James Jones sembra essere tornato quello della scorsa stagione. I Suns ringraziano.
Vecchia palla, nuova vita. Almeno questo è quello che penserà James Jones, il nuovo "ottavo sole", l'ultimo giocatore della rotazione che vuole D'Antoni, che più volte ha dimostrato la sua predilezione per rotazioni corte. Ci sono voluti due mesi e un cambio di palla per trovare l'accompagnatore di Barbosa e Thomas dal pino. "E' tutto ciò di cui abbiamo bisogno - sosteneva in conferenza stampa Mike D'Antoni – La sua intelligenza cestistica, la sua difesa sono perfette per noi ed è anche un gran tiratore. Spero solo non gli cambino di nuovo la palla".
E' possibile che il ritorno della palla tradizionale abbia cambiato così tanto un giocatore che tirava col 30% dal campo e il 25% da tre? Se ci atteniamo ai numeri, pare proprio di sì. Dal 2 gennaio (prima partita dei Suns con il vecchio pallone di cuoio) ha tirato 21 tiri dalla lunga distanza segnandone 12, ovvero un impressionante 57%. La sua media punti (durante queste partite) è intorno ai 10, come la scorsa stagione, aggiungendo un'altra arma al già temibile arsenale dei Suns.
"Sapevo che sarei tornato - affermava James in un'intervista dopo i 25 punti contro Golden State - non era possibile continuassi a tirare così male per sempre". Per la squadra il ritorno di James Jones è di estrema importanza. Primo perchè consolida gli otto uomini di fiducia di cui ha bisogno il coach e secondo perché Jones è un giocatore capace di difendere davvero bene e tutti sappiamo quanto ce ne sia sempre bisogno nella Valle del Sole. Se poi continua ad essere un temibile tiratore, tanto di guadagnato. Jones sa a chi altro dare parte del merito: "Apprezzo molto la fiducia del coach - confessava Junior (come viene chiamato dai compagni) - che anche nei momenti difficili mi ha sempre appoggiato e questo di sicuro mi è stato di grande aiuto".
Con l'ultimo posto disponibile nella rotazione ormai occupato si preannunciano tempi difficili per i vari Jumaine Jones, Marcus Banks e Jalen Rose. L'altro JJ, arrivato dai Bobcats in cerca di una stagione alla Tim Thomas (ovvero fare grandi numeri ai Suns guadagnando poco più che una manciata di noccioline per poi ottenere un contratto più cospicuo nel mercato estivo), ha cominciato la stagione acciaccato fisicamente e giocando un totale di soli 20 minuti fino al 22 Dicembre, quando ha avuto la sua prima vera occasione contro i Wizards. Per le cinque partite successive aveva avuto altrettante "chance" con due ottime partite contro Portland e Dallas (2/5 e 2/3 dalla linea dei tre punti) ma non è riuscito a convincere lo staff tecnico.
Banks, che doveva essere il sostituto naturale di Nash ha invece avuto molte occasioni sin dal traning camp in Italia. I suoi problemi al tiro (42% dal campo e 32% da tre) e la scarsa capacità di creare gioco (praticamente stesso numero di assist che turn-over) l'hanno rilegato ad un ruolo marginale. Ci sono già voci che lo danno come materiale da "trade", addirittura con buone probabilità di fare le valigie entro la "deadline". I Suns potrebbero usarlo in qualche manovra per far arrivare un centro o un'ala grande giovane, capace di correre e con qualità difensive. Un nome? Melvin Ely, ma per ora sono solo voci.
Anche l'altro grande sconfitto, Jalen Rose, comincia ad essere oggetto di varie speculazioni. Nella recente visita nella natale Detroit lo stesso Rose aveva risposto (in tono scherzoso ma chissà fino a che punto…) alla domanda se gli sarebbe piaciuto giocare ai Pistons nel seguente modo: "Mai dire mai…mai dire mai", per poi aggiungere, sempre ridacchiando, riferendosi a una chiaccherata che aveva avuto con Dumars: "Penso che sia servita per piantare un seme per il futuro”. Inoltre, il "New York Daily News", affermava che Rose avrebbe rescisso il contratto con i Suns nelle prossime settimane. La verità ? Non c'è niente di confermato e né Rose né nessuno del "front office" dei Suns ha rilasciato dichiarazioni. Che ci sia un fondo di verità in tutte queste voci? Possibile, ma per ora, ripetiamo, nulla di ufficiale.
