C'è Iverson nella testa di Larry Bird?
Anche se di loro non si parla molto, tra le 10 squadre citate sul web per assicurarsi Allen Iverson ci sono anche gli Indiana Pacers.
Una stagione per i Pacers, che sembra veramente scritta, seppur sia stato giocato appena un quarto di stagione. In una Eastern Conference che quest'anno ha toccato il fondo quanto a inferiorità rispetto alla Western, Indiana non sembra avere le carte in regola per andare con consistenza sopra il 50% di vittorie, che è vero gli garantirebbero agevolmente i playoffs, ma è altrettanto vero che non si può ambire a qualcosa di più grande di un secondo turno della post season.
L'ambiente di Indianapolis ha bisogno di una scossa, di una grande strategia per un sostanziale cambiamento, di un esterno in grado di essere la punta di diamante e che possa veramente infiammare la Conseco Fieldhouse. A questi Pacers manca soprattutto una guardia che sappia scardinare le difese, penetrare e magari che dia sempre il 100%, il prototipo di The Answer e probabilmente l'esatto contrario di Stephen Jackson, pericoloso più che altro per il tiro dalla lunga e non di certo famoso per l'impegno mostrato in campo.
Inoltre il brutto episodio accaduto tra Jackson e Carlisle (per chiarimenti leggere il team report precedente) e la successiva sospensione per una gara da parte della società , sembra abbia deteriorato un feeling già troppo scomodo, tra Jackson appunto e il pubblico di Indianapolis.
Un eventuale arrivo del #3 dei Philadelphia 76ers ai Pacers, sarebbe la giusta mossa per tornare ai vertici dell'Est, considerando anche il fatto che quest'anno ha perso sicuramente di livello.
"Ci sono molte discussioni su di lui - dice il CEO Donnie Walsh su una possibile trade - ma la maggior parte di esse non hanno sostanza".
In merito, anche Jermaine O'Neal, che di Iverson è amico, ha voluto dire la sua. "Fisicamente è piccolo ma ha un grande cuore. Può essere pericoloso da qualunque posizione e penso sia un grosso problema per le difese avversarie - aggiunge poi J.O. – ovunque andrà , migliorerà non poco la squadra, se andrà in una contender potrebbe essere il giocatore giusto per arrivare al titolo".
Non c'è dubbio che un'asse Iverson-O'Neal sarebbe difficile da contenere per le difese avversarie, soprattutto se come sembra, Al Harrington sarà il terzo violino.
Cosa mettono sul piatto i Pacers? Senza tanto discutere, Stephen Jackson (anche se secondo il New York Newsday, i Sixers non sembrano molto interessati a lui) per motivi scontati, Jeff Foster che interessava a Philadelphia già questa estate e probabilmente una point guard, il più indiziato è Jamaal Tinsley. Qualora i Pacers non volessero sacrificare il loro centro, potrebbe essere inserito Marquis Daniels, oppure cercherebbero di prendere anche Steven Hunter. Insomma ci sono diversi scenari.
Per quanto riguarda Daniels, un suo eventuale inserimento non potrà essere reso effettivo prima di questa sera, per una questione burocratica. Ma entrambi le squadre, sembrano non volerlo coinvolgere.
Secondo Stephen A. Smith, giornalista di ESPN, le ultime tre squadre in corsa sarebbero Denver, Golden State e appunto Indiana.
L'offerta di quest'ultima comprende Daniels, Tinsley, il centro Harrison, la prima scelta del 2008 (quella del 2007 è stata ceduta agli Hawks per Harrington, ndr) e incredibilmente Granger (ma Walsh sta cercando in tutti i modi di coinvolgere il rookie Williams piuttosto).
Molto dipenderà dalla strategia dei Sixers. Una cosa certa è che preferirebbero ricevere qualche contratto in scadenza, che i Pacers non hanno (ma che avrebbero avuto se non avessero ceduto Austin Croshere questa estate).
Se l'intenzione di King è quella di prendere qualche giocatore giovane e futuribile, difficilmente i Pacers si priverebbero subito di Shawne Williams, prima di tutto perchè è un pallino di Larry Bird, in secondo luogo perchè i Sixers nella posizione di ala possono benissimo schierare Kyle Korver e Andre Igoudala. Per non parlare di Danny Granger. Ecco perchè sorgono diversi dubbi sul report di Smith.
Ma consola il fatto che ad esempio Golden State sembra abbia offerto Baron Davis, Mickael Pietrus e Adonal Foyle (quindi senza toccare i giovani gioiellini Monta Ellis e Andris Biedrins), oppure che squadre come i Clippers e Celtics si siano un attimo ritirate, quando si è parlato di Shaun Livingston o Al Jefferson.
Testimonianza che un po' tutte le franchigie non vogliono sacrificare i loro giovani per un giocatore di 31 anni.
A questo punto, uno degli handicap dei Pacers è l'assenza di sostanziosi contratti in scadenza da proporre, cosa che invece ha Boston con Theo Ratliff.
Se ne parla poco dei Pacers con Iverson, ma chissà …probabilmente è solo un sogno del sottoscritto.
Cosa è successo negli ultimi giorni?
Due partite negli ultimi giorni, sconfitta netta a Chicago e vittoria casalinga contro i Pistons, per un bilancio che torna ad essere pari al 50%.
Sul campo dei Bulls, nella sconfitta 106-91 i Pacers si sono presentati con una squadra nettamente rimaneggiata, privi di O'Neal, Harrington, Daniels e lo "squalificato" Jackson. Impensabile sperare di vincere.
Addirittura è stato rispolverato, dopo 22 partite di injured list, il rookie Shawne Williams. 27 minuti per lui coronati da 13 punti, solo Chuck Person nella storia dei Pacers aveva segnato di più nel debutto, quando nel 1986 mise a segno 17 punti.
"Sono contento di questo ma ho commesso molti errori durante la partita che magari la gente comune non nota – dice la 17° scelta dell'ultimo draft - il coach ha voluto testare quello che posso fare e penso di aver fatto un buon lavoro, anche se devo ancora migliorare tantissimo".
Per Williams ci sono belle parole anche da chi si è preso la responsabilità di selezionarlo. "Ha tanto da imparare, sopratutto in difesa e a rimbalzo - riferisce il CEO Donnie Walsh - ma ha dimostrato di avere il talento per fare parte di questa lega".
Il coach Rick Carlisle ha fatto sapere che da ora in poi verrà considerato maggiormente, come dimostra il suo utilizzo nella gara successiva contro Detroit. "Un esempio per un ragazzo giovane - elogia il coach - ha lavorato duro e ha sfruttato l'opportunità concessa".
Una vittoria quella contro i Pistons, che non è come le altre per ovvi motivi. 101-90 il risultato finale, ma la chiara dimostrazione che in NBA non puoi vincere se ti mancano i migliori, visti 12 punti consecutivi nell'ultimo quarto di un grande Jermaine O'Neal (alla fine 26 punti e 14 rimbalzi) a guidare i Pacers al successo.
"Era importante vincere - sottolinea O'Neal - ma fino a quando non riesci a vincere 5, 6 o 7 gare di fila, non sei in una bella zona".
Nel frattempo il centro David Harrison, dopo aver saltato precedentemente 12 gare si è infortunato alla spalla nella gara contro Chicago.
Prossimi appuntamenti: nella notte sfida casalinga contro l'ex Isiah Thomas e i suoi New York Knicks. Domenica invece si vola ad ovest, per affrontare i sorprendenti Utah Jazz.
I Pacers devono trovare la via della continuità , se vogliono uscire da quella stagione già scritta, magari con una faccia nuova, chissà …