Spurs, where’s the defense?

Popovich è preoccupato per l'andamento della sua squadra…

Risultati:

Settimana quantomeno controversa per gli Spurs, che ha alternato note liete, i successi su Memphis, New Orleans (ancora un blow out) e Utah, ad altre ben più stonate, quali le due, pesanti, sconfitte con Houston e Milwaukee. Vediamo i risultati.

San Antonio Spurs vs Memphis Grizzlies 105-98 W
San Antonio Spurs vs Houston Rockets 78-97 L
San Antonio Spurs @ New Orleans Hornets 112-77 W
San Antonio Spurs vs Milwaukee Bucks 107-114 L
San Antonio Spurs vs Utah Jazz 106-83 W

Record parziale: 3-2
Record complessivo: 22-8

Attualità 

Al di là  di quello che i semplici risultati possono dire, questo non è un bel momento per San Antonio. Probabilmente il peggiore dall'inizio di stagione a questa parte. Cosa sta succedendo? Sta succedendo che una squadra, capace di vincere ben tre titoli negli ultimi 7 anni e tradizionalmente tra le più forti difensivamente, si sta smarrendo. Non fa più quello che in tutte queste stagioni l'ha resa famosa:difendere.

Popovich, il primo ad accorgersene, non nasconde tutta la sua preoccupazione. "Non sembriamo dare a questa parte del gioco la stessa importanza che eravamo soliti dare." -dice il coach- "Non sono sicuro che questo gruppo creda nella difesa come ci credevano gli altri anni."

Gli Spurs questa stagione concedono agli avversari una percentuale di tiro del 45%. Tanto per avere un confronto immediato è sufficiente andare a recuperare i numeri della stagione 1998/99, quella del primo titolo, quando i nero-argento, invece, lasciarono alle squadre avversarie praticamente le briciole: il 40%. Di ben tre punti percentuali più basso è anche, inoltre, il computo del 2002/03 (secondo anello) che sfiorò un ottimo 42%. Davvero un'inquietante involuzione.

E il discorso non cambia di molto anche se invece si prende in esame la media-punti, sempre relativa alle stesse annate. Anche qui, infatti, la squadra del Texas palesa un' importante calo: i 91.1 punti concessi mediamente quest'anno si discostano evidentemente dagli 84.7 del 1999, o dai 88.4 di due anni fa. Anche se è meno netto il divario che intercorre con il 2003, quando San Antonio concedeva 90.4 punti per partita.

Una situazione che ha addirittura spinto Popovich a confessare che "difensivamente questi sono i peggiori Spurs degli ultimi 8 anni."

Sulla stessa lunghezza d'onda è anche Bruce Bowen, uno che della difesa ne ha fatto un'icona, il quale dice: "In difesa dobbiamo lavorare in maniera migliore, a partire da me e da tutta la gente che è da qui ormai da tempo."

A cercare qualche giustificazione è invece Tim Duncan, che crede "si tratti di un processo nel quale la squadra deve imparare a conoscersi meglio, per via dei molti nuovi arrivi, e mettere a punto qualche aggiustamento."

Intanto "il processo", come lo chiama Duncan, per 2-3 settimane dovrà  andare avanti necessariamente senza Francisco Elson, alle prese con problemi alla spalla originati da una brutta caduta durante la gara contro i Bucks. In quella che, con tutta probabilità , è stata anche l'occasione in cui tutte le magagne di San Antonio sono saltate fuori con più clamore. I 114 punti concessi alla squadra del Wisconsin, il massimo realizzato da un avversari ai danni di San Antonio sin dalla stagione 2000/01, stanno lì a dimostrarlo.

"Cose di questo genere non erano mai accadute da quando sono qui"-si lamenta un attonito Duncan, autore di una prestazione da 25 punti e 12 rimbalzi- "Dobbiamo davvero migliorarci""

Ad approfittare maggiormente del black out degli Spurs, l'altra notte, è stato certamente Micheal Redd che ha infilato ben 36 punti, facendo letteralmente girare la testa a quelli in nero-argento.
Non meno pesante è stato il KO ricevuto da Houston, con uno Yao Ming, 14 punti solo nel primo quarto, semplicemente inarrestabile per i lunghi della città  dell'Alamo. Lo score finale, 78-97, rivela anche tutte le difficoltà  incontrate a mettere punti a tabellone.

Fa riflettere anche l'incredibile facilità  con cui gli Spurs riescano ad alternare prestazioni di alto livello con altre di profonda mediocrità . Capita quindi che una sera, come quella di sabato scorso di New Orleans, ci sia un completo annullamento dell'avversario, con una grande prova di forza, e soltanto poche ore dopo tutto il contrario: squadra svogliata, incapace di eseguire e di giocare nei canoni che gli si addicono.

