Maggette scarica la rabbia dopo l'ennesima sconfitta con i Jazz
La Western Conference non perdona. Una brutta partenza o degli infortuni prolungati possono essere fatali per una franchigia della costa ovest. Chiedere ai Rockets degli ultimi anni per maggiori informazioni.
Il calendario prevede una sfida casalinga contro i Kings ed a seguire sei incontri consecutivi contro formazioni della costa Atlantica. I precedenti in questa regular season sono favorevoli ai Clippers: 4 vittorie su 5 incontri contro squadre dell'altra Conference.
Il momento è propizio per infilare un serie di risultati che rilancino i Velieri. Perdere quest'occasione potrebbe significare non superare il 50% entro l'AllStar Game e conseguentemente rivedere gli obiettivi di questo BallClub.
O l'hanno già fatto?
Elton Brand in settimana ha detto che l'ottavo posto, l'ultimo valido per qualificarsi ai playoff, non è poi molto distante. Dunque, dopo tutti i proclami di inizio stagione, ora si è arrivati al punto da ambire semplicemente ad una seconda apparizione in post-season?
Brand, franchise-player e primo realizzatore del roster, ha concluso la stessa intervista ammettendo «Certo, non siamo nella posizione in cui immaginavamo di trovarci.»
Re-start or reset?
Livingston ammira il gioco dei San Antonio Spurs perché loro sì che sanno far girare la palla e prendersi tiri intelligenti. Coach Dunleavy elogia gli Utah Jazz, formazione tecnica come poche. I Clippers sembrano tornati piccoli piccoli, pronti a prendere a modello le squadre ai vertici della Lega. Magari tra un po' si inizierà perfino a parlare di “ricostruzione” a Los Angeles…
Mi sembra davvero una situazione surreale. Ad inizio stagione si parlava dei Clippers come uno dei pochi roster in grado di puntare in alto sia nel presente che nel futuro. Giovani in crescita, panchina profonda e versatile, ottima (mah…) guida tecnica ed anche un certo mass-appeal che non guasta. Cos'è successo?
Coach Dunleavy dopo la sconfitta con i Jazz ha sentenziato «C'è qualcosa che non va; per diverse ragioni i ragazzi sono tutti poco brillanti e su questo non posso farci niente.»
Non ci sono dubbi sul fatto che la condizione fisica di molti giocatori ha influito negativamente, ma non è sufficiente. I Clippers sono molto discontinui: alternano ottime prestazioni difensive ad altre davvero imbarazzanti, in fase offensiva i raddoppi avversari su Brand sono spesso efficaci ed i compagni dell'ex Duke non sanno approfittarne.
La squadra mi sembra in lenta crescita nelle ultime partite, forse anche per il ritorno a buoni livelli di Kaman. Sono ancora convinto che questo roster ha (quasi) tutto per essere competitivo ad alti livelli, ma ogni volta che vedo giocatori che spariscono negli ultimi minuti o che rifiutano buoni tiri dal perimetro, mi domando quanto siano fisici e quanto siano mentali i guai di questi Clippers.
Maggette out, Artest in?
Iverson a Denver ha riportato in stand-by il mercato della gran parte delle franchigie della Lega, ma per i Clippers i rumors continuano senza sosta.
Un nome: Maggette. Da anni inutilmente al centro dei più svariati rumors, figuriamoci se non lo è ora che sta per fare le valigie davvero. Sterling e Baylor non si sarebbero mai disfatti dello swingman, ma i rapporti tra allenatore e giocatore hanno convinto tutti sul fatto che oramai è nell'interesse comune imbastire una trade.
Un altro nome: Ron Artest. Ma come, ancora? Ebbene sì, dopo lo scambio mancato di un soffio (così si dice) quando Ron era croce e delizia dei Pacers, ora Artest ed i Clippers sono di nuovo molto vicini.
