I Suns imparano dagli errori

Il game winning shot di Barbosa contro i Bulls

La serie positiva di vittorie (15) si è infranta contro Gilbert Arenas, killer anche della prima "streak" di 12 vittorie dei Mavericks. Ma "agent zero" ha avuto certamente un grande alleato: la tempesta di neve che ha bloccato i giocatori dell'Arizona nella fredda Denver per tre giorni.

"Eravamo tutti stanchi - affermava Marion - mi sembrava di essere stato via due mesi. E' stata una partita dura da giocare in queste condizioni".

Come contraddirlo? Tre giorni fermi a Denver, un viaggio di ritorno durato mezza giornata e arrivo a un paio d'ore scarse dalla palla a due. Nonostante tutto bisogna dare anche molti meriti ad Arenas che alla fine può davvero mantenere la promessa di segnare 50 punti a McMillan e D'Antoni (per vendicarsi dell'esclusione al Mondiale), dopo averne rifilati 54 ai Suns.
"Fuori uno - scherzava sorridente Gilbert - avanti il prossimo".

Ma il premio alla sconfitta più dura di fine 2006 va certamente alla partita di Dallas. Certo, perdere di due punti con un incredibile tiro del solito Nowitzki fuori casa può sembrare qualcosa che rientri nella norma. Ma la realtà  è che la sensazione dopo la sirena, per i giocatori di D'Antoni, era quella che la partita l'avevano persa loro, per colpa dei propri errori.

"Non è mai piacevole perdere così - sosteneva Raja Bell, autore di uno dei più clamorosi errori quando a 31 secondi dalla fine ha buttato fuori la palla nel tentetivo di ridarla a Nash - non è mai bello perdere da soli la partita. Loro hanno giocato bene, ma questa gliel'abbiamo davvero servita sul piatto d'argento".

L'errore di Bell era il penultimo di una serie di errori (tra cui: due ingenui falli offensivi di Barbosa, una violazione dei 24 secondi e svariati tiri liberi sbagliati) che si concludeva con un 2+1 causato proprio dallo stesso ex-Utah ad opera di Josh Howard che portava i Mavs sopra 99 a 97. A dire il vero, nemmeno quello è stato l'ultimo errore.

Dopo il tiro di Nowitzki, che portava a +2 Dallas, i Suns avevano ancora due time-out dopo averne usato uno per preparare l'ultimo tiro. Nowitzki si è messo a disturbare Bell che, invece di chiamare il time-out per ridisegnare la giocata ha deciso di passarla a Stoudemire per un improbabile tiro dalla lunga distanza.

Nonostante tutto si può guardare la partita da un altro punto di vista: i Suns hanno tenuto i Mavericks sul 41% dal campo e hanno tirato con il 51%. Insomma hanno giocato bene sia in difesa che in attacco (escludendo le palle perse che di fatto sono costate la partita). "Quando ho visto che avevamo vinto col quelle percentuali (il 41% di Dallas e il 51% dei Suns) - dichiarava sincero Avery Johnson in sala stampa - ho pensato che stavo sognando".

Di certo questa sconfitta deve servire da lezione per il futuro: non si possono commettere errori così infantili nei finali di partita, non contro squadre come Dallas. Sempre meglio impararla ora la lezione che a Maggio, magari in una ipotetica finale di Conference dove ogni errore si paga caro.

Dopo una facile partita di transizione contro i deboli Knicks i Suns hanno preso l'aereo alla volta dei "Grandi Laghi" per affrontare Pistons e Bulls, entrambi orfani del loro playmaker titolare (Billups e Hinrich rispettivamente). Già  in queste due partite contro le migliori squadre della Eastern Conference sembra che Nash e compagni abbiano fatto tesoro dell'esperienza di Dallas.

Entrambe le partite si sono decise negli ultimi minuti. Quella contro i Bulls addirittura si è decisa all'ultimo secondo, con un gran tiro da tre di Leandro Barbosa che concludeva una grande rimonta dei Suns dopo una prima metà  di partita a dir poco disastrosa.

"E' la prima volta che mi succede - dichiarava a bordo campo Leandrinho riferendosi al suo game-winner - almeno da quando giocavo in Brasile. Vuol dire molto per me, significa che i tecnici e i compagni hanno molta fiducia nelle mie capacità ".

"Sta dando grandi segni di crescita e maturità " affermava contento Steve Nash, che ha sempre aiutato il giovane Brasiliano sin dal suo arrivo a Phoenix (come quando per dimostrargli il suo appoggio si è presentato con la maglia del brasile in allenamento). In realtà , tutta la squadra ha dato segno di gran maturità  in questa partita. Non è facile restare in partita quando ti trovi a -16 dopo il peggior primo tempo della stagione.

"Siamo stati fortunati a vincere questa partita - ammetteva Coach D'Antoni - ma è anche vero che abbiamo difeso bene e mentalmente ci abbiamo sempre creduto".

Di certo non ha fatto male la grande partita di Stoudemire con 24 punti (10 dei quali negli ultimi cinque minuti) e 18 rimbalzi. Mantenendo contro una delle migliori difese della lega (e forse il miglior difensore: Ben Wallace) il livello dimostrato contro un'altra grande "frontcourt": quella dei Pistons, che Amaré ha castigato con 31 punti, 13 rimbalzi e 3 stoppate (una delle quali a pochi secondi dalla fine evitando una schiacciata di Fli Murray).