" Prima di ogni altra cosa dobbiamo sperare che la nostra difesa faccia il suo lavoro" – riflette ancora Popovich- " Per noi è fondamentale. Dipende tutto da quello""

La partita con Utah, ultima in ordine di tempo, al contrario ha fornito finalmente buone indicazioni, con una difesa tornata su alti livelli che ha concesso all'attacco dei Jazz un misero 42.3 % dal campo, e una fase offensiva degna di questo nome.

"Credo che questa sera io abbia finalmente riconosciuto la squadra che era in campo"– si è potuto lasciare andare il coach, visibilmente rasserenato dopo i duri colpi incassati le sere precedenti. "Stasera, gli Spurs ci hanno dato un'importante lezione di come si gioca a basket" -è stato invece il commento laconico di Jerry Sloan, che nulla ha potuto per arginare lo strapotere texano.

Particolarmente positive, in quella che molti hanno definito "la vittoria più bella della stagione", sono state le prove di Tony Parker, 22 punti, e Tim Duncan, 20 punti con 9 rimbalzi e 3 stoppate. Senza dimenticare Manu Ginobili e Matt Bonner, dodici punti ciascuno, che hanno fornito il giusto apporto, viste e considerate anche le loro precarie condizioni di salute.

A San Antonio si sta inoltre osservando con piacere la costante crescita di Eric Williams, arrivato quest'estate da Toronto, che dopo un avvio di stagione passato a fare la spola tra la lista inattivi e il fondo della panchina, sta lentamente emergendo. Nella sfida contro i Bucks, per lunghi tratti, è stato uno degli uomini più importanti del match, sfoggiando una buona presenza dietro l'arco dei tre punti e una mano piuttosto calda, chiudendo con 4-9 dalla lunga distanza per 14 punti complessivi. Il tutto in soli 18 minuti. Un ingresso definitivo nelle rotazioni del coach è un obiettivo tutt'altro che utopistico per Williams.

EMERGENZA INFLUENZA Settimana quest'ultima, caratterizzata anche da un fastidioso virus influenzale che ha colpito addirittura sette uomini, tra giocatori e staff tecnico, decimando in gran parte il roster. I primi ad essere colpiti sono stati Ginobili, Oberto, Barry e Bonner, che sin dai primissimi giorni dopo Natale hanno cominciato ad avvertire i primi sintomi del virus: debolezza e senso di nausea. Tutti e quattro hanno saltato la gara con Milwaukee.

Nei giorni successi hanno subito il contagio anche Will Sevening, l'athletic trainer, Mike Budhenolzer, l'assistant coach, e la moglie di Oberto. Ma non è finita qui: sembrerebbe, infatti, aver contratto il virus anche Tim Duncan, che ha dovuto saltare l'allenamento di sabato mattina. Il suo impiego per il match di stasera contro gli Hawks è in dubbio.

Popovich è dovuto ricorrere così ai ripari: "Siamo costretti a dover disinfettare varie parti del nostro centro d'allenamento"– ha detto il coach- "A cominciare dalla palestra, dai spogliatoi e la sala per le famiglie.".

In ogni caso questi fastidiosi sintomi durerebbero non più di poche ore. Due giorni al massimo. Tanto che tutti e quattro i malati che avevano dovuto saltare la partita di martedì sono potuti scendere in campo già  contro i Jazz; seppur non ancora al meglio.

Il più provato è sicuramente Brent Barry, che ancora appare essere debilitato: "Solo chi ha fatto una lavanda gastrica può capire come sono stato"-dice la guardia- "Non so davvero quanto peso ho perso in queste ore""

UNO SGUARDO AL FUTURO Vediamo cosa attende gli Spurs nella prossima settimana. Già  stanotte la squadra scenderà  in campo, quando all'At & T Center arriveranno gli Atlanta Hawks; martedì si andrà  a Cleveland, per il match con i Cavaliers. Soltanto ventiquattro ore e si tornerà  sul parquet, a Minneapolis. La settimana, infine, si chiuderà  con il terzo incontro stagionale contro i Dallas Mavericks, a San Antonio.

IL MIGLIORE DELLA SETTIMANA

Difficile trovare un migliore in una settimana che, oggettivamente, di buono ha avuto ben poco. Allora si torna sul classico; si torna su Tim Duncan. Il caraibico in queste 5 partite ha viaggiato a 18.2 punti e 9 rimbalzi a partita, offrendo sempre il suo solito, solido contributo. Anche lui ha risentito del calo d'intensità  difensiva della squadra, non presidiando come è solito fare il centro dell'area. Ma sempre come tutta la squadra ha avuto un'impennata nell'ultima uscita, quella contro i Jazz, dove ha rimesso le cose in chiaro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi