Tony Romo, il simbolo di una sconfitta.
Top 2
National Football Conference
Almeno per questa settimana, la NFC in generale merita decisamente un posto nel Top di questa rubrica. Ok, una delle questioni più discusse nella Lega al giorno d'oggi riguarda proprio il perché le squadre della AFC dominino regolarmente i confronti con quelle della NFC ormai da dieci anni a questa parte. Molti sostengono che la AFC sia molto più fisica ed interessante da vedere rispetto alla più soft NFC. Basti pensare che, nella National, i soli Dallas Cowboys sono riusciti ad avere un bilancio positivo in stagione regolare contro squadre della American. È innegabile però che è tutto merito della NFC se questo Wild Card Weekend ci ha regalato emozioni e momenti che entreranno nei libri di storia di questo sport. A differenza delle partite di Indianapolis e Foxborough, infatti, la NFC è stata caratterizzata da due finali al cardiopalma e da azioni nettamente più divertenti. Cosa dire, per esempio, della confusione in seguito al fumble di Glenn che ha portato ad una safety in favore di Seattle, o del touchdown su kickoff return di Miles Austin, il primo della loro storia nei playoffs per i Cowboys?
Barber vs Westbrook
Il duello fra questi due running back è stato davvero un bel vedere. Tenuto a freno da Trotter e il resto della difesa degli Eagles nei due incontri di regular season (126 yard in totale), Tiki Barber, nell'ultima partita della sua decennale carriera, si è davvero scatenato: 137 yard, con una corsa da 41 fermata a tre yard dalla end zone. Alla fine, lo stesso Barber ha commentato: "Questo è uno degli stadi più difficili in cui abbia mai giocato. Giocare qui la mia ultima partita è stato davvero finire in bellezza". Brian Westbrook non è stato certo da meno. Limitato da crampi allo stomaco che l'hanno costretto a ritirare spesso verso le sidelines, il RB degli Eagles ha giocato come fosse stato all'ultima partita della carriera al pari di Barber: 141 yard e un touchdown dopo una corsa da 49 yard. Per non dire che la sua prestazione poteva essere coronata da un TD con un punt return da 65 yard, nullificato da un "illegal block in the back" del rookie Torrance Daniels.
Menzione d'onore
A Jeremy Shockey, TE dei Giants, che ha mostrato ancora una volta tutta la sua durezza nella partita di domenica. In seguito ad una sua ricezione, infatti, ha cercato di continuare l'azione fra i difensori degli Eagles incurante di essere senza casco, quando, per la cronaca, la maggior parte dei giocatori si getta a terra per paura di possibili colpi alla testa.
Worst 2
Al Pacino, nel film Any Given Sunday, paragona la vita e il football, definendoli "a game of inches": in entrambi, un millimetro può essere decisivo nel rappresentare una vittoria od una sconfitta. Purtroppo per i Dallas Cowboys, Tony Romo, sabato sera, ha avuto modo di rendersene conto di persona per ben due volte nel finale della partita contro i Seahawks. In primis, quando un suo passaggio verso il TE Jason Witten, inizialmente giudicato buono per un primo e goal ad una sola yard dalla end zone avversaria, è stato in seguito ritenuto corto dal primo down davvero per un'inezia. E pochi istanti dopo, precisamente a 1:20 dalla fine su quarto e uno dalle 2 yard dei Seahawks, fermato ancora per una manciata di millimetri nel tentativo di raggiungere quel famoso primo e goal dopo un errore con cui verrà a lungo etichettato e di cui potete leggere più approfonditamente nel recap della partita.
Kansas City Chiefs
"Ne abbiamo sentite di tutte riguardo alla nostra supposta peggior difesa. Ecco ora cosa potremo sentire: che abbiamo la migliore difesa contro le corse di tutti i playoffs". Soltanto queste parole del DE dei Colts Dwight Freeney sono sufficienti a spiegare il perché i Chiefs (0 primi down nel primo tempo) si meritino un posto nel Worst di questa settimana. Kansas City e il suo RB Larry Johnson (32 misere yards) non sono affatto stati capaci di approfittare né della pessima difesa di Indy sulle corse (173 yard concesse di media in regular season), fatto che era considerato da tutti gli esperti la chiave per la vittoria, né dell'inaspettata pessima prestazione di Peyton Manning, intercettato per ben tre volte.
Menzione di "disonore"
A Chad Pennington, la cui prestazione, sufficiente da un punto di vista statistico, si è dimostrata insufficiente nel portare i Jets alla vittoria. Proprio il suo passaggio laterale verso la fine del terzo quarto, quasi intercettato da Colvin e riportato da Wilfork fino alle 15 avversarie, ha segnato l'inizio della fine per New York.