Aumentano le responsabilità per Smush Parker, in assenza di Odom…
Dal paradiso all'inferno, dalle stelle alle stalle, da fenomeni a brocchi assoluti, da contender a squadra inaffidabile sotto ogni punto di vista. Tutto questo sono stati i Los Angeles Lakers degli ultimi dieci giorni, un manipolo di guerrieri e gladiatori uniti quando si tratta di affrontare e battere i vicecampioni del mondo in carica (i Dallas Mavericks), una squadra di periferia, svogliata e inconsistente quando, invece, si tratta di confrontarsi con avversari inferiori.
Un uomo solo ha invece una costanza di rendimento insospettabile, che in pochi ad inizio stagione avrebbero previsto. Stiamo parlando di Kobe Bryant, il quale si reso nuovamente protagonista di prestazioni affascinanti, sfolgoranti, in cui il principale obiettivo non è stato segnare, come in molti potrebbero pensare, ma migliorare i compagni. Se non fosse per l'ineffabile Steve Nash, l'MVP ideale.
Il record
Attualmente i Los Angeles Lakers hanno un record di 24 vittorie e 13 sconfitte e occupano, insieme agli Houston Rockets, il quinto post ad ovest. Un parziale di tutto rispetto per chi, da più di un mese, sta giocando senza il contributo di Lamar Odom, senza dubbio il secondo migliore giocatore della squadra. Se a tutto questo si aggiunge anche l'assenza di Kwame Brown (dal 31 dicembre), vera presenza difensiva nell'area pitturata gialloviola, si comprende come i Lakers abbiano compiuto un miracolo nell'ottenere dieci vittorie e sette sconfitte da quando Lamarvellous è ai box.
I risultati
Venerdì 5 gennaio, ore 4.30: Sacramento Kings - Los Angeles Lakers = 128-132, dopo un tempo supplementare (W)
Sabato 6 gennaio, ore 4.30: Los Angeles Lakers - Denver Nuggets = 123-104 (W)
Lunedì 8 gennaio, ore 3.30: Los Angeles Lakers - Dalla Mavericks = 101-98 (W)
Mercoledì 10 gennaio, ore 2.00: Memphis Grizzlies - Los Angeles Lakers = 128-118 (L)
Giovedì 11 gennaio, ore 2.30: Hoston Rockets – Los Angeles Lakers = 102-77 (L)
Sabato 13 gennaio, ore 4.30: Los Angeles Lakers – Orlando Magic = 109-106 (W)
Giorni di gloria
I tre match vittoriosi, disputati rispettivamente contro Kings, Nuggets e Mavericks hanno dato idea del potenziale che hanno a disposizione i Los Angeles Lakers. Soprattutto la panchina si è dimostrata di elevato livello, tanto che gente come Maurice Evans, Jordan Farmar, Ronny Turiaf e Sasha Vujacic hanno tirato fuori prestazione davvero entusiasmanti. Molto bene si sono comportati anche i titolari (soprattutto Luke Walton e Andrew Bynum), guidati da un Kobe Bryant regale che sta iniziando a raggiungere la giusta consapevolezza per poter in futuro vincere un anello.
Certo non sono mancate le difficoltà in queste tre partite. Soprattutto nel match contro Sacramento la situazione si era fatta molto complicata: a quattro secondi dalla sirena i lacustri erano sotto di due punti (dopo averne avuti 21 di vantaggio) e rischiavano di buttare all'aria la partita (bisogna dire anche per la complicità o il demerito degli arbitri). Eppure la fortuna voleva che Smush Parker chiudesse un difficile lay-up servito da Bryant e che la sfida proseguisse al tempo supplementare.
Qui, ancora una volta, i Lakers hanno trovato le giuste energie, riuscendo a portare a casa una sfida praticamente persa. Molto complesso anche il match con Dallas dove però i lacustri, con una grande prova d'orgoglio e un Vujacic versione "clutch player", completavano una rimonta di 10 punti ottenendo un'insperata vittoria.
Le sconfitte
Molte preoccupazioni hanno suscitato, soprattutto nello staff tecnico gialloviola (basti pensare all'espulsione di Phil Jackson contro i Rockets dettata solo dalla frustrazione), le sconfitte contro Memphis e Houston. Non tanto per aver perso due gare consecutivamente, quanto per il modo in cui sono state affrontate. Ancora una volta la squadra si è dimostrata giovane e inesperta, ma anche stanca per le tante gare ravvicinate in così pochi giorni.
Certo le assenze hanno avuto un ruolo significativo (Odom e Brown), ma questo non giustifica assolutamente l'atteggiamento mostrato sul parquet dei Grizzlies e dei Rockets: difesa assolutamente priva di armonia, blocchi portati senza alcun motivo, raddoppi e pressing ridotti al minimo sindacale. E tutto questo è avvenuto dopo l'incredibile prestazione contro la squadra più in forma della lega.
