Luol Deng andrà all'All Star Game?
Josh Howard e Luol Deng, sono due giocatori simili in alcuni aspetti del loro gioco, che grazie ai progressi ottenuti nell'ultimo periodo, possono sognare di partecipare al loro primo All-star Game.
Militano in due delle squadre migliori della Nba, sono entrambi transitati per il college, anche se Deng solo per un anno, entrambi sono, attualmente, i secondi migliori realizzatori delle rispettive squadre e tutti due hanno visto migliorare notevolmente le loro cifre da quando sono entrati nella lega.
Josh Howard è stato scelto con la numero 29 del draft del 2003 dai Dallas Mavericks; proveniente da Wake Forest, dove è stato nominato primo quintetto dell'ACC e dove ha mantenuto una media di quasi 14 punti. La sua scelta, in una posizione molto più bassa di quello che si sarebbe meritato, ha lasciato interdetti molti addetti ai lavori, prima di lui, infatti, sono stati scelti Gaines, Bell, Caparkapa, Ebi, nomi che non hanno lasciato il segno nella lega.
Dopo i primi problemi affrontati sotto la guida di coach Nelson, e dovuti anche ad un roster molto completo nella sua posizione con Finley e Stackhouse, le sue cifre sono state, ad ogni modo, buone, con 8.6 punti e 5.5 rimbalzi di media; l'anno successivo, il 2004, ha visto la sua decisiva esplosione, partendo titolare nelle 76 partite giocate, e raccogliendo 12.6 punti, 6.4 rimbalzi e 1.5 rubate. L'anno scorso, dopo la cessione di Michael Finley, Josh ha avuto maggiori responsabilità in attacco, migliorando le sue statistiche nei punti realizzati e nella percentuale di tiro da 3, passati rispettivamente a 15.6 e a 42.9% (l'anno precedente era 29.6%!).
Quest'anno Howard si sta dimostrando uno dei giocatori più solidi da affiancare ad una prima punta qual'è Dirk Nowitzki, i suoi miglioramenti si sono intravisti in tutti gli aspetti del gioco, ma soprattutto difensivamente, dove, sotto la guida di coach Johnson, ha dimostrato di essere uno dei migliori giocatori per difendere sia sui lunghi che sui piccoli. Con 19 punti di media è il secondo miglior realizzatore della squadra, dietro al fenomeno tedesco, mentre con i 7.1 rimbalzi, è il terzo miglior rimbalzista dei Mavs; se a queste cifre si aggiungono i quasi 2 assist e più di una stoppata a partita, l'equazione per fare di lui un All-star è già completa.
Luol Deng a differenza di Howard, Deng è rimasto solamente per un anno al college, e più precisamente a Duke sotto la guida di coach K; scelto col numero 7 al draft del 2004 da Phoenix e poi girato ai Bulls, il sudanese di nascita con passaporto inglese, ha avuto come insegnante, in Egitto, l'ex giocatore Nba Manute Bol, appartenente alla sua stessa tribù d'origine.
Deng ha dimostrato da subito di poter dire la sua in questa lega, come dimostrato dalle sue cifre da rookie: 11.7 punti, 5.3 rimbalzi e 2.2 assist di media a partita, e nell'anno successivo, ha incrementato queste cifre portandole a 14.3 punti e 6.6 rimbalzi, giocando anche un numero maggiore di minuti.
Ma è quest'anno che Deng sta facendo vedere le cose migliori, migliorando di molto le 2proprie statistiche. Il sistema di gioco di coach Skiles lo sta aiutando enormemente, le ottime esecuzioni offensive dei Bulls, danno la possibilità ai giocatori di effettuare molti tiri, e la maggior parte di questi con molto spazio a disposizione; con i 18 punti, 6.5 rimbalzi, 2.3 assist e 1.2 stoppate a serata, Luol si è iscritto alla lista per essere nominato come Most Improved Player (Giocatore più migliorato della stagione), e, cifre alla mano, potrebbe addirittura meritarsi la convocazione per l'All-star Game.
Howard e Deng, dunque, sono due giocatori simili nello stile di gioco, entrambi con un ottimo tiro frontale, una gran fisicità , la capacità di difendere anche su giocatori più alti, grazie all'atletismo, o più bassi, grazie alla rapidità e alle braccia lunghissime, capaci di correre in contropiede e di finirlo con una grande giocata; soprattutto, però, condividono la speranza e la possibilità di partecipare al loro primo All-star Game, a metà febbraio a Las Vegas.
Nelle interviste, questo fatto è lasciato in disparte, come si evince da una delle ultime interviste rilasciate da Deng, in cui il giocatore sudanese rimane vago nella risposta, alla domanda del giornalista sulla sua possibilità di partecipazione alla partita delle stelle:
Giornalista - Si è fatta strada nella tua mente l'idea di poter essere inserito nell'All-Star team dell'Eastern Conference? Sei stato menzionato tra i giocatori che hanno delle possibilità .
Deng - Ne sono a conoscenza ma non ci penso. Voglio concentrarmi sul mio obiettivo principale, che è quello di giocare al meglio, per permettere alla mia squadra di vincere il più possibile, lasciando che poi le cose vadano come devono andare.
Ovviamente i due ragazzi non possono non pensarci, essendo una cosa che per la maggior parte di loro ha un grande valore ed una grandissima importanza; di certo non sarà una cosa semplice, Howard, infatti, nell'affollatissimo Ovest, dovrà vedersela con nomi del calibro del suo compagno Nowitzki, di Kevin Garnett, Tim Duncan, Elton Brand, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, Shawn Marion e moltissimi altri; mentre Deng, nell'Est un po' meno ricco di nomi, se la vedrà con Lebron James, Chris Bosh, Tayshaun Prince, col suo compagno Andres Nocioni, con Jermaine O'neal, Richard Jefferson, Paul Pierce e altri.
Le possibilità sono poche, ma le speranze molte, non è detto quindi, che, quando saranno stilati i roster delle due squadre, qualche sorpresa non ci sia, e due sorprese potrebbero essere proprio Howard e Deng.