In Boston Atlanta l'età media era da NCAA, non da NBA…
La preparazione è stata perfetta, giustificazione firmata di fidanza per esenzione da ogni genere di prestazione, domestica e non, per la serata, ritardo anticipato in ufficio per il giorno successivo, doppia birra scura in frigo e barile di caffè americano pronto per la nottata.
Bottiglia di Pinot nero di Vallania stappato per aperitivo giusto mentre Ambrosini pontifica sulle carenze di regular season NBA ed il Menego racconta perché non ha varcato l'oceano.
Il lonzino di cinghiale viene tagliato mentre contemporaneamente cominciano tre partite ed io scendo nel panico. Il video rec è in blocco unico con Tv della camera da letto, per contratto odierno feudo della fidanza.
Zappinghizzo velocemente ed escludo la Ginobili band che mi guarderò dopo in differita.
Toronto-Phila e contemporaneamente Boston-Atlanta restan in menu. Al secondo bicchiere di vino (apprezzabilissimo) Tranquillo spara la mina sul Parker secondo lui miglior difensore puro NBA, il mio calice vacilla basito.
Ho ancor negli occhi il Vince Carter che allegramente stupra l'ingenua difesa dell'elegante guardia ex Maccabi. Sinceramente Parker è ragazzino educato carino con movimenti di seta ma, come possa marcar lui lì delle guardie grosse e cazzute NBA proprio rimane un mistero.
Secondo me i due bravissimo telecronisti sponsorizzano un po' troppo gli estratti europei.
Anche il martellamento su Bargnani era quasi arrivato a farlo diventar antipatico. Domenica con Dallas il romano mi aveva invece molto sorpreso, ancor limitato, con poche opzioni offensive, un po' goffo, ma assolutamente vivo.
Personalità , carisma e decisione, speriamo lo faccian giocar di più. Andar ai playoff o no in quella drammatica division conta poco, tanto verrebbero asfaltati da chiunque al primo turno.
Finito l'antipasto, i drammi di Phila senza star rendono la partita inguardabile. Bosh è antipaticissimo, Bargnani non la mette, io fremo e salto su Atlanta-Boston.
Sbatto contro una partita che sembra di juniores che per sbaglio han incocciato in due casse di maglie NBA. Ma son giovani veloci ed arditi, nulla male per una partita di NCAA, ma qui siamo nella notte bianca NBA, arghhh non nascondo che son un po' deluso.
Finisce lo strazio di Phila e comincia lo show di kobe81 2006. Interesse poco, mi attacco al telecomando e per fortuna incoccio con la sfida della famiglia Dunleavy. Il bimbo un po' in crisi becca la giornata giusta ed affonda i Clippers del padre, in giacca da arresto immediato.
Negli Warriors, Don Nelson non tradisce mai, il tracagnotto Baron è uno spettacolo e, il giovane Ellis una certezza futura. Ma per piacere tagliate quelle treccine al maraglissimo veliero Livingston perché non si fa guardar.
Nel frattempo Kobe ha abusato della difesa dei Raptors e, nel primo quarto della replica Spurs parte il primo tazzone di caffè americano.
Colpisce che Bargnani (un 85) è già molto più giocatore di Tyrus Thomas (86) ma che entrambi son lontanissimi da Bosh (84). Chiaro che debban maturare, ma quanto può maturare un giocatore in realtà ? In effetti io che son un 67 ancor aspetto tal maturazione.
Comunque partita decente, Ginobili all' assalto del fortino, Thomas a murar ogni cuoio volante, il Parker buono a pensar alle liste di nozze e, Ben Wallace a meditar in borghese.
Stappo birra scura, tradisco un po' la NBA con gli Aussi Open di tennis e comincia la sfida di Memphis che andrebbe guardata solo per ammirar l' allenatore ad interim dei Grizzlies.
Un Hobbit dalle italiche origini vestito da uno stilista Cambogiano in piena alluvione monsonica. Pantaloni con orlo cortissimo che evidenzano silouette da cartone animato. Filosofie di gioco da far sembra Don Nelson un Messiniano con saio e flagello.
Il buon Tony Barone decide di sfidar i Suns al corri e tira. Qualsiasi tazza di caffè diventa superflua; dal mio Sony sgorgano serie di canestri che il regista nemmanco riesce a seguire. Se i Suns son di bellezza cristallina anche i Baroniani Hobbit non fan una brutta figura. 79-72 all'intervallo!
Ovviamente ci sarà chi contesta, la fazione contro il ciap e tira è già li che gufa per i playoff. il vero basket è quello di difesa, si si si, frega nulla, questo è un piacere per gli occhi, se poi vinceranno pure l'anello tanto meglio.
Intanto pare sia tornato animale anche il buon Amare e se rimane così nei playoff qualcuno dovrà pur marcarlo. Nel quarto quarto il massacro è già avvenuto i titolari son stanchi ma il D'Antoni li lascia in campo, nel frattempo mi distraggo un po' a veder la Sharapova nel centrale di Melbourne a soffrire sotto i 40°. Ha problemi ad un fianco ed una terapista la massaggia. Rivalutatissimo il lavoro medico.
Intanto a Memphis Jalen Rose non entra in campo manco se ebola dovesse colpire tutto lo starting five dei Suns ed il buon Tony Barone porta negli spogliatoi i suoi orli dei pantaloni a metà polpaccio. La Sharapova e Nash mi han tenuto ben sveglio, posso affrontar anche l'ultima fatica.
Kobe versus Wade. J Will si presenta con scarpe di bruttura inverosimile e già mi infastidisco, poi Tranquillo e Buffa son andati a letto, e quelli americani non son divertenti, ma io resisto. Solo che poi Kobe mi comincia a far il raffinato intellettuale altruista, solo passaggi nei primi quarti, fa il fighino che fa giocare i compagni sfigati.
Gli metton a marcarlo Kapono (a cui forse farei canestro pure io) e lui manco guarda il canestro. No no no proprio non ce la posso fare, forse posso salvar qualche ora di sonno sperando di non aver come incubi le scarpe di Jason Williams, gli schemi di attacco di Phila o Tony Barone in costume.
La prima notte bianca del basket è andata ed in fondo non è stata nulla male.