La squadra nel frattempo continua a funzionare alla perfezione e si trova di nuovo nel mezzo di una lunga striscia positiva di vittorie (nove ad oggi, prima della trasferta a Memphis di stanotte). "E' senza dubbio la miglior squadra nella quale abbia mai giocato – l'autore di questa frase non è altri che l'MPV Steve Nash che però non si lascia trascinare dall'euforia - ora dobbiamo dimostrarlo arrivando fino in fondo".
Le convincenti vittorie contro Cleveland (demolita e frantumata in una partita in cui non c'è mai stata storia) e Orlando sicuramente sono un ottimo segno, in realtà soltanto l'ennesimo di una stagione cominciata malissimo con un triste 1-5 che ora si è trasformato in 28-8. LeBron e compagni sono stati tenuti sul 37% dal campo, e una difesa aggressiva è stata la chiave della vittoria contro Orlando, tenuta a secco per gli ultimi 2:35 con 0 su 7 dal campo e due turnover. "Per essere sincero - dichiarava Jameer Nelson elogiando la difesa dei Suns - ci hanno davvero creato grandi problemi con la loro difesa, sia nel primo tempo che a fine partita".
Anche i rivali ormai riconoscono il valore difensivo dei Suns, che però, bisogna dirlo, continuano ad avere la propria filosofia. Se non ci credete, basta leggere cosa c'è scritto sulla lavagna dell'ufficio di Mike D'Antoni: "Alla fine della partita, la miglior squadra difensiva è quella con più punti".
Around the Valley
Partiamo subito col botto: nuovo video di Pat Burke! Lo trovate qua. Merita davvero di essere visto, da sottolineare la prestazione di Barbosa. Il caro Pat (che, ricordiamolo, ha un rispettabilissimo 38,5% dalla lunga distanza) riferendosi all'affetto della tifoseria ha dichiarato: “E' unico. Chi si aspetterebbe che un tipo che gioca una media di due minuti a partita sia così amato? Non riesco ad evitare di sorridere ogni volta che entro in campo".
Ormai si sta avvicinando il tanto atteso All-Star game di Las Vegas e sembra che, salvo sorprese, ad allenare la squadra del West ci sarà Mike D'Antoni. L'allenatore viene scelto in base al miglior record e quest'anno all'italo-americano basta il secondo miglior record se il primo è in potere dei Mavericks, dato che uno stesso allenatore non può ripetere l'esperienza due stagione consecutive. "Di solito vado sempre lì in vacanza durante l'All-Star - dichiarava scherzoso D'Antoni riferendosi alla città del peccato - quindi quest'anno se voglio una stanza di hotel devo per forza ottenere quel posto".
Altri aggiornamenti sul fine settimana delle stelle: Nash è quarto tra le guardie quindi è molto improbabile che entri in quintetto, soprattutto ora che Iverson è arrivato nel West. Nonostante ciò la sua presenza è certa. Stoudemire, secondo dietro a Yao nella lista dei centri, potrebbe approfittare dell'infortunio del gigante cinese per accaparrarsi il posto da titolare o almeno un posto di riserva. Ma dipende tutto dal voto degli allenatori. I rivali per STAT saranno Camby e Okur. Per quanto riguarda Marion la cosa è più complicata: è sesto tra i "forwards" e se la dovrà vedere probabilmente con Anthony e Josh Howard.
Parlando d'altro, nel secondo Report stagionale ci riferivamo ai "sellout" (tutto esaurito) delle prime otto partite dell'anno. Ad oggi, sono già 40 le volte consecutive nelle quali sono stati venduti tutti i biglietti, contando anche la scorsa stagione. Di certo, il caro Sarver, da buon banchiere, si starà strofinando le mani.
Per quest'oggi è tutto. Il prossimo report sarà molto probabilmente tra una settimana, prima di un altro Road Trip nell'est (tra cui partita al Madison Square Garden con sottoscritto presente). L'appuntamente è quindi tra una settimana e successivamente, dal 23 Gennaio in poi, avrete modo anche di leggere qualcosa nella sezione blog se riesco a collegarmi durante i miei giorni nella grande mela.
Alla prossima!