Inversione di tendenza

Opinabile qualche scelta di McMillan nelle ultime partite

Dopo una striscia di 5 vittorie consecutive, e nel momento preciso in cui bisognava cristallizzare i progressi evidenti fatti, di colpo i Portland Trail Blazers segnano una preoccupante inversione di tendenza con 6 sconfitte nelle ultime 8 partite, in un modo peggiore di quanto espongano i risultati finali delle stesse.

Risulta significativo inoltre che lo stesso trend negativo sia coinciso con il ritorno in quintetto del rookie rivelazione Brandon Roy, vero e proprio cardine del gioco della squadra fino al suo infortunio. Nel periodo in cui Roy era indisponibile la squadra aveva trovato in qualche modo un suo equilibrio, con minutaggi e rotazioni che coinvolgevano tutti e almeno una parvenza d'equilibrio veniva mostrata in campo.

Era previsto che progressivamente alcuni giocatori avrebbero perso minuti e opportunità  a vantaggio di Roy, ma nessuno poteva prevedere che le ripercussioni sarebbero state tanto negative.

Spiazza ancora di più l'atteggiamento di coach McMillan, a cui naturalmente non viene data tregua sul perchè di questo periodo negativo; e perchè lo stesso non parli per esempio di questioni tattiche, spiegando perchè Jarrett Jack, sia stato tolto nei minuti finali di alcune partite a favore del rookie Sergio Rodriguez; con il primo naturalmente più utile in quei frangenti.

Si ha la netta sensazione che McMillan abbia perso il controllo della situazione in questo momento, anche basandoci sulle dichiarazioni pepate del sopracitato Jack e di Martell Webster:“Non parlo per gli altri, voglio essere in campo nei minuti che contano e non sono molto convinto che basti, come dice il coach, che io mi butti dentro l'area per cercare contatto e spezzare gli accoppiamenti in difesa”.

In precedenza il coach lo aveva apostrofato pubblicamente, dopo la gara persa contro i Knicks di giocare anche “da femminuccia”:“Martell ha abusato di troppi movimenti “finesse”, noi continuiamo ad insistere con i nostri giocatori, di attaccare il canestro e cercare il fallo, lui invece continuava ad usare la reverse spin di Kobe Bryant e non vado oltre..”.

Per la cronaca, contro New York, Webster ha giocato 22 minuti registrando un non commentabile 2-10 dal campo, attaccando il canestro nel finale della partita come voleva McMillan, convertendo un solo tiro ma andando a commettere tre inutili falli. Per il 20enne Webster, preziosa risorsa dei Blazers dal perimetro, un momento di confusione, che però ci sentiamo d'imputare allo smarrimento temporaneo(passateci la frase) del coach.

Usiamo la parola smarrimento perchè nella stessa serie di gare, ad un certo punto il coach ha dato vita ad una girandola di cambi che ha confuso anche i giocatori, con quintetti in campo mai provati in precedenza.

Sottolineiamo inoltre che, tra le indicazioni emerse dalla panchina, nelle ultime due partite siano state l'assegnare alcuni tiri decisivi dalla lunga distanza, che in gergo avrebbero spezzato le stesse ad un frustrato Jarrett Jack, concretizzatosi in almeno quattro incommentabili airballs.

Spendiamo ancora invece, sinceri apprezzamenti per Ime Udoka, silenziosa ma efficace ala piccola titolare definita da McMillan il collante della squadra, miglior tiratore della squadra da 3punti con 42% circa al momento e anche miglior difensore, piazzato dal coach sempre sul giocatore avversario più pericoloso indifferentemente questo giochi nelle posizioni 1, 2,3. E' l'unico giocatore del roster per il quale a detta dello staff, non viene chiamato nessun gioco dalla panchina, lasciandogli ampi margini di movimento.

Salto nel passato dello stesso giocatore lo scorso 22 dicembre, quando ha partecipato ad un'iniziativa benefica con il Salvation Army per la raccolta di vestiti da donare ai poveri, andata più volte in onda sulle televisioni locali.

Questa attività  ha fatto ritornare alla mente ad Ime di quando, da giovane viveva nella parte Nord di Portland, nella sua casa in Montana Avenue e soffriva il freddo, per la mancanza di soldi e l'impossibilità  degli stessi genitori di riscaldare la casa per lui e per la sua sorellina: “Quando ero piccolo non avevamo soldi e mi dovevo mettere tanti vestiti addosso per riscaldarmi; sono stato tra i senza tetto e ho vissuto nella downtown, sono stato marchiato dal fuoco lento della vera povertà . Anche io ho avuto bisogno del Salvation Army, per questo mi permetto di parlare, ed è per questo che non vorrei essere in nessun altro posto in questo momento”.

E' stata quella un'occasione per il giocatore di ricalcare il campo da gioco del centro The Sal; dove ha mosso i suoi primi passi nella pallacanestro e dove vengono organizzati tornei sempre a scopo benefico con ex stelle come Terrell Brandon e
Matt Santangelo.

