite fino al quale è la MLS a pagare, e oltre i quale scatta la Designated Player Rule, attraverso la quale è la proprietà  del team ad intervenire direttamente.

Difficile comunque che Reyna possa arrivare a guadagnare più dei $3 milioni lordi che prendeva a Manchester, ma certo non ne sarà  così lontano.

I Red Bulls scommettono su Reyna non solo come centrocampista di talento in grado di far fare un salto in avanti alla squadra, ma anche come leader carismatico capace di far crescere al meglio i giovani. “Sarà  il centrocampista centrale più affidabile che potrete trovare nella MLS", ha dichiarato il coach dei Red Bulls Bruce Arena. "È uno intorno al quale possiamo ricostruire la squadra, che dà  fiducia all'intero gruppo".

Quando Claudio Reyna lasciò il New Jersey per la Germania, la Major League Soccer ancora non esisteva. Il soccer USA era ancora in quel periodo di passaggio fra il successo dei Mondiali di casa del 1994, dove arrivarono al secondo turno, e il via della nuova lega, che la federazione aveva promesso alla FIFA.

Oggi invece, al suo ritorno trova un paese che sta iniziando ad abbracciare questo sport e una lega che pare in ottima salute. Ciò che Reyna ovviamente non è David Beckham, non è una stella del firmamento del calcio mondiale in grado di attirare il tifoso per caso. Ciò che è invece: uno dei migliori calciatori americani di sempre, con i quali il giovane calciatore del New Jersey come di un altro Stato può identificarsi, che i tifosi USA hanno visto capitanare la propria Nazionale ai Mondiali, uno che ha aperto la porta con le sue capacità  e la sua professionalità  a decine di altri giocatori americani in Europa.

Va detto che molte sono le critiche e i dubbi piovuti sulla scelta di Arena di puntare su Reyna, che lui conosce sin da quando lo allenava ai tempi del college, giocatore dall'infortunio facile e dal poco appeal, secondo molti. Tanto più viene criticata la scelta dei Red Bulls di utilizzare uno slot della DP Rule per un giocatore americano a fine carriera. Sullo stato fisico di Reyna si può discutere.

Claudio Reyna avrebbe sicuramente potuto giocare un altro paio di stagioni ad alto livello in Inghilterra, ma per lui e la sua famiglia era arrivato il tempo di tornare a casa. “Tornare è fantastico", ha detto Reyna al New York Daily News. “Qui al Giants Stadium da ragazzo venivo a vedere giocare i Cosmos. Non potevo chiedere di meglio".

Infatti, dopo un solo giorno dalla risoluzione del suo contratto con i Citizens, Reyna è stato presentato alla stampa dai New York Red Bulls, che lo hanno potuto ingaggiare grazie alla "Designated Player Rule". "Sono cresciuto a poche miglia da qui, a Springfield", ha aggiunto Reyna, calcisticamente formatosi presso la St. Benedict's Prep di Newark, scuola con uno dei migliori programmi calcistici d'America. "Era il momento giusto per tornare, ed era la cosa che avrei sempre voluto fare".

Tornando a Reyna, la questione che più preoccupa molti tifosi americani su forum e blog è relativa a se Reyna valga il contratto offertogli dai Red Bulls. Le basi di certe osservazioni stanno nel fatto che non è uno che segna molto o che fa assist con regolarità .

Ma Arena, come abbiamo detto, sa che quello che Reyna può dare, e poi non si diventa capitano della Nazionale e tre club differenti (Wolfsburg, Sunderland e Manchester City) se non si posseggono determinate qualità  tecniche e di leadership, tanto più fondamentali in una squadra che presenta alcuni dei suoi migliori giocatori con un età  molto giovane, come Josmer Altidore (17 anni) e Marvell Wynne (22).

E poi, Bruce Arena non è un sentimentale, non è certamente andato ad ingaggiare un giocatore solo perché suo amico. In cambio di un DP slot infatti, i Red Bulls hanno ceduto il capitano della Nazionale dell'Honduras, e 2004 MLS MVP, Amado Guevara ai Chivas USA, e avevano bisogno di qualcuno che lo potesse sostituire, possibilmente in meglio, vista la sua discontinuità .

E chi meglio di Reyna, secondo Arena con ancora nelle gambe due stagioni ad alto livello. “In passato nella MLS abbiamo visto giocatori di grande esperienza, generalmente stranieri, ma che non sono arrivati qui con il giusto approccio", ha detto Arena, "Abbiamo qui invece un giocatore che conosce la lega, pur non avendoci mai giocato, e che con il suo ruolo e la sua esperienza sarà  in grado di guidare la squadra dentro e fuori dal campo".

Quello su cui punta Arena è quello che a NY (ai MetroStars prima e ai Red Bulls l'anno scorso) è sempre mancato in questi 11 anni di MLS. Quella voglia di vincere, di arrivare, qualcosa che invece Reyna nella sua carriera in nazionale e in Europa ha sempre dimostrato, e che l'ex CT degli USA spera che il giocatore possa infondere al team.

E chissà  che in futuro non si inizino a vedere più ritorni di gente come Reyna che arrivi come quello di David Beckham. E chissà  che avere "a casa" calciatori dall'esperienza e dalla qualità  di Brian McBride, Carlos Bocanegra, Oguchi Onyewu o anche i canadesi Tomas Radzinski (Fulham) e i fratelli Julian (Deportivo La Coruà±a) o Jonathan (Feyenoord) De Guzman, che farebbero sfracelli a Toronto, non possa essere un bene invece di dover vedere dinosauri in campo.

Inoltre, non dimentichiamo l'enorme serbatoio di giovani che giocano a calcio negli USA, e che per la prima volta potranno avere davanti a sé la possibilità  di orientarsi al calcio come sport professionistico, sia per i soldi che iniziano a girare, sia per il livello dei calciatori che si apprestano a scendere in campo.

La conferenza stampa di presentazione di Claudio Reyna.

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