Gli infortuni
Lamar Odom resterà ai box fino ad inizio febbraio. Il ragazzo nativo di Rhode Island è tornato ad allenarsi con il gruppo dopo che la squadra era rientrata dal back-to-back a Memphis e Houston. Odom non vuole forzare i tempi: "Mi sento bene, il ginocchio sta migliorando, ma sarò in campo solo quando raggiungerò il 100% della condizione. Non voglio affrettare i tempi perché devo essere sicuro che l'incidente non mi capiterà più".
Stesso discorso anche per Kwame Brown. Il centro ex Washington Wizard non tornerà sul parquet prima di altri venti giorni. L'infortunio alla caviglia, infatti, occorso nel match di Capodanno contro i Philadelphia 76ers, era apparso da subito abbastanza grave: anche in questo caso Brown non vuole affrettare i tempi e tornerà in campo solo quando al massimo della condizione.
Il meglio della settimana
Il meglio della settimana è sicuramente Kobe Bryant che nelle ultime cinque partite ha messo in piedi statistiche scintillanti: 24,8 punti, 6,6 rimbalzi, 6,5 assist di media in 37 minuti giocati a partita.
Inoltre, la cosa più affascinante del Bryant ultima versione è il modo in cui gioca: obiettivo primario è quello di mettere in ritmo i compagni, tentare di facilitare il gioco e la fluidità offensiva per poi chiudere la partita nel quarto periodo grazie a quelle capacità innate che il nativo di Philadelphia possiede. Insomma quello che una vera star dovrebbe fare e che gli "haters" da sempre criticavano a Bryant.
Il peggio della settimana
La difesa. Ancora una volta la difesa. L'atteggiamento mostrato da tutta la squadra in alcuni momenti di black out assoluto. Insopportabile come per interi quarti il roster gialloviola smetta di giocare disinteressandosi completamente al match. È accaduto contro i Charlotte Bobcats (42 punti subiti nel secondo periodo), si è verificato nuovamente contro i Memphis Grizzlies di Pau Gasol: 46 punti nel terzo tempo e match buttato alle ortiche. Stessa cosa contro gli Houston Rockets, quando i lacustri non sono riusciti a segnare più di 31 punti nel secondo tempo, consegnando, a suon di rimbalzi offensivi concessi (ben 16), il match nelle mani di Dikembe Mutombo e Tracy McGrady.
Il mercato
Come avevamo detto nello scorso report non avemmo parlato di mercato fino a quando non si fosse presentata qualche notizia degna di questo nome. Lo facciamo in questo caso quando le voci che vogliono Chris Webber a Los Angeles si fanno sempre più insistenti. Anche Bryant ha dato il suo benestare all'arrivo dell'ex Kings in maglia Lakers e di certo il suo approdo in California al minimo salariale non sarebbe un affare da disprezzare per Kobe e soci.
Webber, pur con tutti i suoi limiti fisici, è un giocatore di tutto rispetto che nella "triple post offense" di Phil Jackson e Tex Winter si inserirebbe alla perfezione: tiro dal gomito di elevato spessore, doti da passatore di primo livello, presenza offensiva sotto i tabelloni comunque importante. Così Jackson sul suo possibile arrivo: "Chris è un grande giocatore. Dobbiamo lasciare lavorare in tranquillità Mitch Kupchak e il suo staff".
Il futuro
La prossima settimana i Lakers affronteranno un tour de force incredibile, forse il periodo più difficile della stagione. In rapida successione i gialloviola affronteranno i Miami Heat (diretta Sky Sport 2, ore 4.30), i San Antonio Spurs e i Dallas Mavericks, per poi chiudere con New Orleans e Golden State. Tre trasferte di ferro e due partite in casa difficile. A rendere il tutto ancora più complicato sarà l'assenza di Lamar Odom e Kwame Brown che, almeno fino all'inizio di febbraio, non torneranno sul parquet.
Martedì 16 gennaio, ore 4.30: Los Angeles Lakers - Miami Heat = 124-118, dopo un tempo supplementare (W)
Giovedì 18 gennaio, ore 3.00: San Antonio Spurs - Los Angeles Lakers = 96-100 (W)
Venerdì 19 gennaio, ore 3.30: Dallas Mavericks - Los Angeles Lakers = 114-95 (L)
Domenica 21 gennaio, ore 2.00: New Orleans Hornets - Los Angeles Lakers = 113-103 (L)
Martedì 23 gennaio, ore 4.30: Los Angeles Lakers - Golden State Warriors = 108-103 (W)
Stay tuned.
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Quest'articolo voleva essere più completo, ma gli eventi che mi hanno colpito proprio oggi, 14 gennaio 2007, mi impediscono di scrivere come vorrei. Ho fatto quello che potevo. Volevo dedicare quest'articolo (ed è il solo motivo per cui l'ho scritto) a mio padre, oggi tristemente scomparso. Eri un grande tifoso di Kobe e sicuramente da lassù non mancherai di seguire i nostri Lakers. Ti voglio bene papà , riposa in pace.