Perdonatemi se mi tolgo un sassolino dalla scarpa, ma mi da fastidio quando vedo talvolta per la televisione alcuni servizi in cui si racconta per partito preso, dello stereotipo del giocatore nero drogato, finito in mezzo ai guai o ancora peggio morto. Bisognerebbe indagare un pò di più, Ime Udoka per esempio dimostra il contrario.

Tornando alla pallacanestro, dalla partita contro New York, che riteniamo fedele specchio del momento della squadra, è emerso (tra i tanti….) un altro dato negativo e quindi conseguente problema: la tendenza della squadra ad andare troppo spesso sotto a rimbalzo. Nella stessa gara Eddy Curry, ha letteralmente schiacciato in testa ai lunghi dei Blazers per 6 volte, a partire dal centro titolare Joel Przybilla, in campo per 13 minuti, e titolare in 20 gare di una media di 2.4 punti e 4.4 rimbalzi.

Meglio di lui, fa al momento quel Jamal Maglooire, uscito da rumors di mercato e che si è comportato in modo decente in campo contro i Knicks con 10 punti e 6 rimbalzi in 21 minuti, registrando finora di media 5.7 punti e 5.5 rimbalzi con un minutaggio superiore a Przybilla e non lasciatevi ingannare dal fatto che Przybilla abbia giocato 10 partite in meno di Maglooire, osservando le sue ultime partite è evidente come le sue prestazioni in campo non siano ancora decollate.

Ma se le cifre sono queste, sarebbe interessante a parere di chi scrive togliere Przybilla dal quintetto titolare, tanto se chiaramente è emerso che le gerarchie del roster sono saltate, tanti danni non si possono fare visto che che comunque gli avversari ci sovrastano; come accaduto ancora nella partita contro i Knicks i Blazers hanno catturato 31 rimbalzi e concedendone ben 51.

Non abbiamo volutamente citato Zach Randolph in questa statistica, perchè pur essendo il miglior rimbalzista della squadra, riteniamo che l'aiuto dovrebbe arrivare da altre parti a partire proprio dallo spot di centro. Troppa la differenza tra il primo rimbalzista della squadra, Randolph con 10.3 di media ad uscita; e Magloire il secondo con 5.3 per partita.

La reazione della squadra appare negativa anche in allenamento, come ci viene descritta da voci di corridoio, con giocatori silenziosi, dichiarazioni al vetriolo e classico gioco dello scarica barile, a cui si è aggiunta l'ennesima sfuriata a porte chiuse del coach con Randolph; terminata con una scrollata di spalle dello stesso.

Tra parentesi, l'intenzione del coach era di spronare il giocatore a guidare e a dare l'esempio ai compagni; però dopo l'ennesimo tentativo, noi ci orienteremmo comunque in un'altra direzione….

La notte scorsa vittoria all'overtime contro i Sacramento Kings per 110 a 105 in una partita però non rivelatrice della reale situazione della squadra. Gara segnata da un tiro andato a segno allo scadere dei tempi regolamentari di Roy, con la difesa concentrata su Randolph, e poi con la supremazia di quest'ultimo sui lunghi avversari nell'extra time.

Solo due note a margine prese dalle statistiche della gara: marcato nel primo tempo in prevalenza da Artest, Roy ha messo a segno comunque tutti i suoi 6 tiri e poi, prevalenza dei Blazers anche se di un soffio a rimbalzo rispetto ai Kings: 44 a 42.

Pur considerando le sue ultime negative partite, non ci voleva proprio l'infortunio a Travis Outlaw, che terrà  lo stesso fuori squadra per almeno due settimane, privando cosi la squadra di almeno 9 punti di media partendo dalla panchina e del suo atletismo di cui si sentirà  senza dubbio la mancanza nella prossima serie di partite difficili.

Ci auguriamo che non venga giocata troppo spesso dal coach, la carta dell'età  media del roster, perchè pur avendo ben in mente la stessa, riteniamo che almeno dei punti fermi a questo punto della stagione dovevano essere trovati come sembrava prima dell'infortunio di Roy; e partendo dagli stessi in un naturale processo di maturazione, sarebbero state accettabili anche sconfitte come le ultime subite, con squadre, che sottolineiamo erano prive di alcune loro stelle, come Boston.

Se questa è una semplice diapositiva della situazione della squadra, appare molto delicato al di là  della situazione delle altre squadre proprio per la situazione contingente dei Blazers il prossimo tour che prevede partite contro:


Jan 7 Mia
Jan 9 @SA
Jan 10 @Dal
Jan 12 Sac
Jan 14 Den
Jan 17 Cle
Jan 19 @Pho

A presto.

Note:
* Perla del coach McMillan, dopo la partita giocata contro i Toronto Raptors dichiarando: “When you 'F.' the game, the game 'F.' you!”.
* I Blazers hanno tagliato la guardia Stephen Graham, dopo che lo stesso non aveva giocato in 15 delle sue ultime 16 partite.

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