Dunleavy vorrebbe sostituire Maggette con un tiratore affidabile, ma forse il mercato non offre molto da questo punto di vista, se pensiamo che Mo Peterson è la miglior ipotesi al momento: ottimo tiratore e poi che altro sa fare?
Artest non andrebbe a colmare questo buco alla voce tiratori, ma è pur sempre un giocatore di grande talento e soprattutto è un grande difensore. Motivo per cui il coach dei Clippers andrebbe a prenderlo personalmente all'aeroporto.
Prima considerazione: il gioco non vale la candela. La fragile etica lavorativa di Artest è probabilmente meno in pericolo a Sacramento di quanto lo sarebbe una volta arrivato a Los Angeles. Inoltre i Clippers da un punto di vista difensivo hanno semplicemente bisogno di un giro di vite per tornare quelli dello scorso anno, mentre è in fase offensiva che la squadra fatica maggiormente ad esprimersi.
Seconda considerazione: se Maggette DEVE essere scambiato, in questo momento Artest rappresenta la contropartita migliore. Giovani di belle speranze e picks per il prossimo draft ci sono già , Dunleavy vuole un giocatore buono subito, che possa avere un impatto su questa regular season.
Sicuramente i Clippers stanno esplorando il mercato e verificando tutte le opportunità , ma nel frattempo sarebbe opportuno che i Clippers tornassero in fretta vincenti e convincenti. Tim Thomas quest'estate ha abbandonato Phoenix per i Clippers e non l'ha fatto per soldi. Ma con i Clippers che sembrano pronti a ritornare nella mediocrità , chi sarà disposto a passare alla corte di Sterling?
La settimana
W 100-77 vs. Boston Celtics
L 92-102 @ Utah Jazz
W 98-93 @ Houston Rockets
L 83-115 @ Dallas Mavericks
L 96-98 vs. Toronto Raptors
42.9% [12-16] – quarti nella Pacific, decimi nella Western.
Purtroppo le ultime cinque partite non hanno regalato motivi per cui sorridere. Le due vittorie sono arrivate contro Houston e Boston.
Precisazione doverosa: i Rockets erano senza McGrady e Yao Ming si fece male dopo pochi minuti, senza più tornare in campo. Ciò nonostante una vittoria sofferta. I Celtics non potevano contare su Paul Pierce e, per fortuna, sono stati facilmente surclassati. Partita davvero ottima, ma possiamo valutarla come un test attendibile, il punto della svolta?
I Mavs si sono vendicati della sconfitta subito ad inizio regular season, infliggendo una pesante sconfitta ai Clippers, mentre i Jazz hanno vinto per la terza volta in altrettanti incontri contro Brand e compagni, confermandosi di un altro livello (scarto medio dei tre confronti: 17 punti!!)
Piuttosto inaspettata la sconfitta subita, allo Staples Center, da Toronto. I Raptors, ancora senza Bosh, espugnano L.A. con un canestro sulla sirena di T.J. Ford. Uno contro uno, finta di penetrazione verso il canestro, Ross che arretra, arresto jump-shot vincente per Ford, ecco la prima sconfitta dei Clippers contro una squadra dell'Est.
News agrodolci dall'infermeria: Tim Thomas sta recuperando dagli acciacchi ed i campo si vede. Prestazioni in crescendo che sono culminate con i 25 punti messi a referto contro i Celtics.
Poco da stare allegri per quanto riguarda Sam Cassell. Nonostante sia ancora “day-to-day”, il suo rientro non è previsto a breve termine. Dopo alcune partite saltate ed altre in cui non riusciva a contribuire per più di otto-nove minuti senza sentire dolore al tallone, si è deciso di lasciarlo fermo per un po': undefinitely sidelined.
Più minuti in campo per Daniel Ewing in qualità di back-up di Livingston. Il giocatore non mi convince minimamente, ma qualche solido contributo lo sta facendo registrare, ad essere onesti.
Breaking news: Chris Kaman si è tagliato i capelli. Finalmente.
Il prossimo team report al rientro dal viaggio sulla costa Atlantica.