Nonostante ciò, il grande motivo di elogio per l'ala-grande/centro è stata la sua difesa. "Sta imparando a fare grandi giocate difensive - dichiarava Marc Iavaroni, assistente di Mike D'Antoni e l'incaricato della difesa nello staff tecnico - abbiamo bisogno di lui come prensenza interiore".

Anche il capitano, Steve Nash, aveva qualcosa da dire a riguardo: "Siamo una squadra diversa quando gioca come stasera - affermava riferendosi alla vittoria contro i Pistons - vinceremo molte partite grazie al suo contributo difensivo".

Per concludere parlando di difesa un paio di dati: i Suns sono noni in percentuale dal campo concessa agli avversari col 45%, primi in percentuale da tre avversaria (31,5%) e secondi in differenza punti (+7). Tutti numeri che dimostrano che dire che i Suns non difendano stia diventando sempre di più un luogo comune.

Around the Valley

Negli ultimi giorni si è aperta la discussione sul MVP, come ogni anno ci sono opinioni per tutti i gusti e come ha già  fatto notare il mio collega “Small Baller” Nash è, di nuovo, uno dei grandi candidati.

Oltre a vari giornalisti, anche alcuni allenatori si sono sentiti in dovere di inserirsi nella discussione che ci accompagnerà  per svariati mesi e dare il loro "voto" al già  due volte MVP. "Se vince un'altra volta - commentava Sam Mitchell, che si ritroverà  il canadese come avversario stanotte - dobbiamo per forza metterlo tra i tre migliori playmaker della storia e, per me, è gia da Hall of Fame".

Anche l'ex playmaker Scott Skiles (che possiede ancora il record NBA di assist in una partita con 30) ha elogiato Nash al suo passaggio per Chicago: "Per me è il miglior giocatore di Basket del pianeta. E, sinceramente, non ne vedo nessuno che possa dire di essere vicino a lui. Sa tirare, può driblare e concludere a canestro sia a destra che a sinistra, con entrambe le mani; ha un buon gioco dalla media ed ha la miglior visione di gioco della lega".

La point-guard da Santa Clara ovviamente prende questi elogi e le voci sul possibile "three-peat" con la consueta modestia: "Non penso all'eventualità  di vincere un terzo MVP. Per me è già  tanto averne vinto uno e mi vengono i brividi a vedere il mio nome in quella lista". Nel frattempo continua ad accumulare record e premi. Ha superato i 10'000 punti in carriera e ha vinto per la terza volta (2002 e 2005 gli altri anni in cui era stato designato vincitore) il "Lionel Conacher Award" per il miglior atleta canadese dell'anno. E non crediate che sia stato facile, infatti ha battuto gli altri due MVP canadesi dell'anno: Justin Morneau dei Minnesota Twins (MLB) e Joe Thornton dei San Jose Sharks (NHL).

Parlando della bufera di neve a Denver che, ricordiamo, ha costretto la NBA a posticipare al 5 Febbraio la partita tra i Nuggets e i Suns, vale la pena leggere la nuova pagina del diario di Raja Bell su ESPN.

Nella quale la guardia ex Jazz ci svela che il segreto della striscia di vittorie non sono altro che…il Poker e l'abitudine di fare sonnellini! Inoltre Raja racconta del party organizzato da lui stesso, con la collaborazione dei Suns, per 50 bambini allo zoo di Phoenix per festeggiare il Natale. Festività  che vede anche lo scambio di regali tra i compagni come consuetudine.

"Boris - racconta Bell - fa sempre lo stesso regalo: dolci francesi. Ma devo dire che sono molto buoni".

Dopo la partita contro i Bulls abbiamo anche scoperto che uno dei grandi obbiettivi dei Suns nello scorso draft non era altri che Thabo Sefolosha, la versatile guardia svizzera (non c'entra nulla con quelle del vaticano…), presa al numero 13 da Chicago.

"Pensavamo potesse esserci davvero utile - affermava D'Antoni - e quando l'hanno preso i Bulls abbiamo deciso di cedere le nostre scelte".

Anche D'Antoni ha ricevuto un premio ultimamente: Miglior Coach di Dicembre. Il terzo premio mensile per l'italo-americano che così pareggia i premi vinti dal leggendario allenatore dei Suns Cotton Fitzsimmons.

E parlando di vincitori, i più curiosi vincitori di questi giorni a Phoenix sono due adolescenti francesi che hanno vinto la lotteria del "Summer Basketball Camp" di Diaw. Il premio? Un viaggio a Phoenix, alloggio a casa di "3-D" dal 22 Dicembre all'8 Gennaio e la possibilità  di vedere svariate partite ed allenamenti del loro beniamino. Dato che Boris è in trasferta, sua madre è dovuta venire dalla Francia per badare ai ragazzi.

Per finire, vale la pena visitare la nuova sezione di Suns.com nella quale potete trovare i profili di tutti i giocatori con biografia, statistiche, sfondi del desktop, immagini… insomma, praticamente tutto ciò che possiate desiderare.

E' tutto Suns Fan e non. Il prossimo appuntamento con il Report è per il 15 Gennaio, dopo la trasferta a Toronto e cinque partite casalinghe consecutive.

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