Crawaford festeggia con Richardson i punti decisivi della fondamentale vittoria su Detroit
Capita nelle migliori famiglie di sbagliare. E' quindi successo che il redattore di questa rubrica, non avendo capito niente, abbia scritto di una multa comminata Isiah Thomas dalla franchigia anziché, come successo in realtà , dalla Nba. Sarebbe un ulteriore errore, ancorché ubriacati da una notte da tre-supplementari-tre al Garden, non riconoscere che nella grande mela qualcosa è cambiato.
La vittoria 151-145 nella marcialonga d i 3 ore e 38 minuti contro i Pistons è la partita dell'anno; lo è per i numeri, con 5 giocatori in doppia cifre a quattro oltre i 20 punti, per le emozioni che ha regalato a tifosi e amanti della pallacanestro. Lo è soprattutto perché può segnare un nuovo inizio nella tormentata vicenda di questa squadra.
Stephon Marbury, 41 punti, ha portato sulle sue spalle il peso della partita fino al secondo overtime quando è uscito per falli; a quel punto ha preso il proscenio Jamal Crawford che ha creato dal palleggio il tiro in sospensione con cui Frye ha rimandato tutto al terzo prolungamento, chiudendo poi la questione con 6 punti fondamentali. "Non volevamo certo causare un infarto al nostro coach - ha spiegato in sala stampa l'ex Bulls - però è stato importante dimostrare che possiamo vincere partite di questo tipo." "Si tratta di una vittoria fondamentale - ha fatto eco Thomas - perché Detroit è un'ottima squadra che sta giocando bene." Quelli del Michigan venivano da 5 vittorie consecutive; Hamilton ha "subito" il classico effetto Garden e s'è esaltato con 51 punti. Insomma: questa è una di quelle vittorie di peso che fino a qualche settimana fa non arrivavano mai.
Di più: tolta la sconfitta di Philadelphia, brutta ma che ci può stare in una logica Nba, fra tante gare tirate, New York ha vinto 4 partite, di cui tre contro avversari di rilievo come Utah, Chicago e Pistons appunto. Come se il punto più basso della stagione, la rissa, le polemiche, David Letterman che s'accanisce nel suo show, avesse restituito alla squadra quella compattezza che non c'era mai stata, condizione necessaria per tentare la risalita.
"Questa è la prima volta che faccio una cosa del genere. - ha detto Channing Frye parlando del tiro conclusivo del secondo supplementare - Non mi era mai capitato né al college né all'Università . Ho tirato perché ero libero e perché sapevo che la squadra ne aveva bisogno." Dopo, sommerso dal ruggito del Garden, Frye è corso verso il centro del campo per raccogliere l'abbraccio dei compagni. "Questa sera ci sentivamo come se non potessimo perdere", ha spiegato Stephon Marbury che ha segnato tre liberi fondamentali nel primo overtime. L'orgoglio del secondo anno di far parte di questo gruppo, la determinazione del veterano controverso che evidentemente non ha ancora deciso di chiudere la stagione.
Con il rientro di Jared Jeffries, proiettato in quintetto perché Thomas non vuole che "un giocatore venga penalizzato per aver difeso un suo compagno" è tornato a partire dalla panchina David Lee; contro i Pistons in 45 minuti sono arrivati 11 punti ma soprattutto 13 rimbalzi per la sesta doppia doppia consecutiva per questo giocatore dato troppo per scontato ma fondamentale nelle dinamiche bluarancio. Con lui in seconda battutta la squadra è più profonda e versatile.
"Siamo nella posizione in cui avremmo voluto essere - ha spiegato recentemente Thomas - a dicembre vuoi essere in corsa per i playoffs, non totalmente escluso." Per quanto sia discutibile la premessa, è indubbio che l'analisi sia corretta: lasciando perdere il primato nella patetica Atlantic Division, l'attuale settimo posto nella griglia playoffs è a tre partite di distanza. Bisogna peraltro considerare la scomoda compagnia di squadra come Miami e New Jersey che hanno il talento per dare anch'esse una sterzata alla loro stagione. Milwakee, Indiana, i Magic che ultimante sono apparsi in vistoso calo, sembrano essere le squadre sulle quali fare la corsa.
A patto di non perdere di nuovo l'ardore e la volontà delle ultime gare e di non ricadere nei vizi storici di questo gruppo a mano a mano che tutti gli effettivi torneranno disponibili; c'è da attraversare l'America per cinque trasferte a ovest nelle quali sarà bene non perdere troppo terreno: Phoenix, LA Clippers, Sacramento Portland e Seattle sono cinque tappe fondamentali di verifica dei progressi di New York.