Lo sfogo di Jermaine O’Neal

Jermaine O'Neal ha voluto dare una scossa

Qual'è la differenza tra un grande team e semplicemente una buona squadra? Prima di tutto il pregio di saper vincere, anche in una partita in cui le cose si complicano. E' la stessa differenza che c'è tra i Dallas Mavericks e gli Indiana Pacers, affrontatisi qualche giorno fa all'American Arlines Center.

Sembrava potesse essere una grande vittoria per i Pacers, sul campo dei vice campioni NBA. Tre quarti giocati con tanta intensità  e soprattutto la sensazione di essere in grado di interrompere la striscia di 11 vittorie filate dei Mavs.

Ricordate il ritornello? Pacers che illudono ma poi deludono. Anche questa volta. 25-12 il parziale a favore di Dallas negli ultimi 9 minuti, senza dimenticare le palle perse. "La nostra rovina sono state le 5 palle perse nell'ultimo quarto, che abbiamo pagato con 9 punti subiti - sottolinea Rick Carlisle – Siamo amareggiati perchè stavamo giocando bene e volevamo vincere".

Non c'era un solo motivo per non essere amareggiati dopo una partita persa in quel modo e ad innervosire l'ambiente ci ha pensato Jermaine O'Neal, autore di una grande partita, con le sue dichiarazioni rilasciate ai giornalisti dell'Indianapolis Star.

"In questo momento siamo una squadra mediocre come dimostra il record, resteremo a questo livello fino a quando non ci decideremo di voler vincere - il primo commento di O'Neal – Se non faremo questo resteremo tutta la stagione intorno al 50% e arrivati ai playoffs ci butteranno fuori”

Ma un po' di benzina alimenta il proseguo. “Se non posso portare questa squadra ad un altro livello, credo veramente di dover prendere un'altra strada al termine della stagione - continua il #7 – Se non ci saranno le condizioni per vincere, la squadra per vincere, cosa dovrò fare più di questo?

“A questo punto io dopo 11 anni di NBA, non voglio giocare 82 gare e dopo finire per guardare gli altri stappare lo champagne…sono stanco di questo - rimarca O'Neal – Voglio lottare per l'anello".

Uno sfogo dopo una partita persa malamente, il voler dare una scossa o qualcosa di più? "Penso che lui stia giocando molto bene, ma non mi va di rispondere ai suoi commenti - precisa il pompiere Donnie Walsh che negli ultimi anni ha dovuto parlare di molti incendi – Veniamo da una cuocente sconfitta come quella di Dallas e a caldo si possono dire tante cose sbagliate".

A parte Al Harrington, nessuno dei compagni di squadra ha voluto dire la sua riguardo lo sfogo di O'Neal. "Ha ragione, nessuno di noi è in grado di accettare un record mediocre - da buon amico sottolinea Harrington - dobbiamo giocare molto meglio, perché siamo una squadra molto migliore di quello che dimostriamo, sono sicuro".

In una discussione del Pacers Digest, gli utenti mettevamo in ordine i cinque giocatori preferiti della squadra. Quasi tutti nella prima posizione hanno messo O'Neal; chi non l'ha fatto, lo ho posizionato nel podio. Nessuno vorrebbe mai cedere un lungo all-star, uno dei migliori nella lega, soprattutto se si parla di un giocatore che nei cuori dei tifosi ha ormai un posto privilegiato.

Per buona parte il sottoscritto è in linea con quanto riferito da O'Neal, in quanto ultimamente l'accoppiata Larry Bird&Donnie Walsh, non sembra abbia fatto tanto per cercare di far fare il passo decisivo a questa squadra, in una lega in cui tanti ottimi giocatori vogliono cambiare aria e sarebbero molto utili a coach Carlisle.

O'Neal ha giocato, come usuale in questa stagione, molto bene in quel di Dallas e nella vittoria sul campo dei dimezzati Hornets. Ma il migliore in generale è stato probabilmente il suo amicone Al Harrington, in grado di mantenere 25,5 punti e 8 rimbalzi in media tirando complessivamente 18-26 dal campo per un 69% e un ottimo 5-8 nel tiro da 3 punti.

"Non ci sono molti giochi chiamati per me, massimo 4 o 5 volte in una gara, oppure 6 in altre circostanze - ci spiega Harrington - di conseguenza invece di aspettare un tiro cerco di ricavarmelo ed essere il più aggressivo possibile, come faceva Ron Artest.

"Non chiamiamo tanti giochi per lui quanti ne facciamo con Jermaine - conferma Carlisle - ma quando Jermaine è fuori, Al è sicuramente il fulcro del nostro attacco".

Nella vittoria sul campo degli Hornets, tre giocatori hanno segnato più di tre quarti dei punti totali della squadra, anche se New Orleans era priva di Paul, l'ex Stojakovic e West, quindi nettamente rimaneggiata. Stephen Jackson e Harrington segnavano 27 punti a testa, mentre O'Neal si "fermava" a quota 22, 9 di questi nell'ultimo quarto, tanto per smentire chi lo etichetta come soft quando conta.

Dopo tanta panchina, ha avuto la sua opportunità  Orien Greene che contro gli Hornets ha avuto il piacere di essere stata la prima point guard ad uscire dalla panchina. Per lui quasi 6 minuti di impiego, parecchi se rapportati ai precedenti minuti di garbage time.

Il nuovo pallone (o il vecchio, fate voi) non ha lasciato indifferenti i Pacers. A parlare è niente popodimeno che…Sarunas Jasikevicus, che ha tirato appena 4 volte nelle ultime due gare. "Penso sia un eccellente aggiustamento - il positivo giudizio del lituano - nell'arco di qualche settimana però non sentiremo tutta questa differenza".

Nella notte NBA, partita casalinga abbordabile contro Atlanta, anche se ci sono dubbi sule condizioni di O'Neal, Tinsley e Daniels, che comunque dovrebbero farcela. Il giorno dopo si vola a Boston, mentre venerdì la rivincita contro Dallas, stavolta alla Conseco Fieldhouse.

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